l’esperienza insegna

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cake bossNon so se ultimamente siamo più vittime del consumismo oppure con il fatto che c’è la crisi preferiamo pensare alle frivolezze tralasciando almeno per un po’ di pensare ai nostri problemi, il fatto è che internet, come del resto in tv, è diventata tutta un’americanata. Lasciando perdere mille questioni, mi riferisco ai dolci. Ma avete visto che dolci che fanno? Sono incredibili! E noi, casalinghe provette e non provette, tutte a bocca aperta a chiedersi quali ingredienti servono, quali magiche abilità acquisire e chissà che tipologia fantastica di strumentario si dovrebbe comprare. Poi, bastano un paio di video tutorial o una misera trasmissione in tv, si vede subito che è tutto facilissimo e anche molto economico e in quattro e quattr’otto si possono fare dei “cake” che potrebbero essere presentati al banchetto nuziale di qualche magnate esotico 🙂  Al supermercato ho compiuto anch’io i miei studi di settore e ho visto che il reparto dedicato ai dolci si sta espandendo a macchia d’olio e che ci si può trovare davvero di tutto, a cominciare dalla pasta di zucchero (anche già stesa e arrotolata, pronta all’uso) alla miriade di confettini, fiorellini glassati, coloranti di ogni sorta, sciroppi di acero (ma a che serve?Non l’ho mi capito) e prodotti burrosi..ma talmente burrosi, che a noi il colesterolo ci fa una pi.. bip..a (dai, non diciamo parolacce… evvabbè 🙂 ) .  Accanto a tutte queste nefandezze si trovano i mattarellini di tutte le misure, gli stampini da cupcake, i pennellini, le vaschettine mignon e via via con le scalature di colore e di grandezza fino ad arrivare alle vasche da bagno (si fa per dire ehhh 😉 ) E davanti ad ogni oggetto c’è il solito gruppetto di donne estasiate che dicono tutte eccitate: “Guaaaaardaaaa… hai visto che l’ho trovato????!!!”

Beh, devo ammetterlo che anch’io non ho saputo esimermi da cotanto mondo fatato e degli acquisti li ho fatti…

americanate

e i prodotti son venuti .. bellini, sì, … ma di che sanno? 😦

cupcake3

Noi italiani siamo “rozzoni”, almeno noi toscani, cresciuti con la cucina grezzotta dell’Artusi, che andava dai cenci per carnevale, alle frittele per san Giuseppe, ai mitici cantuccini con le mandorle da zuppare rigorosamente col vinsanto.. altro non avevamo mai visto ne’ immaginato!  A volersi bene a volte ci siamo permessi anche qualche ricciarello per le feste comandate e una fettina di panforte…ma poco,    che era già troppo caloroso…e dispendioso 🙂

Morale della favola: le prove effettuate hanno dato i bei cupcake desiderati, ma il palato è stato intransigente (e anche l’intestino… che si è rifiutato di elaborare i coloranti chimici..e non vi sto a dire cosa è successo 😦 ) e allora per una volta nemmeno il riciclaggio è stato possibile e tutto è volato nella pattumiera, con sommo rimorso del mio spirito ecologico. Basta con i dolci americani, non li voglio nemmeno più sentir nominare da lontano. L’esperienza insegna! 😉

[l’immagine della torta nuziale è stata presa qui]