La Gorgona

Oggi pomeriggio sono stata a camminare nel lungomare di Marina di Pisa, a pochi passi dalla foce dell’Arno. Verso le ore 17 ho preso il cellulare e ho scattato questa foto puntando verso l’orizzonte, ad ovest. La vedete in lontananza? C’è un’isola..e se aprite grande l’immagine facendoci click sopra, la vedrete meglio. Si tratta della Gorgona che si trova dirimpetto alla terra pisana, non molto lontano, a dire il vero. Io tutte le volte che vado in quel punto penso a Dante e alle sue imprecazioni contro i pisani:

Ahi Pisa, vituperio de le genti
del bel paese là dove ‘l sì suona,
poi che i vicini a te punir son lenti,

muovasi la Capraia e la Gorgona,
e faccian siepe ad Arno in su la foce,
sì ch’elli annieghi in te ogne persona! …

[Inferno · Canto XXXIII]

Nella maledizione dantesca viene auspicato lo spostamento delle isole di Capraia e Gorgona verso la foce dell’Arno in modo tale da provocarne l’ostruzione e la conseguente morte per inondazione di tutti i Pisani.

Che dire? Non ci voleva poi tanto bene il sommo poeta…

Cogli l’attimo

Dopo tanto tempo ho ripreso la Nikon e sono andata a camminare in un sentiero che si snoda lungo le mura del borgo medievale dove si trova casa mia.

Era sera, stava per fare buio e gli ultimi raggi di luce filtravano qua e là attraverso la vegetazione.

Un attimo fuggente…

Buona domenica a tutti 🙂

[se cliccate sull’immagine si aprirà una foto un po’ più grande. E’ una pianta di capperi]

Così va il mondo

Ricordate le cicogne di Sarralbe? Nella scorsa primavera seguii costantemente la webcam puntata su quel nido in cui Maurice e Melodie, ovvero babbo e mamma cicogna, crebbero i loro 5 piccoli. Ve ne parlai varie volte e alla fine anche alcuni di voi cominciarono ad appassionarsi come me.

Ad ognuno dei pulcini poi, è stato dato un nome e a 4 di loro anche un geo-localizzatore che permette agli ornitologi di studiare le abitudini di questi uccelli migratori.

Il più piccolo cicognello passò dei brutti momenti perché la covata era troppo numerosa e meno male che i fratelli e le sorelle lo aiutarono, altrimenti non ce l’avrebbe fatta. Una sorella, in particolare, Mirabelle, lo tenne sempre sotto l’ala scaldandolo e tenendolo protetto.

Una sorellina amorevole, inseparabile, tanto calda, che in quelle giornate piovose e fredde di inizio primavera si dimostrò così provvidenziale che la piccolina sopravvisse e lei così si meritò dai francesi l’appellativo Bouillotte, ossia, “borsa dell’acqua calda” ed ebbe l’affetto di tutti gli umani che la seguivano al grande fratello cicognesco.

Nel frattempo che i 5 piccolini crescevano al nord (e ci sono voluti circa 3 mesi), al sud, in un parco della Sicilia, posizionarono un’altra webcam, stavolta per osservare una famiglia di grifoni, la cui femmina aveva deposto le uova in cima ad una montagna nel parco nazionale delle Nebrodi. Una meraviglia vedere il pulcino di grifone amorevolmente curato dai genitori ogni giorno, senza mai lasciarlo solo.

piccolo grifone nel nido – Parco delle Nebrodi (Sicilia)

Ogni tanto, chi come me, osservava i piccoli, si preoccupava che tutto andasse bene e sperava che i genitori sfamassero e curassero i rispettivi figli, senza mai far loro mancare niente.

E fu così che piano piano Mirabelle divenne una splendida cicogna adulta

Mirabelle – Bouillotte

E il grifone crebbe e divenne magnifico!

il grifone

Poi Mirabelle partì per la migrazione e volò via dirigendosi a sud..e poi si fermò in un bosco della Spagna e per qualche giorno il geo-localizzatore indicava stranamente una posizione fissa. La cosa apparve alquanto sospetta e gli studiosi si mossero per cercare di capire cosa fosse successo, ma poi la ritrovarono… ovvero, ritrovarono i poveri resti di Mirabelle dopo che lei era stata preda di un grifone, o comunque di un grosso rapace.

