14 pensieri su “cooperazione animale”

  1. Ciò che scrivi mi fa pensare alle api o alle formiche, comunità in cui tutti collaborano al bene comune. Già nel mondo antico le api erano state cantate da sommi poeti come Virgilio. La società umana, invece, rischia per lo più di trasformarsi nella fattoria degli animali, in cui al bene comune si sostituisce presto lo strapotere di parte. Il più è accorgersene.
    Grazie di questa tua riflessione, così profonda, se la si declina in tal modo.

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    1. Grazie Federico, hai colto in pieno il senso del mio pensiero. La società umana sta mutando velocemente e stanno crescendo i dislivelli tra le varie stratificazioni sociali. Coloro che si trovano nelle fasce più bisognose assistono all’arrivo di persone ancora più bisognose e in qualche modo si sentono depauperati dei loro sussidi e si incattiviscono dimostrando in modo sprezzante il proprio odio verso di loro, come se fossero colpevoli di aver rubato chissà quale privilegio. Il rancore che anni fa la classe operaia riservava verso i padroni, adesso viene indirizzato verso gli “ultimi”… intanto lo strapotere dei pochi cresce perché coloro che si trovano “nella stanza dei bottoni” strumentalizzano tutto ciò.
      Solo cooperando avremmo una società giusta ed civile, ma non riusciamo a capirlo, è come se fossimo stati creati con l’impulso di darsi addosso l’uno con l’altro, per primeggiare.

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      1. Perfetto!
        Oltretutto c’è sempre da imparare. Quantomeno come i punti di vista possano essere tanti e 90 volte su 100 imprevedibili.
        È l’imprevedibilità, la sorpresa che ne consegue e quindi la riflessione e quindi ecco l’apprendere! 🙂

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