Per qualche partita

Ragazzi, per vedere il calcio in tv quest’anno ci vuole come minimo la laurea in ingegneria informatica. Non che me ne freghi qualcosa, sia inteso, a me il calcio nemmeno mi piace, ma che fai, non l’aiuti il maritino antitecnologico che vuole guardarsi tutte le partite? L’Inter in primis?

Fino allo scorso anno pagavi Sky e bene o male eri a posto, invece quest’anno la visione delle partite è sbrindellata (lo dite sbrindellata dalle parti vostre? ) su non so più in quanti canali. Alcune competizioni vengono trasmesse ancora da Sky, ma sono poche, altre le trovi su Prime (se sei bravo a rintracciarle), altre ancora, fluttuano su canali digitali che non sono sempre gli stessi perché stanno riorganizzando le frequenze e hai la probabilità di trovarle come chi cerca l’isola di Sant’Elena in mezzo all’oceano Pacifico senza avere a disposizione nemmeno una bussola. Ma di Dazn ne vogliamo parlare?

Ricordo che ero al mare a San Vincenzo e mi arrivò una notifica che se volevo usufruire degli sconti avrei dovuto cacciare 20 euro prima che arrivasse la mezzanotte perché dal giorno dopo avrei dovuto spendere 10 euro in più al mese. Io ci pensai un po’ e ne parlai con il marito che cominciò con la solita tiritera che suona sempre più o meno in questo modo: “Oh.. ma sono in pensione e l’inverno è lungo, se non guardo le partite che faccio tutto il giorno? Potrei anche farne a meno ma poi so che mi ammalerò di depressione…” …detto fatto dopo 5 minuti avevo già spedito i 20 euri a Dazn con tanto di saluti e baci. Ma questa fu l’inizio di una odissea.

Dazn all’inizio non funzionava praticamente mai e il minimo che poteva succedere è che dimenticasse le credenziali di accesso e te le facesse riscrivere con quel metodo assurdo che si usa per scrivere in certe smart tv: su su su… D…giù giù..sinistra… su… A.. e così via per 40 minuti che servono per scrivere una trentina di caratteri.

Ok, ma questo post sta diventando troppo lungo e so che voi vi rompete a leggere le mie menate mentali.. ok.. tagliamo corto e veniamo a domenica scorsa.

Sento mio marito che mi chiama  a riscrivere  le credenziali di accesso perché Dazn per l’ennesima volta se le è perse. Io mi sono fatta il segno della croce e sono andata in missione come si va da pellegrini sulla via francigena a mendicare pace e fratellanza, ma a questo giro Dazn era messo proprio male, diciamo che era indiavolato e non voleva riconoscermi in nessun modo. Allora ho chiamato in soccorso alla smart tv il mio cellulare e anche il pc fisso e il tablet, ma niente da fare. Dopo un’ora tra preghiere e smadonnamenti ero ancora lì a cercare di rintracciare l’assistenza (che non esiste!) ..se siete bravi e devoti a Santa Licia (che non esiste nemmeno lei, ma ho il dubbio che da ora in poi sarò io) scoprirete che esiste solo una chat semi.robotizzata (o lobotizzata, non so). 

Il colloquio alla chat ve lo risparmio, ma vi dico subito che ho avuto il dubbio di essere capitata in uno di quei siti di phishing (o come si chiama) in cui ti ciucciano i soldi appena rifiati.  Il semi-robot che interloquiva con me non faceva altro che chiedermi il numero della mia carta di credito 😦 ..e testualmente mi arrivava scritto sullo schermo: “ La prego, mi dia il numero della sua carta di credito,  le credenziali per eventuali sconti di cui ha usufruito, la data in cui ha stipulato il contratto con noi e la data dell’ultimo pagamento, perché LEI NON RISULTA TRA I NOSTRI ABBONATI!”

“E che diamine…”, ho pensato, “ma in che mani sono finita?”

