
Viandante, non esiste un sentiero
la via la fai tu camminando…
A. Machado
In un freddo e grigio pomeriggio invernale, leggo e rifletto.. e poi rifletto e leggo.
E questo è.
[l’immagine è stata presa qui ]
Viandante, non esiste un sentiero
la via la fai tu camminando…
A. Machado
In un freddo e grigio pomeriggio invernale, leggo e rifletto.. e poi rifletto e leggo.
E questo è.
[l’immagine è stata presa qui ]
Da tanti e tanti anni non dipingevo più, ma adesso che sono in pensione sto riscoprendo l’amore per la pittura. Sto frequentando un circolo di studio a livello amatoriale, una volta a settimana, e questo è il primo quadretto che ho prodotto.
Rappresenta il paesaggio di un paese qui vicino, immerso nel verde. Olio su compensato, è da finire, ma più o meno resterà così, nonostante gli errori e le brutture. Oggi comincio a pensare ad un altro, ho già preparato un nuovo compensato 🙂
Fuori è un tempo da lupi, peccato per le festicciole che ci perdiamo. Oggi, 8 Dicembre 2021 mia madre avrebbe compiuto 100 anni, mando a lei un bacio…so che mi protegge da lassù ❤
Buona festa dell’Immacolata a tutti voi, amici mia della blogosfera ❤
Nei miei paraggi è cominciato il rituale di adorazione (e di odorazione) del tanto amato tubero: il tartufo (bianco)! Un paese dopo l’altro, piano piano noi toscani ce li giriamo tutti e intanto assaggiamo, gustiamo, chiacchieriamo e conviviamo molto 🙂 Un periodo godereccio che lascia tutti a naso in su, come se fossimo cani da riporto. Solo pochi umani non gustano questa primizia che viene venduta a più di 1000 euri al chilo.. naturalmente chi non gradisce viene bandito dal popolo e dal reame 🙂
Insomma, ora le sagre e gli eventi si succedono a ritmo incalzante, richiamando gente da ogni parte d’Italia e non solo, e se volete farvi un giro non avete che l’imbarazzo della scelta. San Miniato in primis.
Io, domenica scorsa sono stata a Montaione (Fi) ed è stato un bell’inizio di stagione. Anche dal punto di vista paesaggistico e culturale, il borgo è piacevole.
I banchetti mostravano il prezioso tubero contornato da mille prodotti: burro al tartufo, salsa al tartufo, miele al tartufo, salsicce al tartufo, olio al tartufo, pasta al tartufo..e chi più ne ha più ne metta.
Ma non mancavano altre prelibatezze: il vino Chianti, i salumi di cinghiale e di cinta senese. L’olio del frantoio locale e i formaggi aromatizzati.
La contrattazione di acquisto dei tartufi seguiva un ritmo incessante tra i venditori e gli acquirenti, come se si trattasse di qualcosa di segreto e destinato a pochi eletti. Qui sotto ho immortalato una persona che voleva acquistare un bel tartufino e voleva dei consigli. Il venditore gli stava dicendo che se si trattava di un regalo avrebbe dovuto prendere un tartufo bello ma più piccolo, mentre se lo comprava per sé avrebbe dovuto comprarne uno esteticamente brutto, ma più grosso e magari più profumato. E questo a parità di prezzo di circa 60 euro.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti (ma non per tutte le tasche).. ma come rinunciare ad un bel piatto di tagliolini al tartufo? Provare per credere.
Buon mercoledì a tutti.
p.s…. dimenticavo, io sono a dieta e non ho assaggiato nulla di nulla 😦
Questo è un post un po’ lunghetto, ma ha un suo perché, se hai fretta lascia stare, me ne farò una ragione se non leggerai, ma se lo leggi è meglio 🙂
Cominciamo la storia. La mia storia.
Beh, sì, lo confesso, io so cosa vuol dire essere no-vax! Ve lo dico in confidenza, lo sono stata anch’io; per poco tempo ma lo sono stata.
