Stasera non credevo ai miei occhi quando ho visto la nuvola di fumo innalzarsi sul crinale montuoso dirimpetto alla mia finestra che guarda ad ovest. Nonostante l’allerta incendi e i sindaci della zona abbiano preso tutte le misure preventive, il Massiccio dei Monti Pisani ha cominciato a bruciare.
Speriamo che non succeda come nel settembre del 2018, quando oltre 1150 ettari di bosco andarono distrutti. Fu un disastro immane! Un incendio innescato da un giovane che faceva pure parte dei volontari che andavano a spengere il rogo.
Io a questa gente gli darei l’ergastolo senza attenuanti e gli farei ripagare tutti i danni. Non è ammissibile che i maledetti piromani la facciano franca.
Ieri pomeriggio, al notiziario tv, parlavano di quel razzo cinese (detto Lunga Marcia) che, dopo aver assolto il suo compito nello spazio di mollarci una navicella, era previsto rientrasse in qualche modo in atmosfera. Ciò che preoccupava di più è che rischiava di cadere in un’area non meglio precisata, tra cui, nelle ipotesi più probabili, proprio sull’Italia del centro-sud (Toscana in primis) provocando chissà quali danni. Beh, vedersi arrivare sulla testa un razzo largo 5 metri, lungo trenta metri per 18 tonnellate, non è che poi sia una cosetta che ci fa esclamare: “Che vuoi che sia!”.
Inutile anche barricarsi in casa perché quale tetto reggerebbe il peso enorme di un oggetto infuocato che cade nemmeno fosse un meteorite da film di fantascienza.
Pensando al perché di queste nefandezze che da un annetto in qua ci affliggono il nostro cuore e la nostra mente, sono uscita sul terrazzo a respirare un po’ di aria primaverile per ossigenarmi i neuroni e in quel mentre, alzando gli occhi al cielo, cosa vedo?
Cavolo! Che sia un segno? Oh, in quel momento mi è presa male, mi son detta: “A malapena si comincia a superare la pandemia e guarda te se si deve morire schiacciati!”
P.S. per la cronaca: “Lunga Marcia ha portato in orbita Tianhe (Armonia dei Cieli), il primo dei tre moduli della Stazione Spaziale cinese Tiangong. L’operazione prevede altri 10 lanci entro il 2022, quando dovrebbe entrare in funzione la Stazione. Intorno a questo modulo saranno agganciati i prossimi moduli. La stazione si trova a 340-450 chilometri dalla Terra. “
Ricordate questo post dove vi parlavo del nido della cicogna e di quello del falco pellegrino sul Pirellone? Ebbene io guardo le webcam con costanza e devo dire che mi ci sono davvero affezionata a quei piccoli.
Eccoli qua. ve li mostro:
comincia a far caldo e i pulcini vogliono respirare 🙂
Ecco che la mamma li libera ma li tiene d’occhio
Ben 5 esserini che vengono educati da genitori attenti a premurosi
Anche con i tre falchetti in cima al Pirellone di Milano siamo messi più che bene, mamma falco porta loro del cibo in quantità industriale e li tiene in riga ad aspettare di essere nutriti, senza prevaricazioni e schiamazzi. Ognuno rispetta il proprio turno e dimostrano già di saper vivere in gruppo facendosi forza a vicenda durante le notti freddine della metropoli milanese.
A parte tutto questo bel quadretto che ci offre Madre natura, io mi chiedo: come mai se i pulcini della cicogna sanno già che la cacca va fatta fuori dal nido rispettando l’ambiente in cui vivono e i piccolini del falco sanno che devono lasciare che anche il più piccolino dei tre mangi e non gli saltano addosso per accaparrarsi tutto il cibo quindi conoscono il rispetto reciproco, mi chiedo… come mai i cuccioli degli umani rilasciano dichiarazioni in cui dicono al mondo che degli anziani (ovvero dei loro genitori/nonni) non gliene può fregá di meno e che “muorissero” che loro allo spritz non ci vogliono rinunciare. Un genitore o un nonno vale meno di uno spritz? Che cosa c’è di sbagliato nell’evoluzione della nostra specie?