Per inciso il mio maritino era tornato a vedere una trasmissione sportiva alla tv di salotto perché si era rotto le scatole di sentirmi lagnare col pc. Allora mi son detta che dopo quarant’anni di matrimonio era giunto il momento di divorziare e chiedere le spese per disagio psicologico procuratomi, ma poi, pensando che nel terzo millennio non posso essere più scema di un semi-robot che mi prende in giro in una chat demenziale e così ho ceduto e ho cercato di scrivere (sudando dall’ansia) tutto quello che mi era stato chiesto. A quel punto, magia delle magie, mi è stato detto che un hacker mi aveva hackerato il mio abbonamento di Dazn.

“Ma dai.. possibile?” e il semi-robot (di nome Maria Elena) mi ha risposto: “Certo che è possibile e nemmeno può farci niente, quando un hacker entra nel suo sistema, nessuno può fermarlo”.

Ecco qua, il mistero di Dazn che non funzionava sembra risolto e  la storia per il momento è finita. A quanto pare anche nei piccoli borghi medievali toscani siamo arrivati a questi punti che gli hacker entrano nelle nostre case e si impossessano delle nostre cose più o meno come i ladruncoli che s’infiltrano nelle nostre cantine ci rubano i prosciutti e il fiasco di vino buono.

Da qui in avanti lo so.. e dico la verità, non mi piace nemmeno un po’.

Dal dott. House

Stamani sono tornata dal dott. House, cioè dal mio medico di base per fare un po’ il punto sulla mia salute, cosa che non faccio più da tempo immemore. Il dott. House non è vecchio, diciamo che è di mezza età, è un mio amico che veniva alle medie con me ma questo non mi privilegia in nessun modo se non dal fatto che ci diamo del tu.

Come medico purtroppo il dott. House ha perso l’entusiasmo per la sua professione e di questo se ne sono accorti tutti, tant’è che l’anticamera del suo ambulatorio è sempre vuota, ma a parte questo, ieri, quando l’ho chiamato per un appuntamento mi ha detto che non aveva posti liberi se non tra una settimana, ma siccome io lo so come va il mondo, stamani mi sono presentata lì ed era tutto vuoto e lui lì solo, con la porta aperta e ci sono andata lo stesso.

Beh, a dirla tutta il mio medico è un dottore di cui è meglio non aver mai bisogno perché se lo cerchi spesso non lo trovi e allora passi mezza giornata a cercare il numero della supplente di turno e in quei momenti maledici la tua pigrizia di non aver cambiato medico da tempo.

Stamani volevo parlargli della mia pressione “ballerina”, che va su e giù senza un apparente motivo. A volte me la provo ed è a 150, altre volte a 110.. e me la provo sempre alle stesse ore. A lui ho detto testualmente: ” Sai, mi succede una cosa strana, se mi provo la pressione e la macchinetta segna 140, poi aspetto 5 minuti e me la riprovo vedo che è a 120, se aspetto altri 5 minuti alla fine la mia pressione rilevata è di 100, ma in tal caso qual è la giusta misurazione? ..la media?” e lui mi ha guardato e mi ha sorriso dicendo: ” Seee…me lo fa anche a me! La sera, alla prima misurazione ho la pressione a 190 e poi piano piano scende.. tu prendi la misurazione più bassa, è quella che va bene”

Ora io mi domando e dico, a parte questo benedetto vizio che lui ha di accumunarsi ai mali dei pazienti, qualsiasi malattia essi abbiano, nemmeno fosse l’amico del bar con cui chiacchieri alla buona e ti dice: “…ce l’ho anch’io questo disturbo…” anche se hai una malattia rarissima, io mi chiedo per quale assurda legge della biologia..della fisica.. della patologia clinica.. o altra scienza infusa e confusa, io dovrei scartare le misurazioni più alte per prendere quella più bassa e basta?

