fiori per te

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ho comprato margherite per noi

amore mio

e se con il vento e il freddo

loro seccheranno,

io comprerò ancora

margherite per noi,

amore mio.

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Alidada

(le margherite sono le mie e la foto l’ho scattata io.. le parole sono ispirate ad una poesia che lessi tempo fa di cui non ricordo più l’autore)

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pensiero

Stasera ho fatto un lungo giro nei blog (infatti guarda qui che ore sono!).  

Ho letto qua e là e mi sento un po’ la pettegola del quartiere che sa tutto di tutti (d’altra parte voi scrivete le vostre cose affinchè gli altri le leggano .. quindi non vi lamentate! )

Oserei dire che si sente che la primavera è arrivata: 

 nel 90% dei blog si parla d’amore..

poesie d’amore 

pene d’amore.. 

sogni d’amore..

 e poi tramonti 

venti 

uccellini 

fiori 

ragazzi come vi batte il cuore all’impazzata!

Io oggi non mi sento addosso nemmeno un milligrammo di dolcezza (capita ) e nemmeno un argano potente riuscirebbe a risollevarmi l’umore.. quindi che dire:

Buon per voi! 

Vi lascio la cosa più romantica passata tra le mie mani da qualche mese a questa parte: un vaso di roselline decorato da me medesima a decoupage 

e con questo chiudo e vi auguro la buonanotte..

Alidada

 roselline

Barbie

Barbie

Ieri ho passeggiato per la strada centrale di un paese qui vicino.  C’era una bella festa e ho intenzione di mostrarvi alcune foto. Cominciamo con la prima: ecco a voi un negozio di altri tempi 

Carinissime le Barbie con i vestitini fatto a mano  

Buona serata a tutti

Alidada

..un po’ …così

   

 ..E poi dice che si importano matematici dall’estero! .. ci credo che è così! Tornassi indietro …tutte le facoltà andrebbero bene, ma non quella. Fino a qualche anno fa il mio ambiente di lavoro era diverso da ora. Era piacevole e io ci stavo bene.
Mi divertiva stare con i ragazzi e anche con i colleghi mi trovavo sempre a mio agio. Organizzavamo cene di lavoro e capitava spesso che ci trovavamo a ridere e scherzare insieme.
Ogni volta che si andava in vacanza ci baciavamo e ci si faceva gli auguri.
Al di là dell’essere colleghi eravamo tutti cari amici.
Io, dopo qualche giorno di ferie, mi ritrovavo con la voglia di tornare a lavorare perché ne sentivo la mancanza..
Ora non è più così. Non so se è perché sto invecchiando o perché sono cambiate le cose.. ma credo che la seconda ipotesi sia quella giusta. La maggior parte dei ragazzi ha qualcosa che non va: troppe famiglie angosciate dai loro problemi e una società che fa trasparire che la cultura serve proprio a poco.. E allora vai “tu” a insegnare matematica in una scuola che fa fatica a stare al passo coi tempi; una scuola statale alla quale lo Stato stesso dice chiaramente di credere poco e dove i ragazzi hanno altro per la testa! Anche tra colleghi  si respira un’altra aria. C’è amarezza e mortificazione e a malapena si sanno i nostri cognomi.  Se potessi cambierei lavoro.. ma un matematico che può fare se non insegnare matematica? Che lavoro potrei andare a fare conoscendo solo cose astruse?! .. Integrali.. derivate.. campi e vettori.. che ne faccio? Non li posso smerciare nemmeno come cultura personale sul blog!

morale della storia

Ieri  passai tutto il pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale di qui.  Avevo accompagnato una mia parente anziana che si era sentita male e dovetti rimanere lì fino a notte inoltrata; finchè non fu dimessa.
Seduta in quella sedia disposta in mezzo ad una lunga fila di seggiole allineate in un immenso corridoio strapieno di gente e accaldato nemmeno fossimo in una serra infernale, contavo i minuti di quel tempo interminabile. Una situazione anomala che mi faceva sentire come proiettata in un altro mondo. Un brutto mondo dove tutti stavano male e dove non c’era proprio nulla di bello da aspettare se non quel benedetto momento in cui ci avrebbero detto che tutto era ok e che ce ne potevamo andare via.  La gente aspettava il proprio turno di visita in relativo silenzio, quasi fossimo ad una veglia funebre. Ad un certo punto passò una barella spinta da tre uomini che procedevano di corsa in mezzo a quella folla. Sopra si trovava vecchietto che si vedeva lontano un miglio che stava passando a miglior vita. Dopo un attimo si vide passare il frate dell’ospedale e si sparse la voce che l’uomo era morto. Qualcuno piangeva, nel mentre i nuovi  arrivati elencavano i loro malori all’infermiera dell’accettazione. L’infermiera era una moretta tutta pepe, efficiente e disponibile..  Sedeva sullo sgabello dietro al bancone e davanti a se’ aveva il suo computer con tutti i database anagrafici e clinici.. insomma aveva sottomano la storia di tutti quelli che le capitavano di fronte. Ogni poco, mentre annotava le necessità della gente che via via arrivava, le suonava il cellulare a tutto volume e le note di Ossession degli Aventura  si spargevano nell’aria. Lei non interrompeva il suo lavoro e procedeva spedita a picchiettare le dita sulla tastiera del pc o magari consegnava i moduli stampati. Nel mentre lasciava che il telefonino suonasse e  quando smetteva suonare canticchiava quel ritornello a bassa voce tra se’ e se’ distrattamente.  Io osservavo in silenzio e pensavo alle mie cose, ma ad un certo punto mi sentii toccare il braccio da qualcuno che mi sedeva a fianco. Mi girai e alzai lo sguardo a guardare in faccia il mio vicino: era un ragazzo seneleganese sulla venticinquina che mi voleva dire qualcosa. Mi si avvicina con il viso e mi fa: “ Secondo lei è giusto che si comporti così quella infermiera?” ..ed io che lì per lì non capivo: “Perché?” e lui: “Qui stiamo tutti male e quel signore che è passato pochi minuti fa è morto… e lei che fa?.. Canta!”
“Già, -dico io- non hai torto, ma forse sarà stanca e magari  non sta pensando bene a quello che sta facendo” e lui: “ .. allora chi lavora in fabbrica 12 ore al giorno che dovrebbe fare?.. Quella ragazza è pagata per fare il suo lavoro e dovrebbe farlo con serietà, avendo più rispetto per chi soffre!” ..  La morale della storia la capite da soli…
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topolino

Oggi mi sono dedicata al giardinaggio: ho sistemato le piantine di basilico, seminato il prezzemolo,  interrato le margherite e invasato gerani, ho potato i limoni e li ho concimati con i lupini tritati, ho ripulito le piantine di fragole e ho sistemato le piante grasse…. e ora sono stanca morta.

Mentre spostavo i vasi mi sono trovata faccia a faccia con uno strano ospite che non sembrava affatto impaurito.. anzi,  è rimasto lì fermo ad aspettare che prendessi la macchina fotografica .. ed eccolo immortalato nella sua forma smagliante: un topolino  .. Un topolino che ha pensato bene di fare il suo nido dietro alla lamiera che ricopre il contatore del metano situata nel mio giardino.  Eppure di solito i topi sono brutti.. ma questo è carinissimo e non me la sono sentita di scacciarlo via.. Forse è una topolina.. una Minni ..chissà  

Buona serata a tutti  🙂