Non voglio fare post politici sul blog, ma certe volte non riesco a star zitta. Tutti volevano un cambio di passo rispetto al Governo Conte e direi che il cambio di passo c’è stato: ora abbiamo un Presidente del Consiglio che non ama comunicare e che non dice niente anche quando ci sarebbe tanto da dire e se apre bocca rilasciando certe dichiarazioni, lascia di sale. Ora c’è la gente in piazza e avremmo bisogno, noi popolo italiano, di qualcuno dal volto umano, che ci rassicuri e ti faccia sentire la sua vicinanza sia a parole ma anche elargendo quei benedetti ristori tanto promessi e che non arrivano mai.
Invece lui che fa? Oltre a sparare a zero su Erdogan per il caso della seggiola, in un modo che anche un bimbetto dell’asilo sarebbe stato più diplomatico, ora spara anche sui salta-fila delle vaccinazioni, che poi è una delle operazioni che più facilmente risultano popolari.
Io non voglio certamente difendere chi si è accaparrato “ingiustamente” una dose di vaccino, ma non bisogna neanche dimenticare che chi si è vaccinato senza essere particolarmente a rischio ha potuto farlo perché gli è stato permesso: dalle confusioni e dai successivi aggiustamenti sugli usi di AstraZeneca, da indicazioni contraddittorie, come quelle del generale Figliuolo che a un certo punto ha detto, papale papale, di vaccinare il primo che passa dalla strada piuttosto che sprecare dosi, da inefficienze nei sistemi di prenotazione che ci sono stati in certe parti più e meno altrove, da cedimenti a pressioni lobbistiche che ci sono stati più in alcune Regioni che in altre.
Che un Presidente del Consiglio, su un punto su cui è in difficoltà (alzi la mano chi pensa che davvero, entro il 30 aprile, si arriverà a 500mila vaccinazioni al giorno) cerchi di cavarsela da un lato individuando il bersaglio più facile (un indefinito psicologo trentacinquenne) e indicandolo come capro espiatorio, dall’altro proponendosi un obiettivo non altissimo (vaccinare entro aprile tutti gli ultraottantenni e buona parte degli ultrasettantacinquenni) è anche umano. Ma è meno umano che uno che è stato presentato come colui che ci avrebbe salvato dagli incompetenti, invece di denunciare chiaro e tondo le responsabilità politiche, di dichiarare con franchezza le strozzature presenti nel sistema europeo di approvvigionamento delle fiale, di provare a proporre qualche iniziativa straordinaria per porre rimedio concretamente a queste problematiche, sia proprio lui il primo a ricorrere a mezzucci da politica di avanspettacolo questo davvero lascia quanto meno perplessi.
Su Rai3, la mattina, dalle 10 alle 11, Federico Ruffo e Lidia Galeazzo (in total black!) conducono il programma “Mi manda Rai3”.
La storica trasmissione di Rai3 continua a difendere e tutelare tutti i cittadini vittime di truffe, vessazioni e ingiustizie, nonché a occuparsi di temi come fisco, previdenza, consumi e lavoro.
Io penso che sia un bel programma che andrebbe mandato in onda nella fascia oraria serale, così che tutti possano seguirlo perché dà un sacco di informazioni che ci possono essere utili nella nostra vita quotidiana.
Stamattina parlavano della “shrinkflation” (che io non avevo mai sentito dire)
Si sa che sempre più spesso vengono usati termini inglesi per indicare nuove situazioni, vediamo di cosa si tratta: la shrinkflation riguarda un fenomeno che studia come i prodotti diminuiscano in quantità ma non nel prezzo. La parola parola nasce dalla fusione di due termini inglesi “shrinkage” “contrazione” e “inflation” “rincaro”.
Questa cosa qua capita per le confezioni di patatine, per le barrette al cioccolato ma anche e sempre più spesso in prodotti di largo consumo: sui fazzoletti, infatti, ad esempio nella confezione ne troviamo 9 invece di 10, nelle lattine con 25 ml di bevanda invece di 33, nei tubetti di dentifricio con 75 ml di prodotto invece di 100 ml, nei rotoli di carta igienica con meno strappi, nel riso in confezioni da 850 gr invece che 1 kg. Insomma meno prodotto ma allo stesso prezzo se non peggio perché a volte i prezzi sono addirittura più alti. capita spesso anche per bibite, succhi di frutta, latte, formaggi, creme e lozioni.
