12 maggio: giornata delle donne nella matematica

La giornata celebrativa è stata istituita nel 2018 e prende il nome di “Giornata Internazionale delle Donne nella Matematica”. L’evento si svolge il 12 Maggio, compleanno di Maryam Mirzakhani, prima donna a ottenere la medaglia Fields per il merito scientifico.

 Questo giorno lo considero importante e allora voglio celebrarlo parlandovi di una figura emblematica che ha segnato un passo importante nella storia della scienza e che, pur essendo vissuta nell’antichità, può essere considerata attualissima per le tematiche che la vedevano coinvolta.

Parlo di Ipazia di Alessandria, ossia la martire del libero pensiero

Quella di Ipazia è una di quelle vite dell’età antica che hanno acceso l’ammirazione e la fantasia di moltissimi poeti nel corso di ben quindici secoli, sebbene la chiesa abbia cercato a lungo di soffocarne la memoria. Grande filosofa e matematica, fu uccisa e bruciata dal fanatismo religioso, ma poi elevata a martire del libero pensiero al pari di Giordano Bruno o Galileo Galilei.

Ipazia! Mente eccelsa che il fanatismo religioso, legittimato dal maschilismo imperante, ha assassinato nel 415 ad Alessandria d’Egitto. La stessa città dove era nata probabilmente nel 370. Uccisa dunque nel fiore degli anni perché colpevole di essersi dimostrata più colta, intelligente, creativa,  valida di ogni altro studioso di scienza dei suoi tempi. Ipazia aveva osato troppo: osato misurarsi da pari a pari, spesso superandoli,  con le menti migliori del proprio tempo. Di più: non si era limitata, delitto già di per sé intollerabile, a coltivare il proprio ingegno nel chiuso della casa, luogo eletto delle donne, l’aveva fatto pubblicamente, entrando in un ambito riservato da sempre agli uomini: la piazza, le strade, i consessi politici, sempre da pari a pari, sempre primeggiando. Per istruire chi lo volesse sulle acquisizioni del suo ingegno.

Un’insegnante da strada! Imperdonabile!

Matematica, astronoma e filosofa, brillante rappresentante della filosofia neo-platonica, fu linciata da parte di una folla di fanatici cristiani, una folla, sembra, composta o guidata da monaci esaltati. Questo abominevole evento  rende una doppia testimonianza: testimonia da un lato la millenaria oppressione esercitata sulle donne, e testimonia inoltre anche la sotterranea perenne ostilità contro il libero pensiero da parte di dittatori e di correnti politiche e religiose.

 Bello il passo del discepolo Sinesio a testimonianza degli interessi teorici e pratici di Ipazia, dove afferma di aver perfezionato l’astrolabio proprio sulla basedi quanto mi insegnò la mia veneratissima maestra […] Ipparco lo aveva intuito e fu il primo a occuparsene, ma noi, se è lecito dirlo, lo abbiamo perfezionato». «Lo stesso grande Tolomeo e la divina serie dei suoi successori» continua Sinesio, si erano contentati di uno strumento che servisse semplicemente da orologio notturno (astrolabio).

[Ipazia perfeziona l’astrolabio con l’uso dell’ALIDADA]

Non sappiamo molto di lei, se non che era bella e che era una matematica e una filosofa. Sappiamo che fu spogliata nuda e che fu dilaniata con cocci aguzzi. Che le furono cavati gli occhi. Che i resti del suo corpo furono sparsi per la città e dati alle fiamme. Pagò così la sua colpa di essere geniale e di essere donna.

[informazioni e immagini tratte da internet e rielaborate personalmente]

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

37 pensieri su “12 maggio: giornata delle donne nella matematica”

    1. sono molto sensibile a queste tematiche del rispetto reciproco… si vede? A parte questo, io davvero ti ringrazio Guido, mi lusinga che tu legga con pazienza e costanza i miei post. A volte, quando scrivo, mi chiedo: “ma a chi vuoi che interessi questa storia” 😦

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    1. beh, tutta la storia remota può essere messa in discussione. Quello che ci resta sono le testimonianze, ma chissà.. Comunque sia non c’è niente di eclatante nella storia di Ipazia, non faceva miracoli e nemmeno magie, era solo geniale e questo agli uomini dava fastidio. Io ho accorciato molto la narrazione, ma su internet ci sono i dettagli che chiariscono il contesto e ci fanno capire bene la situazione. C’è anche un bel film da vedere… A me interessa Ipazia perché ho studiato a lungo quegli strumenti astronomici come l’astrolabio. Il mio nickname la dice lunga: l’Alidada è una parte dell’astrolabio, che serviva ad orientarsi nello spazio e nel tempo, attraverso le stelle.

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  1. Conosco anch’io la storia di Ippazia e ne avevano fatto anche un bel film. Non è molto lontano il tempo in cui alle donne non era concessa la liberta della “mente”. Mio nonno rimproverò spesso a mia madre il fatto che mi aveva “permesso” di studiare. Ho conosciuto alcuni padri di famiglia che hanno fatto studiare i figli maschi, ma non le femmine, anche se avevano rendimenti scolastici migliori dei loro fratelli, con la scusa che una donna non deve saperne di più dell’uomo. E non sto parlando del profondo sud e del medioevo, ma della Lombardia e di pochi anni fa.

