Brutta storia

maniLa prof era tutta intenta  a firmare il registro prima dell’inizio delle lezioni e non si era nemmeno accorta che una ragazzina le si era avvicinata e la stava fissando dal lato della cattedra. Era lei, Cecilia, la ragazzina difficile che per 3 anni non aveva fatto altro che combinare malestri e prendere rapporti. La prof ci aveva parlato tante e tante volte per cercare di farle capire che combinando guai ci avrebbe rimesso solo lei e che se avesse continuato così  avrebbe condotto una vita difficile, ma a niente erano valse le parole, tant’è che le annotazioni e i rapporti si contavano spessissimo. A parte questo Cecilia era ferma lì e approfittando che in classe tutti controllavano i compiti per casa, aspettava tranquillamente che la prof le desse un minimo di considerazione  per raccontarle la sua storia. Dopo qualche istante, appena si è accorta che la prof aveva smesso di scrivere e la stava fissando, ha esordito dicendo: “Sa prof…mio padre allora se n’è andato, non c’è stato niente da fare per fermarlo…ha scelto di lasciare me, mio fratello e mia mamma per andare con un’altra donna, che abita nel paese vicino!…Vedesse com’è brutta! Ha anche due figli grandi ma io non ci andrò mai d’accordo e nemmeno voglio averci niente a che fare con quella gente lì… con quel “tegame”, come la chiama mia mamma!”..E mentre parlava sorrideva di un sorriso mesto e triste come sorridono i bambini piccoli alla mamma dopo che il dottore magari gli ha dato una puntura. Si massacrava le mani e girava gli occhi qua e là cercando di evitare il pianto e in quel momento era lì, messa a nudo in una realtà che le faceva male da morire e di cui lei non riusciva a  farsene una ragione. La prof era spiazzata e cercava le idee per ribattere con qualche parola buona ma  stentava a trovarle e nel frattempo sentiva il suo cuore stringersi in una morsa.  Che delusione per quella povera piccola, pensava, forse era proprio quella la causa del suo disagio.  “Cecilia, che dire… che delusione,…mi dispiace molto per te…è una brutta storia che fa male ascoltare… vedi, non capisco come mai a volte le donne si avvicinano agli uomini sposati e li portano via dalle loro famiglie…”. La prof, cercando di dire qualcosa di sensato aveva detto una cosa idiota, ma le era venuta detta in quel modo e ormai era fatta 😦 tra l’altro nemmeno sapeva se “la colpa” era stata della donna o del babbo di Cecilia.. Nel mentre si era svolto questo breve dialogo si era avvicinata alla cattedra anche Rosa, un’altra ragazzina che tempo addietro aveva visto il proprio padre mollare la sua mamma per andare ad abitare con la zia, sorella ventenne di sua madre.. e, ascoltato il discorso della prof ha subito esclamato sorridendo ironicamente: “Guardi prof, lasci stare quel discorso lì… che è meglio!” e così dicendo agitava nell’aria una mano e scuoteva il capo come chi la sa davvero lunga e vuole tagliar corto. A quel punto Cecilia e Rosa si sono guardate con uno sguardo complice e sornione ed hanno esclamato: “Dai stasera andiamo a fare un giro nel paese vicino, sotto casa di quelle “due tegami” e ci mettiamo a fare un po’ di baccano!”

Beh, la storia finisce qui, in tutti i sensi, due famiglie rovinate e due ragazzine a disagio… brutta storia a mio parere… e anche la prof la pensa come me… brutta storia!

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

40 pensieri su “Brutta storia”

  1. Purtroppo è così ed ora la situazione è sfuggita di mano, quello che un tempo era un peccato, una vergogna, ogi è diventato una regola, un modus vivendi. E’ davvero da esser tristi 😦

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  2. Post toccante…l’adulterio esiste da sempre ma da adulti dovremmo innanzi tutto proteggere i nostri figli….questo secondo me è il punto. Poco importa tutto il resto…il gioco degli adulti non può massacrare un figlio….
    Per ciò che riguarda le note di demerito a scuola….magari un giorno ne parliamo davanti ad un caffè!
    🙂
    Un abbraccio

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  3. sarebbe ora di sfatare il luogo comune che la separazione rovina un matrimonio. lo fa semplicemente finire. continuare a fingere di stare assieme è la cosa più nociva che possa accadere a una famiglia. figli in primis. meglio separarsi e spiegare bene le ragioni. spesso la separazione comporta la rinascita di un’altra vita.

