Anni fa come prof mi sentivo molto “importante” agli occhi dei genitori degli alunni. Venivano a parlare con me e spesso mi tendevano la mano tremolante dall’emozione aspettandosi un sorriso come se fosse un lieto benvenuto. Anni fa mi sentivo sicura del mio operato ed ero felice di avere il consenso delle famiglie che mi affidavano i loro pargoli per tante ore ogni giorno affinchè insegnassi loro un po’ di matematica e, ancor più in generale, un po’ di educazione. Era proprio bello in quel modo. Dopo anni incontro ancora quei genitori e mi salutano anche da lontano con tanto di rispetto e stima e mi raccontano fieramente dei loro figli. ormai instradati nel lavoro e nella vita.
Da un po’ di tempo in qua però non mi sento più sicura del mio operato..ovvero, del mio operato mi sento strasicura ma è come se fossi pronta ad un qualche ostacolo che da un momento all’altra mi si potrebbe manifestare nel mio cammino e che mi potrebbe fare gambetta facendomi rovinare dolorosamente alla ribalta di qualche giornale locale..o addirittura in qualche cronaca nazionale. Sì, non perché io pensi di star lavorando male..anzi.. mai lavorato così coscienziosamente in vita mia.. adesso che ho esperienza da vendere e anche maturità per gestire le cose.. no, è perché mi sembra che i motivi di “intoppo” siano prettamente casuali, ossia che possono manifestarsi casualmente da un momento all’altro.
La paura mi è venuta addosso quando sono comiciate le foto su you.tube delle cosce delle prof sedute comodamente in cattedra. Io non penso che tante di quelle signore lo abbiano fatto volutamente, può capitare che chi è seduto di fronte ad una donna le possa vedere le gambe magari mentre le accavalla. In quei giorni mi sono chiesta se poteva essere successa una cosa del genere a me: ebbene sì, poteva capitare, ma poi ho sorriso di gusto pensando che in inverno porto sempre i pantaloni e quindi nessun teleobietivo indiscreto avrebbe mai potuto carpirmi la mia intimità sotto alle vesti. Scampato pericolo..
Poi sono successi altri fattacci e ogni volta mi sono chiesta se la stessa malaugurata occasione si poteva verificare a me.. e ho continuato a sorridermi scuotendo il capo quando ho verificato che no.. non era successo, anche se forse sarebbe stato possibile. Casi della vita.. nessun alunno mi era cascato dal davanzale mentre era chiuso in camera sua in gita e nessun altro era stato preso a botte in fondo alla classe mentre aspettavo il cambio dell’ora..e nessun altro ancora mi aveva additato come razzista per avergli chiesto un compito di matematica ben sapendo che era albanese e non conosceva ancora bene la lingua italiana..
Giorni fa invece ho letto in un blog uno sproloquio di un genitore che ha messo alla berlina una sventurata prof rea di aver bollato il compito di un alunno con un emerito votaccio. La gente …forse uno schieramento politico.. o forse accuminata da un comune senso di esaltazione.. le ha inveito contro mettendola alla berlina di fronte alla sua città senza darle possibilità di appello e senza tener di conto di ciò che lei fa in classe e che è all’avanguardia dell’insegnamento …dell’epistemologia.. dei sacri canoni della didattica.
Da una parte si vuole migliorare l’insegnamento e dall’altra si mette alla gogna chi esige e chi pretende. Da una parte si dice che la scuola non funziona.. ma guai a chi comincia a dire ai ragazzi e alle loro famiglie che è arrivata l’ora di studiare e di sapere le cose. Ecco come va il mondo! Il mondo è incoerente… e allora ecco che poteva capitare anche a me di finire in prima pagina sui giornali per aver messo un votaccio… e poteva capitare anche a me di rosicarmi il fegato a discapito della mia salute per aver perpretato l’insegnamento al di là del buonismo e del darsela ad intendere.
Allora chiariamoci una volta per tutte le idee: che diamine si pretende dalla scuola? Si vuole o non si vuole che insegni in modo serio ai ragazzi?.. E se sì.. allora perché non accettare i brutti voti? Io vorrei che i genitori mi continuassero a salutare con un sorriso, segno lampante della loro gratitudine, ma per poter stare tranquilla qualcuno dovrebbe chiarirmi i parametri entro cui mi devo muovere.
Che sia la Gelmini o che sia la società…chi mi chiarisce le idee?..
Ogni lavoratore in questo mondo deve poter svolgere il proprio lavoro in modo serio e TRANQUILLO.. e che diamine! ….
p.s. .. a me non è successo nulla, mi sono solo immedesimata nello stato d’animo di colei alla quale è successo ..e tra parentesi è una persona a cui sono affezionata e stimo molto.