lezioni di vita

cellulare

Giulia è una bimba dolce e sorridente ed anche un’acuta osservatrice. A luglio scorso, quando era al mare con i suoi genitori, fece una passeggiata lungo la spiaggia con sua madre e ad un certo punto vide brillare qualcosa vicino alle cabine. Era un cellulare perso da chissà chi. Era molto carino, di colore rosa, proprio come sarebbe piaciuto a lei.
La madre di Giulia non le aveva mai voluto comprare un telefonino, diceva che lei era ancora piccola e che non importava se le sue amiche ne possedevano uno, lei lo avrebbe ricevuto in regalo quando sarebbe stata promossa in terza media. Giulia insistette molto per tenerlo per se’ ma i genitori dissero in modo perentorio che le cose degli altri non si prendono per nessun motivo e che avrebbe dovuto restituirlo al legittimo proprietario. 
Non era semplice per la bambina accettare l’insegnamento, ma la madre le sorrise rassicurante e le disse che probabilmente lei avrebbe ricevuto una piccola ricompensa e che poi sarebbe stata contenta di se stessa.
Due giorni dopo, la legittima proprietaria del cellulare rosa, corse a riprendersi il suo benedetto oggetto smarrito e dopo aver elargito un frettoloso sorriso alla piccola Giulia, si dileguò senza nemmeno mettere una mentina in mano alla bimba. Eppure la madre della bambina l’aveva avvertita di come stavano le cose .. ma si vede che non aveva la sensibilità giusta e…amen.
 Dopo un paio di mesi la storia si ripete e la piccola Giulia nota un’altra “scatoletta” smarrita da chissà chi, probabilmente da un tizio frettoloso che era salito troppo in fretta in auto, nel parcheggio di un supermercato inondato da una pioggia battente settembrina. La bimba lo raccoglie in fretta mentre sta per montarci sopra e poi si ferma con la madre a guardare chi poteva averlo perso, ma in giro non c’era più nessuno. Era ormai troppo tardi e il supermercato stava chiudendo. Stavolta Giulia era proprio decisa a tenersi quel cellulare che poi non doveva nemmeno valere moltissimo. Il suo proprietario non si sarebbe disperato di averlo perso per sempre e lei lo avrebbe tenuto con cura cambiandoci la scheda. La madre stavolta riprovò la stessa tecnica dicendo che probabilmente se lei lo avesse reso le avrebbero dato una ricompensa, ma la piccola ormai non ci credeva più e scuoteva la testa. Diceva che il destino voleva che lei avesse un cellulare e che non lo avrebbe restituito. Allora la madre la impaurì dicendo che se ne sarebbero accorti e poi sarebbero venuti i carabinieri… ecc ecc.. A quel punto Giulia si decise e porse il cellulare alla madre affinchè contattasse il proprietario. La madre telefonò al numero di casa che era in rubrica e disse che sua figlia aveva trovato il cellulare smarrito e che si era bagnata per raccoglierlo e che avrebbe voluto tenerselo perché la bambina era piccola e le sembrava un gioco e poi aggiunse che lei aveva detto a sua figlia che forse le avrebbero regalato qualche dolce per quella buona azione che si apprestava a compiere. Credeva che l’interlocutore avrebbe capito il messaggio, infatti era contento e si diceva riconoscente verso la bambina.
Fu così che Giulia e sua madre aspettarono di riconsegnare al legittimo proprietario quel piccolo cellulare azzurro e ridevano contente convinte che avevano fatto la cosa più giusta. Ma le cose non andarono come si aspettavano, infatti quell’uomo arrivò, si prese il suo cellulare tra le mani rigirandoselo per vedere se era ancora intatto e sorridendo a quella macchinetta si allontanò mormorando un fugace: “grazie”. Giulia si guardò nuovamente le mani vuote, era la seconda volta che non riceveva nemmeno una caramella..
Beh, si accettano scommesse su come si comportarà Giulia quando troverà il prossimo cellulare, …sì, perché sono certa che prima o poi accadrà di nuovo che ne trovi un altro..

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

63 pensieri su “lezioni di vita”

  1. Ciao Ali, purtroppo Giulia sta imparando una lezione che ricorderà per tutta la vita e che le sarà molto preziosa. Si è scontrata con l’ingratitudine. Io non sono un’educatrice e non ho nemmeno figli ma leggendo e rileggendo il tuo racconto mi è venuto in mente che, forse, il comportamento, per altro comprensibile, della madre abbia creato delle aspettative nella figlia, in effetti sarebbe stato meglio, secondo me, farle capire che la restituzione dell’oggetto altrui era un gesto nobile e “giusto” in sé, a prescindere da eventuali forme di riconoscenza. Spesso i “premi” vengono da qualcosa di assolutamente sconnesso dalla buona azione compiuta. Mi chiedo se la lezione sia servita in questo caso più alla madre o più alla figlia. Scusa se mi sono permessa, e mi son buttata in quest’analisi “critica” ma è quello che mi è balzato all’occhio leggendo. Ti auguro una serena notte e un’ottima settimana.
    M.

