Siamo alla frutta

Quest’anno ho scelto il part-time e così lavoro un po’ meno. A settembre mi sono accorta che lo stipendio era rimasto quello di sempre e non era diminuito in relazione al cambio orario del mio impegno lavorativo. Ho fatto presente la cosa alla segreteria della mia scuola e loro mi hanno risposto che alla ragioneria dello Stato le cose vanno un po’ a rilento e di pazientare. Il tempo è passato e il cedolino non riportava nessun cambiamento allora sono decisa a recarmi in quegli uffici per sistemare la questione, ben consapevole che più avrei aspettato e più debito si sarebbe accumulato generando chissà quanto problemi per la sua restituzione.

Qualche giorno fa ho messo il navigatore e ho affrontato il viaggio direzione Ragioneria dello Stato Italiano di Pisa. Ebbene, nel centro storico, tra una ZTL e un’altra, ho trovato la piazza di riferimento (3,50 euro all’ora di parcheggio più un euro al nerino che sbraitava per indicarmi l’unico posto libero!), e ho individuato il bel palazzo, sede degli uffici che gestiscono gli stipendi del personale statale. (o almeno, io credevo fosse così).

Con un po’ di timore ho aperto il grande portone di accesso pensando di trovare chissà quale grande lusso e chissà che impianto tecnologico, invece no,  e all’improvviso sono piombata di questo androne maleodorante… (ve l’ho anche fotografato per rendere meglio l’idea)

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l’ingresso

 

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le scale

c’era anche l’ascensore, se avessi avuto il coraggio di montarci

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al secondo piano la vista non era migliore… ecco al lato destro

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ed ecco il sinistro

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poi ho smesso di fare foto perché un tizio seduto al suo banchetto antidiluviano mi stava osservando a bocca aperta. Dice: “Che vuole signora?” .. Il cartellino (chiamarlo badge è decisamente troppo avanzato come termine) attaccato sul suo bavero riportava il nome “Ottorino….” e il nome secondo me indica bene anche l’età di quell’ometto.

“Ho bisogno di delucidazioni sul cedolino del mio stipendio” e lui: ” come faccio a sapere del suo stipendio… lo calcolano a Roma, io non ne so niente!” e io..(volevo dirgli che mi ci aveva mandato la segreteria della mia scuola e il personale del sindacato di zona, ma ho preferito tacere per non aprirne un caso…) “.. beh, se gli do le credenziali di accesso vede tutti i particolari della mia situazione sul portale NoiPa”..e lui a quella richiesta ha sbarrato gli occhi e mi ha fissata che nemmeno i devoti a Lourdes all’apparizione della Beata… “noooo…io non posso assolutamente farlo.. lei non sa che mi possono vedere?” e io “Chi la vede, scusi…” e lui: “Loro.. Loro mi vedono perché Loro vedono tutto..e poi passerò delle grane..” ..  Ho pensato di mandare al diavolo lui e Loro poi però mi sono imposta di non fare la maleducata e ho aggiunto con una rassegnazione infinita: “..allora che mi consiglia di fare?” e lui: ” Vada a Roma (“seeee… ) oppure gli scriva al Tesoro, vedrà che le daranno tutte le delucidazioni del caso”.  A quel punto ho pensato che avevo già buttato via troppo tempo e me ne sono venuta via a gambe levate lasciando lì l’ambiente fatiscente e stantio e quel “povero” vecchietto che nel frattempo aveva ripreso la sua attività preferita nel mentre leggeva chissà cosa su quel monitor di quelli che usavano nel tardo medioevo .. mettersi le dita nel naso 😦

Che avrei dovuto pensare? Non lo so, di certo se lo Stato Italiano va in quel modo allora siamo davvero alla frutta..

p.s…. qualcuno di voi per caso sa chi sono “Loro”? perplesso1

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

39 pensieri su “Siamo alla frutta”

