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Quest’estate al mare c’era una signora di verso Mantova con cui ero solita conversare piacevolmente. Naturalmente su cosa va a finire il discorso? Sulle ricette! Ecco fatto.. lei mi si mise a raccontare di quanto fosse brava come cuoca e le mie giornate passate in riva al mare erano piacevolmente deliziate di quella compagnia..

Una volta lei si mise a descrivermi con dovizia di particolari la ricetta tipica dei suoi posti: i ravioli di zucca. Io mi incuriosii a tal punto che annotai tutti gli ingredienti e anche il procedimento per filo e per segno.  Fatto sta che ieri pomeriggio avevo un po’ di tempo libero e allora mi procurai tutto il necessario e mi misi in moto per preparare quel piatto tanto decantato.  La ricetta è laboriosa, c’è da pulire la zucca e da ridurla in pezzettini che vanno poi cotti in forno per circa 30 minuti.. dopodichè vanno soffritti in padella e amalgamati al parmigiano grattugiato e a qualche amaretto sbriciolato per formare una pastetta con cui di farciranno i ravioli.. Poi si fa la pasta (a mano) e si tira la sfoglia.. e insomma.. si fanno dei ravioli  nello stesso identico modo come qui in toscana prepariamo quelli con ricotta e spinaci, solo che cambia il ripieno.

Ok, …tutto pronto.. i commensali a tavola guardano con occhi voluttuosi l’invitante pietanza condita con tanto di ragù e parmigiano grattugiato.. ma poi accade l’imprevisto e al momento della degustazione si sente una voce che dice: "Ehi.. sembra un saint honore condito al sugo! "  risponde qualcuno dal lato opposto della tavola: "sì, ma se provate a togliere il ripieno sono buoni!".. alla fine scappa fuori l’anima buona della famiglia che dice: " Io ho frequentato dei ristoranti "in" e queste pietanze con i contrasti di sapore vanno alla grande.. se questo piatto lo servisse il ristorante Sabatini a Firenze paghereste chissà quanto… !" e io a quel punto ho aggiunto: "Grazie del complimento..  però in effetti un po’ di saint honore sa davvero!"    .. forse sarà meglio che ritorni alla cucina toscana…!"