27 pensieri su “spaziare oltre”

  1. Invece io ho il concetto del “fermarmi”… le cose piccole, che puoi controllare, nel senso che non ci sono cose da tenere a bada o sorprese, mi permettono di viaggiare all’interno di me stessa, o in un bel libro, o nei discorsi…. :)) inquietudine? No, voglia di ricominciare da un’altra parte si, ma sempre con i miei piedi, le mie mani, la mia testa, i miei pregi e tutti i difetti da correggere! :)) Ma creare, in un punto. Radici solide…. sarà che stò invecchiando! :)) Capisco bene le nottate ad aspettare qualcuno che non arriva… e poi magari si arrabbia perché sei stata in pensiero perché tanto “non succede mai niente”! Sai, meriterebbero l’indifferenza…. il mio, ha avuto la mia… :)) Un abbraccio Luna

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  2. non sei serena…. lo percepisco dalle tue parole, e mi dispiace … comunque ricordati … tuffarsi in un lavoretto,mente e corpo serve … così mi libero dei miei fantasmi … anche se so che loro sono sempre alle mie spalle … io sono più forte! mi dico… e adesso ho voi,o te, qui… amiche virtuali e non, siete le mie ancore, le mie valvole di sfogo, dove i miei pensieri volano …e dopo sto meglio … un bacio forte forte …
    ps: a proposito del temleate dell’isola … ho “partorito” un mondo troppo irreale? mette la voglia di fare? a me servito,in tutti i sensi(la mente presa a capire e a cercare di imparare, sai da quanto ci lavoro? sono andata a tentativi … ma finito gli esami, mi manca “MOD1”, che darò a metà giugno, mi dedicherò all’ HTML … anche questo è creare, sei daccordo?

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  3. Buongiorno cara amica, il piacere della tua visita è stato grandissimo, grazie.
    La ricerca di qualcosa che sembra sfuggirci è, secondo me , il bisogno di qualcosa che bilanci quello che si ha dentro e che desideriamo dare.
    E da quello che percepisco leggendoti tu hai moltissimo dentro, e fortunato è chi lo riceve.
    Un abbraccio Nemo

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  4. ciao Ali, ho letto i tuoi ultimi post e mi è piaciuto molto quello del camaleonte….no comment hehehe
    …ad ogni modo ogni giorno si nasce per poi tornare a morire e così via nell’inquietudine totale nel nostro quieto(?) esistere…è così e non so spiegare bene!

    ORA TI POSTO…ricambi?

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  5. Sensazioni così capitano spesso..voglia di andare via…desiderio di rinnovamento….ti augurio di trovare la dimensione giusta in cui sentirti bene…abbracci pomeridiani…ciao^^

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  6. andare, lasciare le strade note per sentire la terra mutare sotto i piedi, diventare sabbia tenera, fango scivoloso, umido sentiero di bosco, profumato prato di trifogli…

    Mutare è vivere.

    Un dolce saluto

    Isabella

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  7. Gabriel Marcel, nel suo “l’uomo problematico” sostiene che L’inquietudine positiva, quella che porta nel suo seno un valore, è la disposizione che ci permette di liberarci dalla morsa in cui ci rinserra la vita quotidiana con le sue mille preoccupazioni, che finiscono per nascondere le realtà autentiche.
    Un bacio.

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  8. a volte vorrei chiudermi in una casina così piccola per ripararmi da quello che mi circonda ed essere dimenticata da tutti….ma in fondo poi lo faccio ugualmente affogando nell’angoscia ed isolandomi dal mondo
    un bacio

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  9. …a volte vorrei chiudermi…ma chiudermi in una casina così ..sarebbe un sogno…un triste saluto da Milano..ascolto la musica e piango..ma di docezza..ciao alidada

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  10. mi ricordo, da ragazzo, una casetta così, piccola piccola, solo l’uscio non era nuovo, allora, ma vecchio e cadente.
    Ci abitava un signore, povero povero. Non si era mai sposato, lo chiamavano “‘u signorinu” ed aveva a malapena i mezzi per mangiare.
    Allora uno…s’aspetterebbe che fosse infelice. Macché.
    Lui, faceva canestri. Era ignorante, non aveva studiato, forse nemmeno sapeva fare la sua firma. Eppure faceva canestri. E i suoi canestri di giunco e canne erano i più belli che io avessi mai visto. Nel suo genere, era il migliore. Ma se tu gli dicevi ” me ne vendi uno?” rispondeva di no, nemmeno a strapagarglielo. Te lo regalava, se fermandoti a parlare con lui gli restavi simpatico.
    Ecco, con la sua casina piccina, con la sua povertà, scommetto che era …felice.
    buona serata Alidada, un sorriso 🙂

    A

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  11. … la sento che a volte mi chiama. E quand’è così l’unica cosa che mi faccia veramente bene è andare, camminare, in un bosco, in un sentiero e sentire il profumo dell’erba tagliata, inebriarmi d’azzurro cielo e lasciare che la mente corra, corra lontano, come se per un attimo si staccasse da me. Ti abbraccio forte. Ars.

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  12. Anche io a volte mi sento troppo “stretta”, spero di andare a mare questo weekend così da poter ampliare le mie “vedute”… ne ho proprio bisogno… perchè non è già il 30 giugno?

    Sogni d’oro…*°*Soleyada*°*

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  13. Pero’ e’ bello fare delle nostra mura una tana e sapere che possiamo trovare rifugio al termine di ogni viaggio. Purtroppo le mie mura son diventate prigione e ogni tentativo di andare e’ vano…forse e’ perche’ da me stessa che non riesco a evadere. Un bacio:))

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