Le analisi degli esperti hanno confermato inoltre che si tratta di un aumento non in relazione ai costi delle materie prime o all’energia della produzione, si tratta effettivamente di un aumento dei costi camuffato, a danno del consumatore.
Pensiamoci un attimo, se uso lo stesso dentifricio e prima un tubetto mi durava 15 giorni, ora me ne durerà 10 quindi dovrò ricomprarlo prima e così per gli altri prodotti di cui ho bisogno, quindi mi chiedo quanto spenderò in più al mese rispetto a prima?
I dico che conviene guardare sempre il prezzo al chilo e, se necessario, alzarsi sulla punta dei piedi e prendere i prodotti posti più in alto (o in basso) negli scaffali, se questo può aiutarci a risparmiare.
Comunque sia di questa cosa non ne parla nessuno, perché?
La “grande Toscana” in tema vaccini ha toppato! Ma toppato di brutto! Bella figura che s’è fatto davanti all’Italia! Siamo ultimi (o quasi) nella percentuale degli ottantenni vaccinati…e non solo. Eppure dicevano che la sanità toscana era il fiore all’occhiello dell’Italia. Dice Giani che hanno fatto delle scelte seguendo le linee del Governo e hanno inteso le priorità a “maglie larghe” ovvero se si dice categoria “giustizia” si intendono tutti, quindi anche i ventenni che scoppiano di salute, al primo anno di giurisprudenza.
Intanto ieri sera, forse cercando di recuperare un po’ di credibilità, hanno aperto il portale per le prenotazioni degli “estremamente fragili” e i quasi sessantamila ultra-bisognosi toscani si sono buttati a capofitto sulla piattaforma dedicata, alla ricerca disperata di uno di quelle poche migliaia di vaccini che dovrebbero essere da tempo destinati a loro. Detto fatto tutto intasato.. ore ed ore di prove inutili (perché tra quei sessantamila c’ero anch’io). Probabilmente chi sta in città e gode della disponibilità di una connessione più veloce è stato privilegiato. Qui, invece, che open fibre si rifiuta pure di iniziare i lavori per l’installazione della fibra, siamo stati un’infinità di tempo davanti a delle palle che giravano nello schermo (e non solo). Medievali eravamo e medievali dimostriamo di esserlo in tutto.
Draghi in parlamento dice che qualcosa non va… e ha ragione da vendere. Oltre ai giuristi sono stati vaccinati anche i professori universitari che non vedono un alunno da un anno, i docenti di formazione online, gli psicologi iscritti all’albo, il personale impiegatizio delle ASL e delle università che lavorano in Smart Working o l’80% del personale delle forze armate che lavorano negli uffici. Intanto, gli ottantenni e gli estremamente fragili si attaccano al tram.
Comunque sia, per inciso, la prenotazione per gli avvocati in erba è sempre colorata di verde, quindi c’è disponibilità anche stamani. Io quasi quasi vado ad iscrivermi a giurisprudenza!
Sia ben chiaro, io non faccio qui questioni politiche, ora faccio solo questioni che riguardano la sanità pubblica! ..e per la prima volta in vita mia mi vergogno tanto della mia Toscana.
Questa è la mia radio, o meglio, una delle mie radio, forse la più bella. Una Ducati a valvole, del 1946 e funziona a meraviglia. Se la comprarono al rientro dal viaggio di nozze a Siena i miei genitori, appena finita la guerra. Mi raccontavano sempre che, sebbene fosse pesante, avevano dovuto portasela sulle ginocchia mentre viaggiavano seduti in treno, ma il sacrificio era poco in confronto alla felicità di essersi accaparrati un oggetto così bello e utile.
Perché metto questa foto? Ebbene, oggi torna come ogni anno la ricorrenza UNESCOdedicata alla radio: il 13 Febbraio è l’ anniversario della prima trasmissione radio dell’ONU: era il 1946.
