gentilezza o pregiudizio?

Ero lì, sdraiata sul lettino sotto all’ombrellone, tutta intenta a leggere una rivista, quando mi si avvicina una mamma africana che, dopo aver attaccato discorso, mi vuole vendere una collana o un braccialetto fatto di pietrine colorate. Io cerco di spiegarle che non porto collane né bracciali, specialmente in estate, quando il caldo mi rende particolarmente insofferente al punto che devo togliermi anche l’orologio dal polso e la fede dall’anulare. Io scuoto la testa dicendo che mi spiace ma non farò acquisti e lei mi racconta che quelle collanine e quei braccialetti sono fatti a mano da lei e da suo padre.

Mentre lei parla vedo che dietro ha un bambino che ciondola addormentato, racchiuso in un telo colorato che la sua mamma ha legato su di sé. E’ un bambino grande e deve essere pesante da portare dietro mentre lei cammina sulla sabbia sotto al sole. Le chiedo quanti anni ha suo figlio e lei mi risponde che ha tre anni.

A quel punto mi alzo dal lettino e vado a rovistare nella mia borsa appesa sotto all’ombrellone cercando il borsello, intanto la donna scambia qualche parola con la mia vicina di ombrello. Trovo il borsello e, oltre a qualche centesimino ho solo una moneta da un euro; la prendo e gliela porgo dicendole: “Tieni, compra una bottiglietta d’acqua per il tuo bambino”, le mi guarda strana e mi risponde: “Io vendo collanine, non chiedo l’elemosina!” Al che non mi resta che aggiungere: “.. mi spiace, ma come ti ho detto non porto collanine…” e rimetto l’euro nel borsellino aggiungendo solo un semplice: “Allora scusa, pensavo di poterti offrire l’acqua per il bambino… stai bene… ciao” e lei: “Stai bene anche te, …ciao!” e sia allontana decisa, con il suo pesante fardello dietro la schiena.

Io mi chiedo: il mio comportamento è dovuto ad un pregiudizio o semplicemente è stato un atto di gentilezza? Non lo so, io di certo credevo di essere gentile, ma lei l’ha presa diversamente. Sembrava quasi l’avessi offesa e questo mi ha fatto rimaner male. E’ sempre più difficile relazionarsi in modo giusto con gli altri.

[immagine dal web]

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

61 pensieri su “gentilezza o pregiudizio?”

  1. …e si cara Alidada, u a situazione simile è capitato anche a me esattamente un anno fa quando ero in vacanza da mia zia, stessa identica situazione con la differenza che io mi trovavo all’uscita dal piccolo supermercato con tanto di borse belle piene nelle mani… Anch’io in buona fede credendo di fare una gentilezza proprio per la bimba piccola che aveva per mano, le volevo dare degli spiccioli e ho ricevuto la stessa identica risposta. Vattene alla pesca te, come bisogna comportarsi… Credo che nella nostra medesima esperienza sia proprio il caso di dire: sei bravo e ti tirano le pietre, sei cattivo e ti tirano le pietre… Se ti può consolare pure io vi rimasi male, molto male… Buona notte cara 😊

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  2. Ma ritengo proprio che tu abbia compiuto un gesto più che civile, anzi umano. Lei non vuole l’elemosina? Beh, e tu non vuoi portarti della roba addosso. È un perfetto uno a uno. Mi sembra quindi che da parte di quella signora ci sia della prepotenza.
    È giusta la parità senza pregiudizi razziali? Certo. E allora mi comporto esattamente come mi comporterei con un connazionale. Al quale peraltro non avrei offerto nemmeno quell’euro.
    La verità è che è l’essere umano ad essere sbagliato. Non ci sarebbe tutto quel casino di guerre che flagellano il pianeta.

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    1. vero, l’essere umano è proprio sbagliato e si vuole male (chissà se ti avevo già risposto..a questo giro non riesco più a capire la dinamica dei commenti). vedi? Sono arrivata al punto che faccio fatica anche a relazionarmi con me stessa 😦

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  3. Credo che la cosa vada vista sotto un altro aspetto ! Questi migranti, ormai moltissimi, si portano dietro una sorta di dignità (come non capirli) che li spinge ad un integrazione molto difficile. Rifiutare l’elemosina, per loro significa farcela con le loro forze ! E questo mi sembra più che umano. In fondo, queste persone, quasi invisibili agli occhi di tutti, fanno il possibile per trovare una collocazione in un mondo ostile che molte volte li trafigge senza chiedersi neanche il perchè.

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  4. Per me ti sei imbattuta nella pura dignità di una persona. Non si fa elemosina alla dignità, altrimenti questa svanisce. Se si vuole aiutare comunque, si compra la collanina anche se non ci serve. Tutto qui, non ci vedo altro.