Ma andiamo con ordine…
Da piccola ricevetti tutte le vaccinazioni di rito, l’antipolio, l’antitetanica, l’antidifterica e poi anche quella tremenda: il vaccino contro il vaiolo. Quello fu peso perché mi fece venire un bel febbrone e mi devastò le braccia con le piaghe. Una bambina mia coetanea ci mancò niente che ci lasciasse le penne con quel vaccino lì… era micidiale. Ma andiamo avanti. Crescendo, poi, sono presa la pertosse, la parotite, la varicella, la rosolia e il pauroso morbillo, infatti a quei tempi ancora non c’erano i vaccini per queste bruttissime malattie e ammalarsi e patire come un cane era inevitabile.
In seguito, anni e anni dopo, successe che la Toscana fu devastata da un’epidemia di meningite e a quel punto successero tante cose brutte, fatto sta che noi toscani, ci si mise tutti in fila, zitti zitti, impauriti come non mai e ci si fece vaccinare di nuovo come se niente fosse, tirando un sospiro di sollievo.
Intanto erano cominciate le campagne massicce di vaccinazioni contro l’influenza e noi insegnanti eravamo spinti (se non costretti) a farci anche quella punturina; e così è stato da una quindicina d’anni a questa parte, senza mai mancare ad un appuntamento. Dimenticavo: una volta che sono andata a vaccinarmi contro l’influenza l’infermiera mi disse che era bene che mi vaccinassi anche contro la polmonite e io non feci storie, porsi l’altro braccio e via.
E allora vi starete chiedendo quando mai io sarò stata no-vax.
E allora ve lo spiego, anche se questo post sta diventando un po’ troppo lunghetto, ma pazienza, ogni cosa a suo tempo.
Dovete sapere che io ho il sangue gruppo A Rh- mentre mio marito ha gruppo B Rh + e questo ha creato non pochi problemi nel momento che abbiamo avuto figli. Alla fine della prima gravidanza, visto che il mio primo figlio era del gruppo B Rh +, vennero subito di corsa a vaccinarmi con un vaccino micidiale composto di immunoglobuline UMANE che avrebbe impedito la formazione di anticorpi (materni) contro i globuli rossi del feto, in una futura (eventuale) gravidanza. Un vaccino anti-Rh. Dopo poco più di un anno mi ritrovai di nuovo nella stessa identica situazione alle prese con la seconda gravidanza e la nascita del secondo figlio ed ecco il secondo vaccino anti Rh. Poi passò qualche anno e le cose si seppero più di preciso circa questi vaccini e successe anche uno scandalo quando lo stato italiano ricorse ad importazione di sangue umano dalla Francia per la preparazione di queste immunoglobuline perché trapelò la notizia che il sangue francese era stato prelevato a dei galeotti in galera, che lo svendevano a prezzo modico. In questa situazione assurda io che feci? Feci la terza figlia…anche lei Rh+. Ed eccoci arrivati al punto clou del racconto, cioè a quando l’infermiera si avvicinò con il siringone minaccioso al mio braccio, pronta ad inocularmi di nuovo il vaccino. Io sobbalzai e le dissi di non provarci nemmeno..e mi ritrassi. Lei, dal canto suo mi disse che il vaccino era obbligatorio e che avrei dovuto prenderlo. Io le risposi che 3 figli era un numero più che sufficiente e non me ne fregava niente se mi si formavano anticorpi anti Rh perché figli non ne avrei fatti altri… e di certo non volevo rischiare di prendere l’AIDS per quel siero che chissà dal sangue di quale persona malaticcia poteva essere stato prodotto.
La questione andò per le lunghe perché lei chiamò il direttore del centro trasfusionale e ne fecero un affare di stato sul discorso che era obbligatorio per una come me vaccinarsi. Alla fine il boss del centro trasfusionale capitolò e mi disse: “Ok, .. mi ha convinto, evitiamo il vaccino, mi prendo io la responsabilità di trasgredire all’obbligo”..ma io, dopo ore che ci pensavo, a quel punto ebbi un flash davanti agli occhi e mi immaginai se per caso avessi fatto un altro figlio e avrei dovuto abortire per forza… no, non ce l’avrei fatta! E così, lentamente, anche se malvolentieri, alzai la manica della camicia e porsi di nuovo il braccio per farmi fare la puntura.
