
Quando avevo diciott’anni facevo il giudice di gara alle competizioni di atletica leggera. Era un mio professore di educazione fisica che mi ci portava e che mi insegnava. Io ed un paio di compagni di classe montavamo in auto con lui e si andava a Pisa, allo stadio del Cus-Pisa. Fatto sta che tutte le volte che facevamo quel viaggio di una quarantina di chilometri, il vecchio prof accelerava la sua vecchia auto scarcassata finché i pistoni non gli uscivano dal cofano. Noi ragazzi ci guardavamo sott’occhi e ci scappava da ridere pensando che prima o poi saremmo rimasti a piedi. Ma il grande vecchio, imperterrito faceva sempre quella manovra dicendo in dialetto toscano stretto: “ Boni bimbi… ora si spiomba le ‘andele!” Intendendo dire che l’accelerata in terza avrebbe ripulito le candele dalle ossidazioni.
Mi sono sempre ricordata quella cosa e ogni tanto ci ho ripensato per analogia, quando facevo lezione agli adolescenti, nel senso che le grandi arrabbiature pensavo mi avrebbero stasato le vene. E di arrabbiature me ne sono fatte tantissime…quasi tutti i giorni. Come si fa ad insegnare matematica ad una trentina di tredicenni senza urlare un po’?
Ora però sono in pensione e sono pure chiusa in casa un più di un anno e in pratica non mi arrabbio mai. Non ci avevo pensato fino ad oggi, ma è proprio così, non mi arrabbio mai. Perché mai mi dovrei arrabbiare fino ad urlare se vivo in pace, in un eremo dimenticato da Dio? Ebbene oggi però non è andata come al solito.
Dovete sapere che la mia vicina sta facendo dei lavori sulla facciata di casa sua e gli operai hanno montato l’impalcatura fino al confine di casa mia. Le due case sotto attaccate. Ebbene, casa mia ha una bella facciata, in stile liberty toscano e siccome è anche la mia casa natia, le voglio un bene dell’anima e guai a chi me la tocca. Detto questo, che cosa ho notato oggi a mezzogiorno mentre spazzavo il marciapiede? Ho visto..nientepopodimeno.. che scalpellando sul confine mi hanno rovinato le bozze del mio intonaco. Giuro che non ci ho visto più e ho detto agli operai che avrebbero dovuto usare il flessibile tagliando l’intonaco e poi togliere solo quello dalla loro parte, stando attenti a non far danni.
Oddio, non è che proprio gliel’ho detto.. diciamo che gliel’ho urlato, che nemmeno mi avessero investito con un auto in mezzo alla strada. L’operaio, da dietro al telo dell’impalcatura mi ha risposto timidamente, con un misto di albanese/italiano, che non mi dovevo preoccupare perché tanto alla fine avrebbe risistemato tutto lui. Io continuavo a vedere rosso e ho esclamato che mi sembrava impossibile che dovessi essere io ad insegnare a loro come si lavora!. Non so bene poi cos’altro gli ho sbraitato, avevo proprio perso il controllo, spero di non aver detto parolacce, ma non ci giurerei. Comunque sia, una volta rincasata, dopo qualche minuto ho sentito il rumore del flessibile… Ecco, aveva inteso!
Detto questo, ora credo di avere le vene tutte ben stasate e il mio sistema cardiocircolatorio (al contrario della facciata di casa mia) ringrazia 🙂
Sapete che vi dico? A questo punto penso che potrò anche farmi l’Astrazeneca senza troppi problemi …Della serie, non tutto il male viene per nuocere. 😉