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    1. hai ragione, mi sono imbattuta nella dignità di una persona…e mi sono fatta trovare impreparata. Dovrò rifletterci anche perché sono ambientalista e non sono abituata a comprare cose inutili che poi finiscono nelle discariche

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      1. Cara Alidada, non ti rimane altro da fare, per riacquistare credibilità ai nostri occhi, che recarti nuovamente al mare e battere la spiaggia finché non rintraccerai la mamma con bambino sulle spalle, fabbricatice di gioielli etnici, comprare tutte le collanine, versarle un finanziamento per le prossime forniture e crearle in seguito un mercato dove collocare le sue creazioni….. la dignità va non solo riconosciuta, ma premiata, vivaddio!! Così si deve comportare un essere umano responsabile…..

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        1. ora me l’appunto in una nota.. magari lo farò, voi nel frattempo continuate a venire qui a leggere ehhh,,, aspettate fiduciosi che appena avrò espiato le mie colpe avrò premura di dirvelo 😉

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          1. 🤩🤩🤩🤩🤩🤩

            Se vuoi anche un poca di cenere da spargere sul capo mentre reciti le penitenze adeguate, ne tengo sempre dei sacchi giù in garage per queste quaresimali occasioni!!
            👏👏👏🌹🌹🌹

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            1. mi hai fatto tornare in mente che io sono nata proprio per le ceneri. Pensa che mia madre quando andò a partorire era stata in chiesa e aveva la cenere sul capo. Stavolta toccherà a me mettermi la cenere sul capo 🙂

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  5. Io credo sia stato un atto di ge gentilezza il tuo..non ho dubbi…
    Hai avuto premura x il bimbo e per lei..
    Al limite ecco un suggerimento magari ..una volta che lei ha risposto che vende collane e nn vuol l l’elemosina io avrei comprato il braccialetto e l avrei regalato a un amica per esempio così lei si sarebbe sentita soddisfatta..
    Buon lunedì carissima

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    1. hai ragione Daniela, è la prima volta che mi capita. Prima di quella ragazza erano passati chissà quanti a vendere ciondoli..e a chiedere qualche spicciolo.. è difficile capire e rapportarsi

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      1. Sinceramente non capisco cosa c’entri il razzismo. Ricordo tempi in cui , ogni sabato mattina, suonava alla nostra porta un signore che, senza vergogna e senza offrirci collanine , chiedeva l’elemosina. Gli davamo dieci o venti lire, e lui le prendeva senza pretenderne cinquanta.
        “El puarin del sabo” era una figura socialmente riconosciuta e persino proverbiale.
        Non è vergognoso chiedere aiuto, è a impudenti pretendere che gli altri lo facciano come vogliamo noi.

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        1. il razzismo lo vediamo sui social tipo facebook dove si dà addosso alle persone anche solo perché hanno la pelle di un altro colore. Tanti sono “haters” e disgraziato chi ci si imbatte (a me è successo)

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    1. mettiti nei suoi panni. regalare dell’acqua equivale a dire che lei non era in grado di procurarsi nemmeno quella. Mi sarei offeso anche io. Potevi benissimo comprare una collanina senza che il tuo bilancio finanziario fosse sconvolto e regalarla. Avresti fatto una bella figura. Per me la donna ti ha dato una bella lezione di vita.

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      1. Essì, meno male che ora ci sono loro che ci insegnano a vivere…. a noi così malamente educati dai nostri genitori, così egoisti, così arroganti, così meschini, così pietosamente indegni….

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      2. non è così semplice, io sono abituata a comprare ciò che mi serve e di cui ho bisogno. Le cose inutili finiscono in discarica con danni all’ambiente e questo proprio non mi va giù. Direi che mi ha dato uno spunto di riflessione, non una lezione di vita. Non so quante volte io sono disposta ad alzarmi dal lettino e cercare il borsello per regalare un euro. Lo ammetto, ho dei limiti.

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  6. orimai si parla di euro, che son ben 2000 lire nel vecchio conio e chi di NOI mortidifame si sarebbe mai potuto permettere di regalare 2000 lire?
    I miei redditi son rimasti quelli del tempo della lira e siccome se regali i centesimi rischi che te li tirino addosso, allora meglio evitare e cercare di sopravvivere

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      1. Ci sono persone che accettano volentieri l’elemosina e anzi la chiedono, altre invece preferiscono offrire un servizio o un bene da acquistare, è difficile distinguere chi gradirà il tuo euro come dono da chi lo rifiuterà come concessione, quindi non devi sentirti in errore. A me è capitato con una persona che vendeva libri sulla spiaggia: non ne ho comprati ma volevo offrire qualcosa, eppure quell’uomo si è risentito…

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      1. Facciamo fatica a capirci, forse, perché siamo troppo intenti ad ascoltare noi stessi invece degli altri. Intendiamoci, non è facile decentrare il nostro punto di vista, anche se sappiamo che farebbe, ci farebbe tanto bene. Ma questo vale anche per gli altri!

