[Tratto da “IO SONO IL NUMERO UNO“, di Anna Cerasoli]
“Capire la matematica non è così difficile , basta avere qualcuno che con la matematica ci sa fare e allora il mistero che i numeri sembrano possedere si trasforma nel gioco più appassionante che c’è: quello della scoperta!”
La storia racconta di un bambino che non capiva la matematica.
Appena la maestra diceva: “Facciamo matematica!”, dice che gli veniva il voltastomaco come a sua nonna quando vede la violenza in tivù.
E testimonia la sua vittoria. Il bambino è diventato bravo in matematica, e lo è per tre motivi:
1- Il primo è per la nuova maestra, che mi vuole bene.
2- Il secondo è che la matematica serve, infatti lo dicono tutti.
3- Il terzo è che l’ho capita.
A parer mio, gli insegnanti dovrebbero riflettere su questa storia ed interrogarsi con serietà sul perché gli insuccessi in matematica coinvolgano una buona parte degli alunni….
Il primo e il terzo motivo sono punti chiave di riflessione, non credete anche voi? Prima cosa è agire sul piano socio-affettivo e mettere l’alunno a proprio agio mentre lavora in matematica e poi TROVARE IL MODO SACROSANTO di fargliela capire!… così l’amerà! Ecco! Ci vuole tanto? …