La campagna toscana. Puro incanto, colori nitidi e contorni netti. E da qualche parte un borgo sulle colline che ti fa brillare gli occhi.
(Fabrizio Caramagna)
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Castagneto Carducci (Li)




Castagneto Carducci è nel cuore dell’Alta Maremma, storicamente conosciuta come Maremma Pisana (detta oggi anche Maremma Livornese), al centro della cosiddetta costa degli Etruschi.
Il territorio in cui il borgo è situato, è pianeggiante lungo la costa, dove peraltro si trova l’importante Riserva Faunistica di Bolgheri, mentre si innalza nell’entroterra. La fascia costiera è caratterizzata da vaste pinete, impiantate a seguito delle bonifiche effettuate nel XIX secolo al fine di proteggere i retrostanti terreni agricoli.
Castagneto deve il suo nome al castagno, per cui ha il significato di bosco di castagni. Nel 1900, fu aggiunta la specificazione Marittimo, che nel 1907 fu cambiata nell’attuale, in onore del celebre poeta Giosuè Carducci che, da bambino, vi abitò per alcuni anni (presso località Bolgheri, a nord rispetto al paese).
Buon inizio settimana a tutti 🙂
guardiani attenti


[Sassetta – Livorno]
E le anime nere
facean la guardia
alla fanciulla del borgo…
Alidada
Suvereto

Eccomi, sono tornata. Sono stata via da mercoledì scorso fino a ieri sera. Una piccola vacanza a San Vincenzo, a respirare aria di mare e purificarsi i polmoni e lo spirito, dopo tanto eremitaggio in casa.
Ho approfittato dell’aria primaverile per fare qualche giro nei dintorni della località marittima, delle lunghe camminate nei borghi della val di Cornia e oltre. Ho anche scattato delle belle foto che vi mostrerò a cominciare fin da ora.
Il giovedì 27 maggio ero a Suvereto, località che vi consiglio vivamente di visitare perché ne vale. Se dovessi soffermarmi a descrivervi le bellezze naturalistiche e paesaggistiche dovrei scrivere chissà quanto. se oltre a questo, mi mettessi a elencare i prodotti enogastronomici e le curiosità folcloristiche, culturali ..ecc.. giuro che non la finiremmo più. Allora eccovi qualche altra bella foto: uno scorcio, la Chiesa, la Rocca Aldobrandesca e il Chiostro del convento… e via 🙂
Spero vi piacciano.
Buon martedì a tutti 🙂
Presenze

Visto l’interesse dimostrato al mio post precedente vorrei incuriosirvi e mostrarvi qualcosa di più 🙂 Naturalmente si parla ancora di Peccioli, un borgo caratteristico che si trova in provincia di Pisa.
L’idea che dal rifiuto possa nascere nuova vita è stata l’ispirazione dalla quale sono state create quattro sculture enormi, alte da 5 a 9 metri, in polistirene e poliuretano espanso, rivestite di fibre di cemento resistente agli agenti esterni che, nel corso degli anni, sono state collocate intorno al cosiddetto “Triangolo Verde” all’interno dell’impianto di smaltimento e trattamento rifiuti che si trova nel comune di Peccioli.

Queste gigantesche sculture, realizzate da Naturaliter Snc, un’azienda leader nel settore degli allestimenti museali di ogni genere, raffigurano figure umane:
“Presenze”!
L’impianto di smaltimento e trattamento, in questo modo viene pensato non solo come luogo di distruzione, ma occasione di rinascita, anche attraverso l’aspetto esteriore del luogo stesso.

“… non è la vita che si riduce in polvere, ma è dalla polvere della terra che si rigenera la forma umana; è la forza generatrice della terra che partorisce forme umane di imponenti dimensioni che dominano il territorio dall’alto della loro maestosità.”
[Ilario Luperini]

Il connubio fra arte e paesaggio è fattore vincente per il quale, nell’estate 2013, 2 delle 4 “Presenze” sono state trasportate con un elicottero dal Triangolo Verde di Peccioli al Teatro del Silenzio di Lajatico, dove Andrea Bocelli realizzò un concerto che in seguito diventerà un evento annuale e attirerà spettatori provenienti da tutto il mondo.

La stessa esperienza è stata replicata, l’anno dopo, all’Anfiteatro di Fonte Mazzola di Peccioli nell’ambito della rassegna di Teatro, Musica ed Eventi “11 Lune” che si tiene nel mese di Luglio. In atmosfere uniche come quelle che si creano nelle notti d’estate, le “Presenze” sono figure che arricchiscono la scenografia rendendola più che mai suggestiva e allo stesso tempo sono testimonianze concrete delle attività dell’uomo.
Attualmente una scultura è posta sopra il tetto dell’Incubatore di imprese in località de “La Fila” per dare il benvenuto ai viaggiatori.