  1. scusa ali se non fosse tragico perche’ alla fine i soldi che versano s eli prenderanno tutti insieme e se sei fortunata solo quelli senza gli interessi maturati perché si loro 😮 l’ho detto ma non so chi sono non dormono la notte per inventarle come fregarti
    credo che l’unica sia mettere tutto in mano ad’un buon caf’ e autoridurti lo stipendio almeno la meta’ per essere sicure e mettere i soldi su un libretto intestato a ” loro”
    comunque si ho riso mentre parlavi con ottorino mi sembrava di vederlo vecchio scribacchino fantasmino in un palazzo abbandonato che non sa’ di non essere piu’ parte del mondo reale ..
    buonafortuna ❤

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    1. ehhh… Virgy..oggi mi è arrivato il conto, devo rendere 1500 euro ma dai loro conti ne devo restituire 2400..ecco fatto! 😦 Ora studierò come muovermi.. a te intanto mando un caro abbraccio

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      1. e si loro son sempre loro una manica di … studiosi di notte per far porcate ecco come me li immagino LORO
        bhe il consiglio resta quello metti tutto in mano ad’un buon patronato-caf e lascia che riescanoa sbrogliarti sta matassa di 2400 euro sperando che trovino il bandolo e o riducano ai 1500 che son sempre soldi ma che sono quelli che ha avuto in più sapendo di doverli restiruire
        buonalottadura con LORO 🙂

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  2. Ahahahahah sembrano quelli della nostra Ragioneria 😉
    A parte gli scherzi, penso che intenda quelli del Ministero, perché anche loro hanno i pc collegati al server del Ministero. Comunque sei capitata decisamente male, il problema secondo me è che non ti sei rivolta nel posto giusto, adesso è vero che la ex Direzione Provinciale del Tesoro è passata sotto la Ragioneria Dello Stato, ma, almeno da noi, è sempre un settore a parte, sono loro che si occupano degli stipendi e che ti possono mettere al corrente dello stato della pratica, sarebbe meglio che ti facessi dal tuo ufficio anche il protocollo e la data di trasmissione della comunicazione che hanno fatto. Comunque sono in effetti in ritardo su tutto, pensa che alcune colleghe, dal mese di luglio 2018 ancora devono prendere gli assegni familiari qui da noi!

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    1. Credo tu abbia ragione su tutto Silvia, è che la segreteria della mia scuola e il sindacato mi hanno mandato lì..ma non era di certo il posto giusto. Io ho scritto una mail la Tesoro, ora si vede cosa risponderanno. Intanto i conti non tornano… Buonanotte a te, a domani 🙂

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  3. Quando le alte sfere (LORO – ovvero i nostri governanti che il povero vecchietto pensa siano dentro al PC e lo vedano) si lamentano perché l’Italia è fra gli ultimi posti dell’Europa informatizzata, LORO dovrebbero anche capire che è a partire dall’amministrazione statale che si dovrebbe avere un’efficienza informatica. Infatti, mentre prima in tre giorni massimo avevi la carta di Identità, scopri quanto tempo ci vuole per averne una che oggi è obbligatoriamente digitale, soprattutto se la vai a chiedere all’anagrafe del mio paesello, dove c’è una sola impiegata, dalle 10 alle 12,30, (impiegata che prima guidava i pulmini e che credo avrà presto un esaurimento visto che siamo in 8500 utenti con il 13 per cento di stranieri). Tra la prenotazione per accedere al servizio e la mezza giornata che devi passare in quell’ufficio e poi l’attesa che te la mandino a casa, sempre che arrivi, che la posta funzioni, che tutto sia stato fatto a dovere, è meglio muoversi con qualche mese di anticipo.
    -L’INPS, risponde telefonicamente solo ai numeri riguardanti la centrale statale, se hai bisogno di informazioni, le sezioni provinciali, aperte solo per poche ore e non tutti i giorni, sono operative solo se ti ci rechi e se la sede è lontana, chi non guida più ha da divertirsi, magari solo per una informazione semplice e banale, che potrebbero darti telefonicamente, ci perdi giornata e non parliamo dei siti degli enti statali che sembrano fatti da gente che non immagina nemmeno quali possano essere le richieste dei cittadini. E la finisco qui, per non tediarti di più.
    -L’ultima: t’immagini che cosa succederà quando i pensionati delle minime chiederanno l’integrazione al reddito pensione di cittadinanza e lo faranno anche tutti i giovani disoccupati? Li voglio vedere…..li voglio proprio vedere!