Beh, dico la verità, mi presero tutti per matta, avevo fatto un casino bestiale per non prendere il vaccino e poi avevo cambiato idea… ma che ci vuoi fare, se davanti ad un dubbio c’è da scegliere che strada prendere è bene non essere egoisti e avere una visione più lungimirante che tuteli il bene comune. Questo era per me e così è, sono coerente e me ne vanto. Tutto cambia, ma poi niente cambia.
Buon inizio settimana a tutti.
Dopo tanto tempo ho ripreso la Nikon e sono andata a camminare in un sentiero che si snoda lungo le mura del borgo medievale dove si trova casa mia.
Era sera, stava per fare buio e gli ultimi raggi di luce filtravano qua e là attraverso la vegetazione.
Un attimo fuggente…
Buona domenica a tutti 🙂
[se cliccate sull’immagine si aprirà una foto un po’ più grande. E’ una pianta di capperi]
Sabato scorso ho preso il battello e ho fatto un giro sull’Arno, a Pontedera.
E’ stata un’esperienza davvero entusiasmante. La prima cosa che ho notato è come, nel giro di qualche anno, il fiume sia diventato tanto più pulito. Prima spesso si vedevano dei sacchetti di plastica penzoloni ai rami degli alberi che si trovano sulle sponde e poi, capitava di trovare ogni genere di rifiuto a galleggiare sull’acqua. Adesso non è più così e meno male, vuol dire che cominciamo a comportarci civilmente e rispettiamo l’ambiente. Oltre a ciò, debbo dire che la vita lungo il corso d’acqua è davvero intensa: alberi e arbusti di ogni specie, piante pioniere, fiori…e poi gli aironi bianchi e quelli cinerini, le garzette, i martin pescatori, i guardabuoi… è stato fantastico osservare tutta quella meraviglia del creato.
Intanto la guida ci spiegava e ci raccontava gli avvenimenti della seconda guerra mondiale che si sono svolti proprio in quei posti, poi ci coinvolgeva dicendo le curiosità e ci narrava le storie che hanno visto l’Arno come protagonista indiscusso fin dall’antichità fino ai giorni nostri.
Insomma, proprio bello!!! … e pure gratis. Grazie Pontedera! Sai come accogliere i visitatori 🙂
Ho sempre pensato che i fiori in qualche modo ci trasmessero tante sensazioni, emozioni e sentimenti. Alcuni sembrano teneri e infantili come le margherite che ci fanno tenerezza, altri sono sensuali e soavi come le rose che accarezziamo e odoriamo socchiudendo gli occhi. Altri ancora sono semplici, onesti e retti, come il girasole dalla faccia larga. Quelli pensierosi e diffidenti sono i mughetti, i solari sono i gerani che in estate dominano le scene. La fragranza dei gelsomini è frastornante. La delicatezza e la purezza delle gardenie è inebriante. Le orchidee sono altere e a tratti presuntuose. I papaveri giocano a nascondino nei campi di grano maturo, i crochi sono guardiani premurosi e custodiscono perle dorate. I tulipani sono veloci, nascono e spariscono alla svelta non appena arriva la primavera….
Fiori di tutti i tipi e ognuno ha le proprie caratteristiche che lo distinguono dagli altri.
Poi comunque ci sono anche quelli prepotentemente sfacciati come questi, dei quali ho messo la fotografia qui sopra. Fiori coraggiosi tanto da affrontare con noncuranza le ostilità del clima ancora freddo e che oggi mi sono esplosi in faccia all’improvviso mentre passeggiavo in una via del borgo. Fiori di cui non so nemmeno il nome, ma poi che importa sapere, basta guardare e godersi lo spettacolo.
Quelle sere al balcone
fra vapori rosati…
[Charles Baudelaire]