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  2. L’insegnamento della mamma avrà il sopravvento e anche questa volta Giulia riconsegnerà il cellulare al proprietario. Anche questa volta senza caramella, magari senza nemmeno un “grazie”. Giulia imparerà che il mondo è fatto di gente cattiva, ma arriverà il giorno che una sua buona azione la premierà e se non altro avrà la coscienza pulita. A volte a comportarsi rettamente ci si sente un po’ stupidi e controcorrente… però ne vale sempre la pena… certo è compito arduo spiegare ciò ad un bambino

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  3. Una ricompensa la si usa dare…comunque sono anch’io d’accordo sul fatto che la mamma non doveva insistere sull’eventuale ricompensa. Giulia deve imparare che si è onesti non per essere ricompensati, ma perchè è giusto esserlo.
    ‘notte 😉

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  4. Lo terrà con sè senza dire nulla alla madre… ci sarebbe da dire. Nella cultura del “tutto è dovuto” non c’è spazio per la ricompensa, ahimè!
    Triste, veramente triste, Alidada.
    Buona settimana!

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  5. …e’ cosi’ che arrivano le vittime di Unabomber (sinceramente e’ la prima cosa che ho pensato, forse leggo troppa cronaca nera).
    I figli ci guardano, imparano, hanno desideri sempre piu’ concreti e definiti. E anche questi, insieme alle “buone lezioni”, li apprendono da noi…

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  6. la migliore ricompensa è la convinzione di aver fatto una cosa “per bene”!
    coraggio giulia, sei sulla buona strada!

    giuliana

    ps. se perdo il cellulare, spero proprio che lo ritrovi giulia!!!!!!!!

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  7. penso anch’io come Struzzo purtroppo.Forse dovrebbe comprarglielo la mamma, anche il mio Davide l’ha voluto per il suo compleanno ( a 12 anni) e ora non lo accende quasi mai, era solo il desiderio di essere uguale agli altri.
    Buona giornata cara!

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  8. la piccola Giulia sta imparando, com’è anormale che sia, a conoscere le persone, ovvero, la sensibilità dell’egoismo e l’insensibilità verso l’altruismo. credo che sia una lezione che prima o poi è meglio imparare per non avere aspettative. su ciò che farà a seguito di queste esperienze, se fossi il genitore, le direi comportarsi seguendo il Cuore.
    sempre un momento speciale leggerti…
    a presto ancora
    Bel giorno davvero

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  9. … certo che convicere una bambina a fare una buona azione in cambio di ricompensa è deleterio.

    … il bene che fai dimenticalo, dico sempre a mio figlio, ma non riesco proprio a fargli dimenticare il male subito, bha!

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  10. Creare aspettative di ricompensa dimostra una fiducia nel prossimo che purtroppo oggi è deleteria.. credo che la prossima volta che giulia troverà un cellulare farà finta di non vederlo… la gioia di trovare un oggetto…poi la lotta interna per compiere il gesto giusto (ridare l’oggetto al leggittimo proprietario)… una lotta fra ideali ed egoismo… e vincere l’egoismo sperando in una ricompensa.. anche minima.. anche una carezza.. ma che dia valore alla rinuncia… e poi.. l’ennesima delusione e sfiducia negli altri.. naaa.. meglio non trovare nulla…

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  11. a leggere la storia di questa piccola omonima, penso che abbia una mamma in gambissima sono poche quelle che 1) non cedono ad acquistare un cellulare a una bambina solo perché tutti ce l’hanno (ho visto bambini di 8 anni con il proprio telefonino:-S) 2) perché malgrado tutto cerca di insegnare il meglio alla figlia…e non si fa scoraggiare dalle persone poco riconoscenti:-)

    se dovesse capitare una terza volta (non c’è due senza tre:-P), la nostra giulia immagino ritenterà a ridarlo…
    o almeno io lo farei..perché se perdessi qualcosa di mio, mi piacerebbe che qualcuno me lo restituisse!

    ciao,
    Giulia

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  12. se la bimba ha capito l’antifona, stavolta non dice nemmeno del ritrovamento.
    E’ un peccato che a causa di persone cosi’ fredde l’entusiasmo di una buona azione vada svanito…
    baci olandici D

