Ieri con i ragazzi di terza media siamo stati a Pisa alla mostra delle opere di Salvador Dalì, a Palazzo Blu. Una gita di mezza giornata, quindi breve ma bellissima! 🙂 Intanto vi mostro una foto del palazzo, situato sul lungarno, perché merita vederlo. Qui è ripreso in una visione notturna ed è ancor più incantevole, noi naturalmente ci siamo stati di mattina, ma vi garantisco che è sempre molto suggestivo.
Ma a parte questo, vi correi parlare un attimo di questo personaggio emblematico e alquanto originale che era Dalì:
“Un assurdo presente, un impossibile passato e un improbabile futuro“.
Sono questi i tre tempi in cui viveva l’anima e il cuore del grande Salvador Dalí, maestro del surrealismo onirico e scenografico.
La mostra “Dalí, il sogno del classico” (Pisa, Palazzo Blu, fino al 5/2/2017) tenta di ripercorrere il tragitto spirituale dell’artista di Figueres, in particolare la sua verve artistica che evolve dallo spirito classico e rinascimentale, quello di Michelangelo e Raffaello su tutti.
In particolare c’è un’opera che colpisce:
“Alla ricerca della quarta dimensione” è una tela in cui la riverenza verso i grandi mastri incontra la vena pseudo scientifica e il simbolismo che caratterizza l’opera di Dalì. In primo piano si può ammirare un particolare della “Scuola di Atene” di Raffaello, sulla parte destra c’è una scena di battaglia ripresa da un disegno anch’esso di Raffaello e sulla sinistra è riportato un episodio dell’affresco de “La consegna delle chiavi a San Pietro” di Perugino. Si trovano anche elementi ricorrenti nelle opere dell’artista, come i cipressi e gli orologi molli, e un elemento geometrico: il dodecaedro.
L’assieme racchiude il mistero, insito nell’animo dell’artista, di una dimensione temporale invisibile ai sensi percettivi eppure presente nella continuità spaziale delle immagini; il sapere rinascimentale (la “Scuola di Atene”), la spiritualità cristiana (la grotta col sasso poliedrico, forse un sepolcro), il mistero della morte (i cipressi presenti nei cimiteri) e l’eternità del tempo (gli orologi) formano un unicum inscindibile: un ponte tra passato e futuro.
Incredibilmente bello… da vedere e da sapere.
Un grande artista, eccentrico ma grande. Ciao alidada, buona domenica 🙂
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Buon mercoledì mio caro Marghian
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Credo proprio che sia molto bello.
…e varrebbe la pena di farci un salto.
Vedremo.
Buon pomeriggio.
Quarc
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Dovrei andare il prossimo sabato, per festeggiare il mio compleanno!!!
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allora poi ci dirai se ti è piaciuta 🙂 Buon mercoledì mia cara Cristina
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Artista straordinario, ben oltre gli orologi molli. Sono stata proprio un anno fa a Palazzo Blu a vedere Toulouse Lautrec
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vero, lo scorso anno c’era proprio Lautrec… una favola! Bellissimo
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Un artista da ammirare e da studiare nel profondo. Carico di ossessioni, ha saputo tramandarcele nelle sue opere.Farle conoscere ai ragazzi è stata un’ottima cosa.
Buon lunedi e buon lavoro
(io a casa per ciclone 🙂
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spero che il tempaccio sia passato. Quest’inverno se ne vedono di tutti i colori 😦 Buon mercoledì a te mia cara Marirò e grazie per la tua condivisione
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Non impazzisco tanto per Dalì, anche se confesso il mio tappetino del mouse rappresenta “La persistenza della memoria”, proprio dell’artista
Sono stata a Pisa parecchi anni fa, ma non ho nessun ricordo di questo palazzo
Buona settimana Ali
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forse tanti anni fa non era ancora colorato di blu come oggi..è sul lungarno .. Buon mercoledì a te mia cara Mirna
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Quel palazzo è bellissimo, lo guardo spesso.
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è molto suggestivo 🙂
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da lì o da qui è sempre Dalì.
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carini i tuoi giochi di parole 😉
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Vista negli anni ’90 a Palazzo Grassi, a Venezia.
Davvero bella: gli studenti erano rimasti affascinati, soprattutto dall’opera La persistenza della memoria, quella con l’orologio piegato….
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È bellissimo come ti porgi ai tuoi studenti adolescenti.L’adolescenza è un’età difficile: “Eccoli là”. L’entusiasmo contagioso con cui racconti loro delle geometrie della “Quarta Dimensione”, ha contagiato anche me. Sono pronto a leggere ogni tuo articolo. Complimenti!
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mi emozioni…grazie ❤
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