Comunque sia io ho provato a chiedergli il perché ma lui mi ha risposto con un sorriso di compiacenza dicendo: “Non lo so, ma è così” e mi ha accompagnato velocemente alla porta del suo studio affinché lo liberassi della mia presenza ingombrante e molesta.

Ora, dico io, .. io non ho voluto ricordare al dott. House che un paio di anni fa lui ha avuto un infarto, non ho certo voluto infierire, ma sarà mica che il suo metodo di misurarsi la pressione che è sbagliato?

Ma secondo voi c’è da fidarsi?

no comment!

Tempo fa comprai una cosa su Amazon, mi è stata consegnata qualche giorno dopo, ma puta caso ero uscita e allora il corriere che fa, suona alla vicina di casa e consegna la merce a lei dicendole che avrebbe dovuto darmela non appena mi avesse vista. E su questo niente da eccepire, infatti la mia vicina appena mi ha incontrata sul marciapiede mi ha chiamata e mi ha dato il pacchetto. Io l’ho ringraziata molto per la disponibilità e con un paio di sorrisi cordiali la questione si è chiusa lì. Però io dopo ho fatto presente al corriere che non era bene lasciare le mie cose suonando il campanello alle vicine di casa e che sarebbe stato meglio evitare di disturbare.

Qualche giorno dopo ho comprato un’altra cosa sempre su Amazon e guarda caso alle 11 di mattina, alla consegna, al passaggio del corriere, ero assente perché uscita a prendere il pane e allora anche stavolta il giovane fattorino quando nessuno ha risposto al suono del campanello, ha dovuto mettere al lavoro tutti i suoi neuroni e così si è recato al bar che si trova nella piazza ad un centinaio di metri da casa mia e ha recapitato il pacchetto al barista chiedendogli di consegnarmelo non appena mi avesse visto. Anche stavolta è andata bene perché conosco il barista e non appena lui mi ha visto transitare davanti al suo locale, mi ha chiamata e mi ha dato il pacchetto. E anche qui ringraziamenti e sorrisi…e pure un caffè macchiato con tanto di pastarella, per ripagare del disturbo. Poi però anche a questo giro ho contattato il corriere egli ho detto che se magari mi avesse avvisata dell’orario in cui effettuava le consegne, mi sarei fatta trovare… in fin dei conti avrei preferito controllare in sua presenza certa merce in arrivo che poi, se l’avessi trovata rotta, reclamando con chi me l’aveva spedita, non avrei saputo a chi dare la colpa. Beh, lui ha detto che avrebbe fatto il possibile per venire incontro alle mie richieste.

Ed oggi, dopo tanto raccomandarsi, il corriere è venuto incontro alle mie richieste…

casa mia

Indovinate un po’ cosa c’è nascosto dietro allo zerbino?

Vintage…a chi?

Va bene, lo ammetto, il mio pc fisso è un Lenovo, che per quanto io ne sappia corrisponderebbe al vecchio IBM. E’ un pc che comprai anni fa, in offerta e che non mi ha mai dato nemmeno un problema nonostante io lo abbia usato tantissimo. Ora però comincia ad essere datato, ma non ho mai pensato di cambiarlo. Ebbene, stasera l’ho acceso e all’improvviso mi si è materializzata questa videata, che non avevo mai visto prima

” O questa che roba è???” mi son detta. e ho letto: “Lenovo vintage…” … “il miglior vintage per le tue tasche!” .. Voi non ci crederete ma mi è venuto un nervoso ..ma un nervoso… che non vi dico!

Mi sono detta: “Tu guarda, questi qui che ti hackerizzano fino al punto di spulciarti dentro al tuo pc per vedere quanti anni ha! ..Vuoi vedere che me ne vogliono far ricomprare un altro? A parte che dicono “il miglior vintage per le tue tasche” intendendo che forse sono talmente morta di fame che non mi posso permettere altro” … mah!