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  13. quando si portavano i pantaloni a vita bassa e senza tasche era giocoforza, anche per i maschietti, portarsi dietro quell’orribile (per i maschi) accessorio che si chiamava borsello. Ne avevo uno anche io, piccolo, di pelle marrone, senza tracolla. Una volta lo posai sul tetto della macchina e partii, perdendolo. Dentro c’era tutto: documenti, patente, chiavi di casa ecc. Non il cellulare, graziaddio ancora non esistevano, in Italia. Ma soprattutto c’era lo stipendio, l’intero stipendio di un mese, appena ritirato. Per un po’ di giorni ho sperato di ritrovarlo, poi miero messo l’anima in pace. Invece, dopo due mesi una persona venne a cercarmi e me lo riconsegnò, intatto, non ci mancava nulla. Da allora mi è capitato più volte di trovare cose importanti, una volta un bauletto con una vera fortuna dentro ma ho sempre restituito tutto, forse la mia fortuna di allora è stata anche la fortuna di chi aveva perso le cose che ho trovato io.
    Salutami Giulia, un sorriso a te:)

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  14. La mamma ha fatto bene a far restituire i cellulari d’altri anche se maleducati e meritevoli di nulla…però Giulia..se lo merita subito un piccolo telefonino …^^

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  15. Il compito di educare e’ tra i piu’ difficili, non solo come prof. Stimolanti i tuoi anneddoti, ciao Alidada.
    Il compito di essere piu’ felici puo’ essere svolto. Studia.(Ceccato)

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  16. Purtroppo in circolazione c’è un bel pò di egoismo e vige il detto: quello che è mio è mio. Nessuno di coloro che avevano smarrito il telefonino si è interessato della bambina, solo la mamma l’ha fatto, alimentando però qualche illusione nella piccola. Passerà il tempo e la bambina imparerà come purtroppo girano le cose. Però credo sia giusto insegnare a restituire ciò che non appartiene senza però pretendere nulla da nessuno. Ciao e a presto

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  17. La mamma è ottimista, Giulia non diventerà pessimista, ma una ottimista bene informata…
    Povera Giulia, a lei un bacio e un abbraccio stretto stretto. E spero che la sua coscienza un domani sia il dono più grande, e non un cellulare “avanzato da un altro” 🙂
    Un bacio a te Will

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  18. Io sostengo che non bisogna fingersi sordi ai messaggi del destino e quelli che giungono a Giulia, direi che sono molto chiari!!!! Sua madre dovrà faticare parecchio stavolta per convincerla a restituire ciò che troverà e io sto con chi sostiene che la bimba, stavolta, avrà un bel cellulare!!! Un saluto e…..dovrò tenere una scorta di biscottini in auto, caso mai perda il miio!!! Ciao Claudia

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  19. Carissima Alidada, hai scritto benissimo la scena..!!! Io credo che la mamma di Giulia ha dato i giusti insegnamenti e ora dovrà insegnare alla figlioletta, che sembra tanto sensibile e intelligente, che non sempre le cose vanno come vorremmo e che, ciononostante, alcune azioni si devono compiere per il bene della comunità. Le persone che hanno perso il cellulare, invece, hanno dimostrato quanto la superficialità può condurre all’aridità e alla grettezza.
    Grazie per il modo sempre lieve con cui ci aiuti a riflettere…!!!

    tanti tanti saluti affettuosissimi, dolce e cara amica mia…!!!

    Stefano

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  20. Le cose che non sono proprie vanno restituite a prescindere da un’eventuale ricompensa.
    A Giulia, io mamma, avrei regalato un telefonino, evitando così il rischio che la prossima volta tenga qualcosa per se senza più raccontarlo.
    Ciao 🙂

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  21. Ciao Ali, ben tornata che carine le foto di quei bambini.
    Io penso solo che se ero la mamma di Giulia le avrei comprato il cellulare, sicuro che lei sapra`tenerlo bene e non le si perderebbe mai, certo che mi chiedo se almeno quelle persone abbiano ringraziato la bambina ma…

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  22. .. e come al solito, cara Alid, scateni dibattiti 🙂
    Giulia … pensa a quanti torti si possono fare a un bimbo… l’ingratitudine è una brutta bestia e .. quante volte la incontrerà nella sua vita? L’ha conosciuta presto.. e poi, da parte degli adulti per di più, che spesso vengono presi ad esempio (e/o dovrebbero esserlo).
    La mamma ha fatto bene a insistere circa la restituzione degli oggetti trovati, altresì non avrebbe dovuto alzare le aspettative di Giulia circa una ricompensa. Piuttosto poteva la madre, se proprio credeva fosse opportuno (l’onestà paga di suo:non si è onesti perchè ci si attende una ricompensa!) elargire qualche dolcino o soldino alla piccola.
    Ma si sa: ognuno ha i suoi metodi in fatto di educazione e il “mestiere” di genitori è quanto mai difficoltoso …
    Circa l’uso dei cellulari: ho tenuto duro fino a quasi la fine della terza media 🙂
    Ti abbraccio
    Ars