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      1. In questi tempi “moderni” in cui la comunicazione la fa da padrona, ma è una comunicazione per la maggior parte superficiale, abbiamo perso quella “cavalleria” del passato, che l’uomo era “obbligato” ad avere nei confronti della donna e abbiamo guadagnato una mancanza di rispetto, reciproca; una diffidenza sempre reciproca, soprattutto una violenza, sia fisica che verbale, amplificata dalla comunicazione e da molti film orrendi che sembrano scatenare imitatori poveri di comprendonio e deboli di carattere, mal-educati sia dalla famiglia che dalla società.

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        1. io ho insegnato per una quarantina di anni agli adolescenti e vedessi che differenza tra i ragazzi di tanti anni rispetto a quelli di oggi. La differenza più grande è nelle ragazzine. Nel 1980 erano timide e silenziose, sempre vestite in modo casto ..mentre i ragazzi erano turbolenti e caciaroni. Adesso i ragazzi sono (in generale) più problematici e stentano a trovare una loro dimensione, perchè nei pomeriggi non si frequentano e stanno fissi ai videogiochi.. mentre le ragazzine tendono a essere trasgressive, si vestono succinte, si truccano troppo, sfoggiano la loro femminilità in modo eccessivo..senza dire che bestemmiano e si esprimono verbalmente con un turpiloquio bruttissimo. I ragazzi spesso si ritrovano sulla difensiva rispetto alle compagne…e rinunciano agli approcci romantici. Poi, se lasci crescere questa generazione piena di problemi, vedi quel che dici tu….

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          1. Difficile è stata l’educazione di mia figlia adolescente. Ricordavo com’ero io alla sua età, ricordavo bene le mie ribellioni, le aspirazioni, perciò riuscivo a comprendere i suoi stati d’animo, ma ero anche conscia che non potevo demandare alla scuola la sua educazione, proprio perché la scuola non ha oggi i mezzi per poter veramente educare, visto che il mondo è così cambiato e che il mondo ci piove in casa ogni giorno con il bello e il brutto trasmesso da tutti i media. Sono stata fortunata perché sia la mia famiglia di origine, che quella di mio marito erano molto unite e si è potuto fare fronte comune. Per gli adolescenti è molto facile imitare i comportamenti trasgressivi, invece di quelli migliori. Come se la trasgressione fosse indice di maturità. Le ragazze si “svegliano” prima dei maschi, per i quali l’adolescenza è un periodo ancora più infelice di quello delle ragazze, soprattutto oggi che i ragazzi non hanno esempi di “eroi” positivi. Con mia figlia sono sempre riuscita ad avere le redini salde, non troppo tirate, ma nemmeno troppo lente. Un lavoraccio, peggio che addestrare un cavallo di razza, anni in cui ogni giorno mi chiedevo dove avevo sbagliato e in che cosa potevo migliorare.
            Non si può pretendere che siano gli altri a educare i nostri figli, anche se in realtà non c’è alcuna scuola che insegni il “mestiere” del genitore.

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            1. brutto periodo l’adolescenza, è quel tratto della vita in cui si passa dal lettone della madre alla sigaretta in bocca, quell’età in cui ci si sente sempre inadeguati, ..troppi brufoli..troppe risate.. troppi pianti.. troppi amori..troppi pochi amori… è tutto troppo. mano male che poi passa e Madre Natura ci dà una mano. Io ho avuto tre figli e questo è servito molto a stemperare il clima educativo in casa..nel senso che toccava un po’ ad uno e un po’ ad un altro 😀

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  2. Che storia ! Direi più da 8 marzo che da giornata mondiale della matematica che, a primo acchito, mi fa ricordare i miei bei TRE o al massimo QUATTRO E MEZZO, quando ero interrogato o presentavo il compito (il quale, per non fare brutta figura, era spesso “in bianco”. Già da allora ci tenevo alla linea). Erano altri tempi. Per fortuna adesso l’aria è cambiata. C’è ancora tanto da lavorare, ma se non altro nessuno si scandalizza più se una donna assume un ruolo importante.

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    1. hai ragione 🙂 è più da otto marzo che da festa delle donne in matematica 🙂 Adesso sono cambiate un po’ di cose sia nel ruolo della donna, ma anche per i votacci in matematica… se ne danno tanti di meno 😉

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  3. Ah caspita non sapevo di questa giornata, e devo dire che anche su Ipazia io arrivo con l’ultimo treno nel senso che ho un po’ approfondito solo dopo aver visto il film. del quale tu hai pubblicato un’immagine, proprio perché mi ha colpita molto.
    In un commento precedente ho letto il significato del tuo nick, anche questa era una cosa che non sapevo per cui davvero ti ringrazio moltissimo e ancora una volta condivido i tuoi contenuti che sono davvero interessanti!

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