Chi avrebbe mai pensato che un grifone come quello tanto ammirato sarebbe diventato il carnefice di un animale così tanto amato? Eppure è banale che i rapaci si nutrono di carne, come è banale che le cicogne mangiano anche rane…e così via.

Ora, nel gruppo facebook formato da chi segue le cicogne, c’è una grande discussione perché è bello seguire per mesi i piccoli che crescono, ma poi non si vuole sapere che fine fanno. Dicono che è meglio non sapere niente. E allora chiedono che non si posizionino più i geo-localizzatori sul dorso dei volatili, ma gli ornitologi a tutto questo rispondono che così va il mondo e bisogna farsene una ragione.

Già, così va il mondo e bisogna farsene una ragione… “mors tua vita mea

Sull’Arno

Sabato scorso ho preso il battello e ho fatto un giro sull’Arno, a Pontedera.

E’ stata un’esperienza davvero entusiasmante. La prima cosa che ho notato è come, nel giro di qualche anno, il fiume sia diventato tanto più pulito. Prima spesso si vedevano dei sacchetti di plastica penzoloni ai rami degli alberi che si trovano sulle sponde e poi, capitava di trovare ogni genere di rifiuto a galleggiare sull’acqua. Adesso non è più così e meno male, vuol dire che cominciamo a comportarci civilmente e rispettiamo l’ambiente. Oltre a ciò, debbo dire che la vita lungo il corso d’acqua è davvero intensa: alberi e arbusti di ogni specie, piante pioniere, fiori…e poi gli aironi bianchi e quelli cinerini, le garzette, i martin pescatori, i guardabuoi… è stato fantastico osservare tutta quella meraviglia del creato.

Intanto la guida ci spiegava e ci raccontava gli avvenimenti della seconda guerra mondiale che si sono svolti proprio in quei posti, poi ci coinvolgeva dicendo le curiosità e ci narrava le storie che hanno visto l’Arno come protagonista indiscusso fin dall’antichità fino ai giorni nostri.

Insomma, proprio bello!!! … e pure gratis. Grazie Pontedera! Sai come accogliere i visitatori 🙂

Eccomi

Ughetta prepara il giaciglio invernale

Come passa alla svelta il tempo! A malapena ho riposto nell’armadio i costumi da bagno e i prendisole estivi che già la mia tartaruga si è rintanata preparandosi al letargo invernale. La vedete nella foto? Si è interrata quasi totalmente ricoprendosi con le foglie. Lo fa immancabilmente sempre nello stesso punto del giardino, recuperando la stessa buchetta nella terra, quella che scavò diversi anni fa.

Questo autunno è strano: si alternano le burrasche con fulmini e scrosci d’acqua con raffiche di vento, ai caldi tropicali con le zanzare che non ti danno tregua un attimo da tanto che sono voraci. Nei negozi si cominciano a vedere le decorazioni per Halloween, ma dico la verità, questo autunno ancora non lo sento proprio.

Intanto comunque abbiamo tinteggiato tutte le persiane di casa mia, poi anche le porte finestre e pure la casetta di legno che si trova in giardino è stata rimessa a posto con una bella passata di coppale. E’ stato un periodo di intensi lavori di ripristino e la stanchezza serale mi ha tenuta un po’ lontana dal blog. Ma eccomi di nuovo ed ho un sacco di cose da raccontarvi e da farvi vedere.. quindi, forza e avanti Voi come ve la passate?

Buon inizio settimana a tutti

contrasti

Ieri mattina presto, uscendo di casa, mi sono trovata davanti questo spettacolo mozzafiato, allora ho pensato a Magritte e al suo capolavoro: “L’impero delle luci” e sono rimasta lì diversi minuti in adorazione.

Magritte – “L’impero delle luci”

[Se cliccate sulla mia foto si apre grande]

[Per chi vuole info sul quadro e su Magritte, esponente di spicco del surrealismo, eccovi due link: questo e questo ]

Buon pomeriggio tutti 🙂