Le apparenze

Stamani, transitando vicino a questa torretta, ho scattato questa foto.

A prima vista può sembrare che quell’edificio sia un manufatto magari risalente all’epoca medievale, forse il resto di un antico castello, chissà. E quel volatile? Che sia una cicogna? Magari di passaggio nel tragitto di migrazione. Potrebbe essere?

In realtà no. Niente di tutto questo. Il volatile a ben guardare credo si tratti di una garzetta, che è più piccola e meno colorata della cicogna e la torretta non è che un antico granaio, lasciato ora in disuso. Ecco qua… svelato il mistero.

Le apparenze spesso ingannano.

Morale della storia (e quindi della foto)

Mai fermasse all’apparenza, guarda bene e pensa

che pure er sale sembra zucchero

imparare bene

Leggendo qua e là mi sono trovata davanti questo pensiero di Peano, sul quale sono stata un bel po’ a riflettere.

“La differenza fra noi e gli allievi affidati alle nostre cure sta solo in ciò, che noi abbiamo percorso un più lungo tratto della parabola della vita. Se gli allievi non capiscono, il torto è dell’insegnante che non sa spiegare. Né vale addossare la responsabilità alle scuole inferiori. Dobbiamo prendere gli allievi come sono, e richiamare ciò che essi hanno dimenticato, o studiato sotto altra nomenclatura.

Se l’insegnante tormenta i suoi alunni, e invece di cattivarsi il loro amore, eccita odio contro sé e la scienza che insegna, non solo il suo insegnamento sarà negativo, ma il dover convivere con tanti piccoli nemici sarà per lui un continuo tormento.”

[Giuseppe Peano (1858-1932)]
 

Sulle ultime tre righe non posso che essere d’accordo e ritengo che affermino una sacrosanta verità. Vi immaginate un insegnante di matematica che fa “il cane” quanta matematica fa imparare ai suoi alunni? E poi che vita grama  conduce in classe tutte le mattine ? 😦

 Invece sul fatto che “Se gli allievi non capiscono, il torto è dell’insegnante che non sa spiegare…” sono d’accordo solo in parte… diciamo che come insegnante di matematica sono d’accordo all’ 80% (che è tanto!), per il restante 20%  indicherei altri fattori tra cui la mancanza di attenzione dei ragazzi.. ma a volte anche il corredo cromosomico che contraddistingue ogni studente, geneticamente, dalla nascita.. beh, diciamocelo.. ma Peano gli alunni “de coccio” non li avrà mai incontrati? … 😉

quale verità

Che stupidi che siamo,
quanti inviti respinti, quanti…
quante frasi non dette,
quanti sguardi non ricambiati…
tante volte la vita ci passa accanto
e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.

[dal film “Le fate ignoranti”]

allora io mi chiedo:

… siamo distratti?

… o non sarà invece che siamo troppo saggi?

Se fossi in te, …

 Se fossi in te, non curerei troppo la pianta. Quelle attenzioni premurose potrebbero danneggiarla.

Smetti di zappare, lascia riposare il terreno e aspetta che sia secco prima di bagnarlo. La foglia trova da sola la propria direzione; …dalle possibilità di cercare il sole per conto suo.

Troppi stimoli e una tenerezza troppo assillante arrestano la crescita. Dobbiamo imparare a lasciare in pace le cose che amiamo

(Naomi Long Magdett)