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    1. probabilmente hai ragione, ma il momento del distacco è sicuramente traumatico per i figli…poi di certo le cose si assestano… anche se in tante coppie separate resta il rancore se non l’odio.

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  4. E per la stupidità degli adulti, ci van sempre di mezzo i bambini, che non hanno alcuna colpa. Ma cosa li hanno messi al mondo a fare, se poi non se ne curano e li abbandonano così, come se fossero dei giocattoli di cui ci si è stancati. Sembrerebbe che oggigiorno molti adulti abbiano perso il senso della responsabilità, si sposino e facciano i figli come se fosse un gioco di poca importanza.

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    1. hai ragione Neda, sai… ultimamente anche diverse ragazzine sedicenni hanno messo al mondo figli, con la massima naturalezza. Io alle donne farei frequentare un corso prima di diventare mamme e gli farei sostenere un esame di idoneità

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      1. A volte rifletto su alcuni fatti di cronaca e mi meraviglio che ci siano in giro dei mascalzoni incapaci di rispettare noi donne. Mi meraviglio perché sono stati partoriti, allevati, educati da una donna e mi chiedo che cosa possa avere loro insegnato, questa madre, per averli fatti diventare delle bestie che nulla hanno di umano.

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  5. In questo quinquennio scolastico che sta per finire siamo a quota 4, quattro separazioni in cinque anni. E i visini tristi aumentano, idem le problematiche di studio perchè si diventa distratti e presi da altri pensieri, bimbi e mamme. L’ultimo caso mi ha fatta arrabbiare: il bambino ha manifestato una aggressività crescente, divenendo quasi un bullo e io non capivo questo cambiamento. Due mesi fa ho convocato il padre che mi ha detto della separazione in corso, giustificando così il cambiamento del figlio che sta reagendo malissimo alla nuova situazione, Poi ha aggiunto che ora sta più vicino al figlio di prima. Non so dirti cosa mi è scattato, forse la molla e gli ho risposto che una coppia che mette al mondo tre figli prima di decidere di separarsi per l’arrivo della presunta altra deve pensarci 100 mila volte perchè tre figli sono un impegno di vita già preso!

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      1. Beh, capita, la vita in fondo è così ed ha sempre la priorità; spero che la nipotina si sia ripresa, oggi è un altro giorno, inizia una bella nuova settimana ❤

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  6. Io ho sempre pensato che amanti, separazioni e divorzi siano cose da ricchi. Ma molto ricchi. Rifarsi una vita da marito/moglie separati di questi tempi è molto difficile se le finanze sono quelle di persone normali che lavorano.
    Del disagio e dolore dei figli sembra che nessuno tenga conto. E gli unici a guadagnare sono gli avvocati.

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    1. Io ho due figli maschi e spero per loro (e per me) che i loro matrimoni vadano sempre bene perché sarebbe un vero e proprio disastro. Hai ragione Ornella…. sotto tutti i punti di vista

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    1. grazie della tua premura Cristina… sei molto cara. Ho fatto la baby sitter a tempo pieno, con la nipotina piccola con la febbre alta per tutta la settimana. Mettici il lavoro con le riunioni, la casa e poi la nipotina che stava male…la sera ero distrutta. Ora se Dio vuole si è rimessa e spero di rifiatare anch’io 🙂

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  7. Davvero difficile affrontare certi problemi, senza conoscere davvero le situazioni in cui si sono sviluppati…
    Da parte mia, avendo avuto studenti grandi ( e maschi), non ricordo problemi simili…
    Magari li nascondevano bene!

    Però, a dire il vero le mamme, che mi raccontavano di tutto e di più, solo in pochi casi hanno accennato a precedenti separazioni.

    All’inizio della mia carriera, quando avevo alunni più piccoli, probabilmente le separazioni erano molto, ma molto più rare!!
    Mia nipote mi dice che, nella classe di sua figlia, ce ne sono alme sei…
    Vien da pensare che, alla prima difficoltà, la gente getti la spugna!!! >:-(

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    1. è anche la mia sensazione, che di fronte alle prime difficoltà la gente molli baracca e burattini e la famiglia si disgrega. Di sicuro alle scuole superiori il problema è meno sentito perché i ragazzi sono ormai grandi e hanno maggiore autocontrollo.

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