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    1. non ho coraggio di pensare quel che accadrà.. ho una gran paura..anche se la quota 100 per me sarebbe come la manna dal cielo. La tecnologia da una parte ha velocizzato i tempi e dall’altra li ha rallentati perché spesso i computer fanno le bizze e i servizi allora non possono essere erogati.. e poi molto spesso in tutti gli uffici ti deviano e ti dicono di guardare da solo su internet..come se fosse facile! Per noi che lavoriamo sotto lo stato è una giungla di siti, di requisiti.. di credenziali.. è da perderci la testa

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  4. Il problema sta al Tesoro che se la prende comoda e non alla Ragioneria. Riguardo a “quelli” si riferisce al fatto che i nostri computer sono controllati e non si possono fare certe operazioni.

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    1. credo che non farò mai la capatina al Tesoro, è troppo lontano da qui, spero che piano piano le cose si aggiustino..e spero che aggiustino anche quegli uffici che così non si possono vedere

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  5. Durante la lettura, e guardando le tue foto, ho pensato che ad un certo punto avrei letto che avevi sbagliato edificio, che quello era disabitato… qui non siamo alla frutta, hanno già bevuto l’amaro. Spero che tu possa risolvere al più presto per non peggiorare la situazione 😘

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    1. no no, l’edificio era proprio quello! Se ci lavorassi io lo farei tinteggiare a spese mie che così non si può vedere. Speriamo di uscirne da questo guazzabuglio alla svelta.. Buonanotte a te mia carissima Heart e …<3

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  6. Ti conviene accantonare in un fondo la quota di stipendio che ritieni essere in più, perchè di sicuro ti chiederanno tutto insieme e d’un botto.
    E … complimenti per la tua azione, in un paese in cui la frutta non c’è più da tempo.
    Ciao

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    1. ci ho pensato anch’io di accantonare i soldini.. ma poi mi è arrivato il pagamento a rate… il problema è che mi tolgono un sacco di soldi..che poi, a quanto ho capito recupererò nel 730

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  7. …Loro ! I poteri forti che ci spiano ! … Roba da matti !
    Secondo me, prima o poi, qualcuno in Europa una tiratina d’orecchie ce la fa !
    L’Italia è un paese non-paese, un’accozzaglia di territori e monumenti che descrivono ampiamente la nostra antica Storia.
    Ci è sempre andata abbastanza bene ma, ormai con la rivoluzione in atto, prima o poi, qualcosina dovrà pur cambiare nel nostro bel paese.

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      1. Da quando ‘esistiamo’ come aggregazione umana, siamo sempre riusciti a farla franca proprio per il fatto che in qualche modo ‘obbediamo’ a tutto quello che ci viene imposto, sia nel bene che nel male.
        Siamo un popolo prono che a fatica ha fatto le cinque giornate di Milano, ma che una rivoluzione francese se la scorda in quanto succube di ‘Loro…’

        Tutto questo è molto triste e molte volte mi sono chiesto perché un paese in mezzo al mediterraneo, passaggio di molte e varie civiltà non abbia mai avuto l’esigenza di riscatto, la voglia di formare una coesione nazionale, un pensiero unico su come un paese deve essere, un modo di vivere più sincero, fatto di esigenze, di lotte, di cultura e non di ‘io sono meglio di te’ !

        …Insomma, siamo da sempre l’Italia dei Comuni !

        Non so se mi sono spiegato, ma credo che l’aneddoto che racconti, si sarebbe svolto diversamente in Francia o in un altro paese con una solida cultura nazionale.

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