[info e immagini prese dal web e rielaborate. ]
[Sitografia: http://www.belvedere.peccioli.net/presenze.html]
A Peccioli
In questi giorni ho camminato un po’ nei dintorni. Oggi sono stata a Peccioli, lo conoscete? Peccioli è un borgo pisano al passo con i tempi, dove le opere d’arte moderna si sposano perfettamente con i classicismi toscani.
La storia del comune è legata alla presenza di un impianto di smaltimento, che oggi, grazie a un progetto di riqualificazione ambientale e alla tecnologia d’avanguardia, ne fa un esempio virtuoso nell’ambito della sostenibilità. Da vent’anni, infatti, è stato messo a punto un sistema di funzionamento in grado di estrarre materiali riciclabili dai rifiuti e generare energia derivante dal biogas, oltre a preservare il territorio. Ma non solo. Perché il progetto, oltre a limitare l’impatto dell’impianto sul territorio, ha ripensato quest’area, chiamata Triangolo Verde, tanto da renderla parte integrante della vita culturale locale. Grazie alla fondazione Peccioliper, infatti, il luogo è stato dotato di un anfiteatro arricchito dalle Presenze, sculture di enormi dimensioni che sembrano risorgere dai rifiuti, per accogliere i visitatori durante i diversi eventi, spettacoli e incontri didattici. Come il Festival 11 Lune che, da 14 anni, propone una rassegna estiva dedicata alla musica e al teatro






(collega l’area dei parcheggi nella zona bassa, con il centro, nella zona alta)

E’ singolare come si possa riuscire a coniugare tutto questo, con gusto, funzionalità e attenzione all’ambiente.
(le foto sono mie, le notizie sono state reperite in loco e in rete)
Avanguardie di primavera

… e domani in Toscana allerta meteo per la neve
La potenza di Madre Natura
La città di Pisa non ha il mare nonostante sia stata una delle 4 repubbliche marinare. Strano vero? E’ ovvio che Pisa, nonostante si trovi nell’entroterra, in epoche remote si situasse in qualche modo in prossimità del mare, altrimenti non avrebbe potuto rappresentare una repubblica marinara talmente importante da arrivare addirittura a colonizzare mezzo mondo.
Poi, però, nel tempo, questo mare è andato perduto. Com’è successo?
Come tutte le città fluviali, Pisa, nacque sulle acque in prossimità dell’Arno, in un’area che somigliava alla laguna di Venezia e questo la portò a sviluppare la sua vocazione a navigare, tuttavia, all’opera dello stesso fiume, Pisa deve anche in parte la propria decadenza, poiché a causa dei detriti e delle continue esondazioni il litorale si è trasformato senza sosta, le lagune sono state colmate, gli ancoraggi interrati, e la città, di fatto, si è allontanata dal mare. Ecco perché Pisa non ha il mare: l’Arno è da sempre croce e delizia della città toscana.
Ecco quel che è successo in epoche remote: il mare si era allontanato dalla città ed ecco che nacque Marina di Pisa, che si trova lungo mare, ad una decina di chilometri ad ovest di Pisa, alla foce dell’Arno (che si vede nella foto qui sotto, appena nel retro della cittadina).

Marina di Pisa
Vi mostro qualche foto così, se non ci siete mai stati, vi rendete conto di ciò che sta succedendo ai giorni nostri. Come potete ben vedere l’arenile è ridotto quasi a zero, cioè il mare sta avanzando verso la terraferma, cercando di riprendersi ciò che nel tempo aveva abbandonato. Non c’è più spiaggia e le case si trovano addossate alla costa. fatto sta che da qualche anno l’amministrazione comunale di Pisa sta cercando di salvaguardare la zona, ponendo scogli e pietre in grandi quantità. Una specie di gigantesca massicciata che dovrebbe servire a bloccare le onde delle mareggiate. (vedete quelle pietre bianche? Sono tutte riportate lungo la riva con i camion)

In realtà sembra che il mare sia proprio restio a farsi addomesticare e le frequenti mareggiate innescate dal libeccio, provocano disastri incredibili. Pietre scaraventate a destra e a manca senza ritegno. Un bombardamento incredibile…e pericoloso.
Ve le immaginate le pietre che volano in aria, trasportate dal vento e vengono scaraventate da ogni parte?





Poi gli operai si rimettono lì, con la santa pazienza e risistemano tutto. Ma di solito dura poco, infatti basta tiri un po’ di vento di libeccio e siamo punto e a capo e tutte le volte i danni sono ingenti. Immaginatevi se aveste una casa fronte mare e vedersi mitragliare la facciata e gli infissi con pietre a raffica! Senza parlare della auto… e senza dire del pericolo verso le persone.
Qualche giorno fa sono venuti a controllare anche il Governatore della Regione Toscana con il Presidente del Consiglio Regionale

Ma erano sgomenti anche loro. L’uomo non riesce mai ad imbrigliare le forze della natura quando questa si scatena e vuole riprendersi ciò che le appartiene.