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          1. Credo sia inevitabile, in certe situazioni. Il primo passo è averne coscienza. dopodiché si può cominciare a lavorare per migliorare noi stessi e con il nostro esempio anche gli altri. Ma è un percorso, per dirla con parola greca, ‘metodo’.

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  7. Davvero molo belli i commenti. Per mia esperienza, c’è chi vende, ma accetta qualunque elemosina, e c’è chi vende e basta (perchè in realtà queste persone, almeno il necessario, lo hanno, per fortuna). Tu sei stata gentile, un gesto così sarebbe stato corretto con chiunque

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  8. se tu le avessi offerto un bicchier d’acqua dalla tua bottiglia non ci sarebbe stato niente di male, era un’offerta non un regalo in moneta. si potrebbe comprare una bottiglietta d’acqua e offrirgliela, meno elegante di prima ma siamo sempre nei limiti dell’offerta. insomma est modus in rebus.

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    1. dalla mia bottiglie non faccio bere rigorosamente nessuno (pensa anche solo al pericolo di mononucleosi).. comprare al bar non era fattibile perché il bar era lontano… hic stantibus rebus.
      p.s. ma tu ce l’hai con me di default o cosa? ;-D

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      1. esistono i bicchieri monouso. Io non ce l’ho con nessuno come nessuno potrà mai impedirmi di dire ciò che penso. La mia era una disamina impersonale, rivolta all’accaduto non a chi lo aveva vissuto. per la cronaca.

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        1. Ah, già, i bicchieri monouso… ho dato per scontato che al mare io bevo direttamente dalla mia bottiglietta, quindi l’acqua non la condivido. Per il resto penso di essermi spiegata male, volevo dire in modo ironico che tu sei sempre pronto a criticare i miei comportamenti.. ma sottolineo che sorridevo mentre lo scrivevo quindi era un misto di provocazione e ironia però nello scrivere è apparso diverso… Perdonami 😘

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          1. mannò… non hai nulla da farti perdonare, figuriamoci. Ci mancherebbe. Io intendevo dire che ho preso solo spunto dalla tua vicenda senza analizzare le mosse e/o i pensieri. Insomma… di solito si va al mare con acqua e bicchieri mono uso perchè se bevo il caffè e dopo l’aranciata non uso lo stesso. di solito c’è un punto ristoro dove acquistare una bibita e di solito almeno un euro lo si possiede. se poi uno va in un’isola sperduta allora il discorso è diverso ma là di solito non si incontrano ambulanti là. Di nessun colore t’è capì adesso? 🙂

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            1. certe zone di San Vincenzo equivalgono ad un’isola sperduta… non siamo sulla costiera amalfitana in mezzo a tutti i confort ;-).. dove penso andrai tu ;-D Va bene Sestante, dai.. sai che ti voglio bene, vero? ❤

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              1. vero, la differenza è che in costiera con un euro compri solo il tappo della bottiglietta. Forse. però la straordinaria bellezza dei posti ti ripaga del tutto. Conosco San Vincenzo, non è poi cosi’ brutta 😉

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  9. Secondo me sei stata gentile, mi sarei comportato esattamente come te, ma il tuo intento umano e per me cristiano non ha trovato corrispondenza nella venditrice. Tu hai proiettato in lei e nel bimbo uno straordinario senso di maternità e protezione, lei ha visto in te un’acquirente, quindi, a mio parere, più che offesa si è infastidita perché non hai acquistato.

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  10. Fuori dal supermercato vicino a casa mia, c’è sempre un signore di colore che di professione fa il “mendicante”, è qui da anni. Un altro, nordafricano credo, invece, stende il suo tappeto, poco lontano, e vi pone la sua merce varia e colorata in attesa che qualcuno la comperi. I miei vicini di casa sono tre famiglie di pachistani, sono qui da vent’anni, tutti i maschi lavorano, le donne stanno in casa, i figli vanno a scuola. Mondi diversi, a cui dobbiamo abituarci, in una convivenza non sempre facile, che presuppone comprensione da entrambe le parti. Io avrei accettato la moneta e avrei ringraziato per la gentilezza. Un gesto fatto con il cuore non può offendere.

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