Ciao scuola…

Inutile negarlo, mi manca un po’ la scuola. Non tantissimo, ma abbastanza. Non si può dimenticare quello che è stato il proprio lavoro per quasi 40 anni. Ci ho creduto molto nella professione di insegnante e l’ho portata avanti con passione.

Penso che, nonostante le giornate uggiose in cui vai al lavoro col mal di testa, le faticacce delle riunioni, le arrabbiature con i ragazzi, i mille problemi con le teste dei genitori e le migliaia di pacchi di compiti di matematica da correggere… nonostante tutto ciò, se potessi ricominciare da capo ripartirei, con tutto quell’entusiasmo che ho sempre avuto.

Non mi ci voleva di andare in pensione con il lockdown, mollare le classi e subito dopo privarmi della libertà di muovermi e non mi ci volevano tutti gli altri problemi che quest’inverno mi hanno massacrato la vita, ma è andata com’è andata ed è inutile fermarsi a riflettere su ciò che potrebbe essere e non è. E allora, oggi è terminato un altro anno scolastico e io voglio augurare una buona estate agli studenti e ai docenti e spero che questo che è appena trascorso, sia l’ultimo delle lezioni in dad e della paura del contagio. Auguro vivamente a tutti che da settembre prossimo si possa ripartire serenamente e che la scuola possa assolvere di nuovo e a pieno al proprio ruolo importantissimo della formazione dei futuri cittadini.

Lascio qui sotto, un pensiero di Rodari, una riflessione sempre attuale sul ruolo dell’insegnante in special modo della scuola primaria, che poi, a parer mio, forse è la più importante di tutte.

Bello, vero? A parer mio è magnifico.

Impariamo dagli errori2

via Impariamo dagli errori

Ieri sera, dopo cena, ero annoiata e allora ho deciso di fare un giro nei blog per leggere un po’; diciamo che sono andata un po’ fuori dal mio orticello 🙂 Per essere sicura di trovare cose interessanti sono andata nel blog di un’amica che a me piace tanto leggere e mi sono messa a cliccare sui commenti dei suoi amici aprendo così altri blog.  Ero sicura di trovare belle letture, perché io sono convinta che intorno a chi è intelligente ci sta gente intelligente..e così è stato. Debbo dire che il giro è stato davvero interessante. Mi è piaciuto soffermarmi e riflettere.. In particolare mi sono fermata su un post di un blog in cui l’autrice faceva un riflessione che a me sembrava un po’ amara su quelli che erano stati i suoi errori e su come tali esperienze fallimentari generassero il timore di andare oltre e di intraprendere nuove scelte.   Tra me e me mi sono chiesta fino a che punto è vero che il nostro vissuto, con gli errori commessi, pregiudichi il futuro. Ho pensato a me e alle mie esperienze, sia a quelle positive che a quelle sbagliate e sono giunta a conclusione che tutto quanto è stato, ha contribuito ad essere quella che sono e mi porta a vivere il futuro con una certa pacatezza e anche saggezza. Dagli errori si impara e guai se così non fosse! Lo ripeto un’infinità di volte ai miei studenti quando insegno matematica. C’è solo da stare attenti a quello che è stato l’errore, una volta capito entrerà a far parte del nostro bagaglio culturale e ci insegnerà molto per il futuro.  Un errore, dice giustamente Popper, non deve essere un freno, ma una molla che ci spinge ad andare oltre..ad effettuare nuove prove…un qualcosa che ci insegna… ed è così che si cresce.

Io convivo con i miei errori, come convivo con i miei difetti e al momento giusto, come se fossero una bisaccia piena di una bibita ricostituente, me ne servo.

Ricordatevi che i post dei blog vivono di commenti e non di like, altrimenti staremmo su Facebook, non qui. Io quando passo da un blog dico sempre qualcosa..anche sbagliato, ma dico.. solo con rarissime eccezioni mi limito ai like. Quello che ho scritto in precedenza, a parer mio, doveva stimolare la discussione, ma si vede che era troppo impegnativo per mettere in moto le cellule grigie in queste calde giornate di agosto.  Beh, adesso sto facendo la maestrina con la bacchetta e la sto picchiando sulla cattedra.. beh, il caldo dà noia anche a me, lo riconosco 😉 quello di fare la maestrina è un mio difetto 😉 io ci convivo bene, gli altri no 😉

Io sono il numero 1

[Tratto dadifficolta-in-matematica “IO SONO IL NUMERO UNO“,  di Anna Cerasoli] 

“Capire la matematica non è così difficile , basta avere qualcuno che con la matematica ci sa fare e allora il mistero che i numeri sembrano possedere si trasforma nel gioco più appassionante che c’è: quello della scoperta!”

La storia racconta di un bambino che non capiva la matematica.

Appena la maestra diceva: “Facciamo matematica!”, dice che gli veniva il voltastomaco come a sua nonna quando vede la violenza in tivù.

E testimonia la sua vittoria. Il bambino è diventato bravo in matematica, e lo è per tre motivi:

      1- Il primo è per la nuova maestra, che mi  vuole bene.

      2- Il secondo è che la matematica serve, infatti lo dicono tutti.

      3- Il terzo è che l’ho capita.

 A  parer mio, gli insegnanti dovrebbero riflettere su questa storia ed interrogarsi con serietà sul perché gli insuccessi in matematica coinvolgano una buona parte degli alunni….

Il primo e il terzo motivo sono punti chiave di riflessione, non credete anche voi? Prima cosa è agire sul piano socio-affettivo e mettere l’alunno a proprio agio mentre lavora in matematica e poi TROVARE IL MODO SACROSANTO di fargliela capire!… così l’amerà! Ecco! Ci vuole tanto?  …