L’invenzione della radio si deve all’italiano Guglielmo Marconi, che brevettò il primo radiotelegrafo nel 1909. Da allora sono arrivate molte innovazioni, ma la radio sembra conservare un ruolo di primaria importanza nella comunicazione di idee. Infatti la radio continua a essere strumento di dibattito e libertà d’ espressione. Ogni anno la giornata della radio ha una tematica. Per il 2020 è la diversità: si celebra quindi la radio come promotrice della diversità in tutte le sue forme.
Oggi i media sono tanti e diversi, ma la radio conserva una sua dignità. La sua presenza è quotidiana nella vita di milioni di persone infatti ha il pregio di essere un mezzo di comunicazione libero e a basso costo. In alcune parti del mondo particolarmente povere e con analfabetismo diffuso, la radio resta tutt’ora l’unico mezzo di comunicazione disponibile. Insomma, la radio raggiunge anche le persone più vulnerabili e le comunità isolate. Penso sia bene ogni tanto riflettere su queste cose per apprezzarne sempre il valore che hanno.
La città di Pisa non ha il mare nonostante sia stata una delle 4 repubbliche marinare. Strano vero? E’ ovvio che Pisa, nonostante si trovi nell’entroterra, in epoche remote si situasse in qualche modo in prossimità del mare, altrimenti non avrebbe potuto rappresentare una repubblica marinara talmente importante da arrivare addirittura a colonizzare mezzo mondo.
Poi, però, nel tempo, questo mare è andato perduto. Com’è successo?
Come tutte le città fluviali, Pisa, nacque sulle acque in prossimità dell’Arno, in un’area che somigliava alla laguna di Venezia e questo la portò a sviluppare la sua vocazione a navigare, tuttavia, all’opera dello stesso fiume, Pisa deve anche in parte la propria decadenza, poiché a causa dei detriti e delle continue esondazioni il litorale si è trasformato senza sosta, le lagune sono state colmate, gli ancoraggi interrati, e la città, di fatto, si è allontanata dal mare. Ecco perché Pisa non ha il mare: l’Arno è da sempre croce e delizia della città toscana.
Ecco quel che è successo in epoche remote: il mare si era allontanato dalla città ed ecco che nacque Marina di Pisa, che si trova lungo mare, ad una decina di chilometri ad ovest di Pisa, alla foce dell’Arno (che si vede nella foto qui sotto, appena nel retro della cittadina).
Marina di Pisa
Vi mostro qualche foto così, se non ci siete mai stati, vi rendete conto di ciò che sta succedendo ai giorni nostri. Come potete ben vedere l’arenile è ridotto quasi a zero, cioè il mare sta avanzando verso la terraferma, cercando di riprendersi ciò che nel tempo aveva abbandonato. Non c’è più spiaggia e le case si trovano addossate alla costa. fatto sta che da qualche anno l’amministrazione comunale di Pisa sta cercando di salvaguardare la zona, ponendo scogli e pietre in grandi quantità. Una specie di gigantesca massicciata che dovrebbe servire a bloccare le onde delle mareggiate. (vedete quelle pietre bianche? Sono tutte riportate lungo la riva con i camion)
In realtà sembra che il mare sia proprio restio a farsi addomesticare e le frequenti mareggiate innescate dal libeccio, provocano disastri incredibili. Pietre scaraventate a destra e a manca senza ritegno. Un bombardamento incredibile…e pericoloso.
Ve le immaginate le pietre che volano in aria, trasportate dal vento e vengono scaraventate da ogni parte?
Poi gli operai si rimettono lì, con la santa pazienza e risistemano tutto. Ma di solito dura poco, infatti basta tiri un po’ di vento di libeccio e siamo punto e a capo e tutte le volte i danni sono ingenti. Immaginatevi se aveste una casa fronte mare e vedersi mitragliare la facciata e gli infissi con pietre a raffica! Senza parlare della auto… e senza dire del pericolo verso le persone.
Qualche giorno fa sono venuti a controllare anche il Governatore della Regione Toscana con il Presidente del Consiglio Regionale
Ma erano sgomenti anche loro. L’uomo non riesce mai ad imbrigliare le forze della natura quando questa si scatena e vuole riprendersi ciò che le appartiene.