Fino ad ora non avevo mai ricevuto nemmeno un messaggio dalla Lenovo e ora appaiono all’improvviso rammentandomi che il mio computer l’ho comprato nel 2012 e che la garanzia è scaduta nel 2014! Mi stanno dicendo che ho un pc del giurassico pensieroso

Alla fine mi sono messa gli occhiai per benino e ho realizzato che non c’era scritto VINTAGE ma VANTAGE, …oh, ma il senso del discorso cambia poco, ..

Guardate, spero tanto che non si intrufolino a guastarmi il pc con l’intento di farmene ricomprare un altro perché li denuncio tutti quanti… Tanto lo so come vanno queste cose al mondo d’oggi. Ecco, l’ho detto, uomo avvisato mezzo salvato!

Alla cena paesana

Un paio di giorni  fa, in un paese qui vicino, avevano organizzato una cenetta toscana con un menù a prezzo fisso. Io e mio marito abbiamo deciso di andarci, tanto si svolgeva all’aperto ed erano garantite tutte le misure di sicurezza covid. Fatto sta, dopo aver prenotato telefonicamente, siamo arrivati lì puntuali all’ora di cena e subito la cameriera ci ha accolti e accompagnati al nostro tavolo. Mentre aspettavamo che ci portassero il pane e le bevande, ci siamo messi a parlare e confrontandoci abbiamo deciso di non prendere tutte le portate del menù a prezzo fisso (quello della foto sopra, da 15 euro tutto compreso) perché avremmo mangiato troppo, quindi antipasto, primo di lasagne e dessert per me, invece antipasto, arista con le patate e dessert per mio marito.

Ci sembrava di esagerare prendendo tutto quello che offrivano e avremmo mangiato troppo e allora, anche per evitate sprechi di cibo lasciati nel piatto abbiamo tagliato via qualcosa. Quando è tornata la cameriera le ho detto testualmente:  “Allora, guardi, noi prendiamo il menù a prezzo fisso che avete proposto stasera, ma siccome ci sembra troppo abbondante e vogliamo evitare sprechi, lei porti 2 antipasti, una lasagna, un’arista con patate e due dessert, più acqua e vino, aggiunga due caffè e questo basta per noi due”. Lei ci ha messo un po’ a capire, ma dopo averglielo ripetuto un paio di volte si è segnata tutto e si è diretta verso la cucina.  Dopo circa una ventina di minuti le pietanze sono arrivate una dopo l’altra ed erano proprio buone, alla fine abbiamo preso anche il caffè.

Abbiamo mangiato bene e a sazietà, ascoltando la musica in sottofondo e parlando del più e del meno, insomma, una piacevole serata. Verso le 22:30 abbiamo deciso di andarcene e allora ho preso dal borsello le 30 euro e ci ho aggiunto 4 euro che più o meno dovevano bastare per i caffè, cioè due menù a prezzo fisso di 15 euro più l’extra del caffè.  Mi sono recata al bancone dov’era situata la cassa per pagare e ho aspettato che la cameriera desse il foglio del conto alla cassiera. A quel punto click…clock…clock…click…dlin.. la cassa si apre e la cassiera mi fa: “Sono 46 euro.” Al che io ho subito pensato: “Boia..o quanto costa un caffè? 8 euro? Avrei dovuto spendere 30 a cui vanno aggiunte al massimo 4 euro…quindi al massimo 34 euro, invece mi chiede 46! 12 euro in più ed ho mangiato meno”

Allora le ho detto gentilmente:

“Scusi, non capisco, pensavo di spendere meno, infatti abbiamo preso due menù a prezzo fisso da 15 euro e poi 2 caffè, abbiamo anche tolto due pietanze, perché spendiamo 46 euro?”

e lei:

“No, signora, non avete preso due menù a prezzo fisso, ma 2 antipasti, una lasagna, un arrosto con le patate, due dessert, acqua, vino e due caffè”

ed io:

“Guardi che avevamo detto alla cameriera che non volevamo fare sprechi quindi non le abbiamo fatto portare una portata di lasagne e nemmeno un arrosto  con le patate, perché poi sarebbero rimasti nel piatto…”

e lei:

“Vede? Mi conferma… Non avete preso il menù fisso, avete preso delle portate alla carta e allora il prezzo è diverso: pane e coperto  2,50, antipasto misto  5 €, lasagne 5 €, arista   5€, patate arrosto  3€, dessert  4€, acqua 2€, vino  della casa  4€, caffè  2€  se fa il conto viene 46 euro!”