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  23. Secondo me Giulia, trovando un altro cellulare, lo restituirà al legittimo proprietario, dicendo lei “Grazie”, prima che lo dica quello.
    “Grazie” a se stessa, naturalmente…grazie di essere come è.
    “Fai del bene e scordatene” dice un vecchio adagio.
    Ciao
    Scaramouche

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  24. Cara Giulia, fai bene a restituire il cellulare quando lo trovi, ma non ti aspettare nulla dal proprietario, figurati se sprecano una telefonata per dirti grazie :-).
    Ciao Ale, baciotto*

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  25. io ho smarrito il mio cellulare con tutti i numeri in rubrica e anche delle foto personali.
    non mi è stato restituito.
    se Giulia lo avesse ritrovato, di sicuro l’avrei ricompensata come di giusto!
    spero che Giulia non smetta mai di essere onesta e di restituire gli oggetti che trova tutte le volte che ne ha la possibilità. deve mantenere il suo cuore nobile. questo la renderà orgogliosa di se stessa sempre. che cosa importa se poi gli altri non le danno nulla in cambio? la soddisfazione della buona azione compiuta vale molto di più.
    bella storia
    a presto

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  26. Oh caspita, sembra un ” racconto noir”…Povera Giulia!! ;-))

    Insomma, io ci sarei andata cauta sulla storia dei dolcetti…o meglio, glkieli avrei comperati io, e avremmo festeggiato insieme !! 😀

    Certo, ora è il momento di comprare un cellularino da pochi spiccioli anche alla povera Giulia frustrata!
    ;-)))

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  27. Ciao, quando hai voglia di passare sul mio blog ho dedicato un post ad una blog amica che è riuscita a pubblicare un suo libro…….Un abbraccio e buon fine settimana

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  28. non sempre le buone azioni vengono ….ricompensate……
    giulia imparerà suo malgrado che la buona azione va fatta…anche a costo di nulla……….
    un abbraccio alid
    e grazie della riflessione

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  29. è capitato di peggio: anni fa trovo un portafogli gonfio: soldi, tanti, documenti, paycards. Trovo il numero di casa, telefono e il proprietario ringraziando mi fissa un incontro allo stesso posto del mio ritrovamento. Speranzoso lo aspetto. Arriva a passo veloce, chiedo e descrive l’oggetto. Lo consegno, controlla il contenuto. Mette mano all’interno della borsa di pelle che aveva con se e mi tende una busta commerciale, marrone,gonfia. Sempre svelto, mi saluta si allontana.Io con l’adrenalina a mille apro la busta. Lo dico con rispetto: conteneva e pieghevoli e brossure promozionali dei Testimoni di Geova. Era evidentemente un evangelizzatore. Credete mi sia convertito??

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  30. Un cellulare…e che sarà mai? Dice un mio alunno: fosse per me ne farei a meno…ma i miei genitori sono degli ansiosi;-) …mica male il dodicenne:-)))

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  31. Oggi è il 29 e ti ho pensata 🙂 spero proprio tutto bene 🙂
    Ci sentiamo in pvt, non passare da me perchè qualcuno mi segnalato ancora quel problema… non rischiare 🙂 ti abbraccio forte, cmq vedi che sono qui 🙂 Willa

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  32. Ciao Ali – buon giornata siamo a meta settimana Wednesday buona notte da me….. spero che prossima che la Giulia trova un cellulare, sara ringraziata…… Maria-Giulia

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  33. Al di la della riconoscenza o meno della persona che ritrova l’oggetto, la mamma di Giulia le ha insegnato una cosa giusta, ma forse doveva semplicemente dirgli che era la cosa più giusta senza promettere cose in nome di altri…

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  34. Giulia, a parte la certezza che i telefonini non si compramo ma si trovano come funghi, ormai è si sarà convinta che restituire le cose trovate non ha senso, proprio perchè si era creata un’aspettativa di ricompensa che non c’è stata….
    Vivendo nel mondo del volontariato da sempre, posso confermarti che spesso l’unica ricompensa è l’intima soddisfazione per aver aiutato gli altri nel momento del bisogno…A colte arriva anche un sorriso di ringraziamento, una stretta di mano o un bicchiere di vino, a seconda delle ciscostanze, ma non darlo per scontato …potreste venire delusa …
    Un saluto dalla Liguria
    Lorenzo

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