Ed io:

“Cioè mangio meno e spendo di più? …allora se credevo mi facevo portare anche il resto del menù…”

e lei:

“Poteva farlo, come fanno tanti nostri clienti qui, quello che non mangiano se lo fanno incartare e lo portano a casa”

ed io allora:

“ Ok, va bene, incartatemi lasagne e arrosto con patate e non ne parliamo più!”

e così, dopo 5 minuti sono uscita con i sacchetti degli avanzi risparmiando 12 € che avrei dovuto pagare in più se non avessi preso gli avanzi.

Boh, valli a capire…  Comunque sia io non ci tornerò mai più in quel posto perché se in cucina fanno da mangiare  con la stessa testa con cui fanno questi ragionamenti, non voglio nemmeno sapere cosa combinano ai fornelli. 😦

Dalla parrucchiera


E poi vai dalla parrucchiera… anzi, dalle parrucchiere, perché sono due: due ragazze giovani tutte pimpanti, con i capelli sempre tinti in modo diverso, sempre acconciati alla moda e le vestagliette nere con le scritte fluo Hair Fashion. Zampettano qua e là per il negozio giocando a tetris con le clienti, nel senso che mentre la seduta al  lavaggio è occupata da una signora indicano alle altre donne dove devono disporsi per mantenere il distanziamento sociale, quindi ogni cinque minuti si assiste ad una specie di balletto di cui loro due sono le coreografe.

Non è solo il balletto che caratterizza questo periodo ma anche tutta una serie di rituali a cui ci siamo abituati e che non so come faremo a sopravvivere quando finirà il covid (se finirà! 😦 ) ..mascherine e mascherine di ricambio, già, perché se non ne hai una di ricambio quando ti tingi i capelli si macchiano tutti gli elastici e poi ti si macchia la pelle e diventi zorro con i baffi  neri a punta.. e poi guanti su..guanti giù.. pettini e spazzole a disinfettare.. a volte si mettono ad igienizzarti pure la poltroncina prima che tu ti ci sieda dopo che ci si era seduta un’altra persona.

Oltre a ciò niente riviste.. quindi niente gossip..e allora ti metti lì e ascolti la musica di Avril Lavigne distribuita a manetta sui nostri timpani sofferenti..e ti metti ad ascoltare quello che dicono le due parrucchiere mentre armeggiano tra i ricci e le ciocche delle loro clienti. Lavorano concitate, non hanno tempo da perdere e sono sempre agitate.

Io qui in casa le chiamo “le matte”..nel senso, “Ciao, ci vediamo dopo, vado un’oretta dalle matte!” ..e tutti qui capiscono dove sono diretta. “Matte” non è un termine dispregiativo, intendiamoci, è affettuoso e lo trovo davvero esplicativo per delineare il carattere delle due parrucchiere che di fatto da sempre sono un po’ schizzate…e non solo ora col covid.

Fatto sta, che mentre attendevo il mio turno di asciugatura, stavo lì con l’asciugamano in testa e guardavo loro che lavoravano e parlottavano e un po’ guardavo fuori dalla porta a vetri che dà sulla strada di paese. Ad un certo punto una delle due parrucchiere alza gli occhi dal suo lavoro,  guarda fuori e vede che si avvicina alla porta del negozio una donna corpulenta vestita tutta sgargiante e in quel mentre si sente che dice all’altra sua compagna: “Noooo…guarda chi sta arrivandooooo… Nooooo..ma è Anna e sta venendo qui… mamma mia scappiamooooo! E’ insopportabile…”” Sembravano disperate e io credo di aver sgranato gli occhi per lo stupore. Mi son chiesta: “Che cosa avrà mai fatto di male questa Anna per essere tanto indesiderata!?”..Ma non ho fatto in tempo a darmi una spiegazione che Anna ha varcato la soglia ed è entrata con un sorriso smagliante e le braccia spalancate in un abbraccio enorme, dicendo: “Ciao bimbeeee, vi sono mancata?” e loro, le due parrucchiere raggianti di felicità, in coro: “Annnnaaaaaa…tesoroooo… quanto ci sei mancata, come stai?” ..e quel che segue è sorrisi, gentilezze, lusinghe..e falsità…


Della serie, con il Covid, tutto cambia e niente cambia ;-)..

[immagine dal web]

ma si può…?

Comet

 

  Dice: “Compra nei negozi di paese che se non vendono poi chiudono!” oppure dicono: “Se i negozi di paese non hanno ciò che cerchi, allora vai nella grande distribuzione dei supermercati, ma l’importante è non acquistare sui siti online che fai del male alla nostra economia!”. Beh, io cerco di comportarmi da brava italiana e come posso seguo questo principio, ma devo dire che non sempre è semplice…anzi, a volte direi che è davvero arduo. Veniamo a noi: alla fine della settimana scorsa, all’improvviso mi si ruppe la cappetta aspirante che sta sul fornello della cucina; mentre ero lì che cuocevo la pasta l’aspiratore del vapore si bloccò e non ne volle sapere di ripartire. A quel punto mi dissi che non era poi un gran danno perché la cucina è vecchiotta e gli elettrodomestici cominciano ad essere datati e si vede che è arrivata l’ora di cominciare a sostituirli. L’unico problema è che dovevo fare in fretta perché con questo caldo non è possibile accendere anche i fornelli per cucinare, avrei arroventato la cucina.

  Per prima cosa ho guardato internet per capire che tipo di prodotto avrei dovuto cercare e Amazon mi ha detto subito che in un paio di giorni lavorativi mi avrebbe portato a casa un bellissima cappetta nuova di pacca, dotata di tutti gli accessori, alla modica cifra di 63 euro iva e trasporto inclusi. Ma io, caparbia come un mulo mi sono detta che online non avrei acquistato nulla e detto fatto, sabato scorso ho preso l’auto, sono scesa dalle colline toscane per recarmi una ventina di chilometri ad ovest dove c’è un grande supermercato ben fornito… Mediaworld.. lo conoscete vero? Ebbene, sono andata di volata da un commesso e gli ho detto che volevo acquistare una cappetta aspirante per la cucina, ma lui ha scosso subito il capo e mi ha risposto che non ne avevano e che avrei dovuto cercare da sola su Mediaworld online e, una volta acquistato il prodotto, magari ripassare di lì a ritirarlo .. Io ho provato a fargli notare che in quel supermercato avevano 1500 televisori…4000 computer…1200 lavatrici..possibile che gli mancassero solo le cappette? Ma lui ha scosso il capo come chi non gliene poteva fregare di meno delle mie paranoie e se ne è andato altrove e amen.
Domenica poi sono tornata alla carica e sono scesa di nuovo dalla mia collina per andare stavolta 15 chilometri ad est in un supermercato Expert, ma quando sono arrivata lì l’ho trovato chiuso e io sdegnata e alquanto seccata mi sono detta che avevo beccato l’unico supermercato chiuso in tutta la Toscana e sono rientrata a casa mia a mangiare l’ennesima porzione di cibi freddi.

  Il lunedì poi, che era ieri pomeriggio, mi sono messa l’elmetto e il coltello tra i denti e dopo aver preso il fucile e il mio carro armato, sono scesa di nuovo dalla collina prendendo la strada a nord e dopo aver percorso circa 20 chilometri sono approdata al più grande supermercato Comet della zona. Ero certa che questa era la volta buona e che sarebbe stata una battaglia vinta in partenza. Sono entrata nel negozio megafantasmagorico e mi sono avvicinata al reparto cucine…a quel punto l’ho vista: era lei ed era lì: la cappetta dei miei sogni! Oddio,… a dirla tutta poi l’ho guardata meglio e tanto dei miei sogni non era perché era un po’ smontata e mancava qualche vite.. allora ho chiamato un commesso e gli ho chiesto informazioni. Il commesso ha guardato un po’ perplesso l’oggetto e mi ha chiesto di seguirlo al pc dove lui avrebbe potuto consultare il suo “reparto macchine” in magazzino. Io mi sono messa in standby in attesa e il tempo passava…dopo più di 5 minuti ecco la sentenza: “Senta signora, in magazzino non abbiamo più cappette e se le ordiniamo passeranno 1 o 2 mesi per averle..e poi, quando arrivano le dico subito che arrivano sempre rotte e così le dobbiamo rimandare indietro e aspettare un altro mese o due perché rientrino.” Io ero ad occhi spalancati nemmeno avessi visto la Madonna di Medjugorje.. a quel punto ho mormorato”…rotte?..vuol dire che le cappette vi arrivano sempre rotte?” e lui: “Sì, quasi sempre sono rotte…” Dico la verità che a quel punto avevo il dubbio che fosse un commesso della Expert che magari eri lì per farmi desistere negli acquisti alla Comet, ma ho lasciato lì il dubbio e ho avuto l’idea magnifica, quella che mi avrebbe salvato la vita: “Allora datemi la cappetta che è in mostra, …o no?” e ho sorriso a quel commesso come se mi avesse appena comunicato di aver vinto un premio. Ma non avevo vinto nessun premio tant’è che è arrivata subito secca e dura la sua risposta: “No, signora, quella cappetta, glielo devo dire, era rotta ed è appena rientrata dall’assistenza, come ha visto mancano anche le viti…! Sa, io glielo devo dire,perché è giusto che lo sappia!” A quel punto avrei voluto sparargli e sotterrarlo sotto ad un camion pieno di cappette rotte, ma non ne valeva la pena nemmeno di sprecare un proiettile, fatto sta che son tornata nella mia auto infuocata sotto ai 40 gradi all’ombra e sono risalita arrancando piano piano sulla mia collina.

  Ora vi starete chiedendo come finisce questa storia e che cosa stia facendo io in questo momento…ebbene sì, un attimo che termino l’acquisto su Amazon Prime..di quelli che consegnano domattina all’alba, un attimo e torno ehhh.. aspettatemi 😉

“I ginocchi ” di Melania

Oggi su internet è apparso questo articolo ripreso dal giornale locale (toscano) “Il Tirreno”. Nel trafiletto il giornalista commentava l’immagine di Melania Trump dicendo che, contrariamente a quel che sembra, la giovane first lady non era a gambe nude ma indossava dei leggins e questo si poteva vedere osservando attentamente le piegoline del tessuto chiaro che le ricopriva le gambe. Come potete vedere qui sotto, chi scrive ha usato il termine “ginocchi” per descrivere la situazione, e questo ha scatenato una sequenza di commenti che io ho trovato a dir poco esilarante…


                                               Melania


ginocchi


ginocchi2


Mi sono immaginata Panariello e Pieraccioni a leggere quei commenti e mi è preso a ridere che non vi dico 49

Che poi a ben guardare la Crusca dà anche ragione al giornalista, il plurale di “ginocchio” sembra si possa dire anche al maschile e non solo al femminile, ma si sa, l’italiano è difficile e non si smette mai d’imparare.

Comunque sia se siete interessati all’argomento vi consiglio di leggere qui, vedrete che c’è sempre qualcosa che ci sfugge … anche perché con il tempo la lingua si evolve.

Buon fine settimana a tutti 55