Storie insensate

Ssupermercato.JPGabato  mattina sono stata a fare spesa in un supermercato della zona. Verso le 10 ho preso l’auto e mi sono avviata verso una cittadina qui vicina, dove si trova quel centro commerciale; alle 10:20 avevo già parcheggiato e stavo varcando la porta d’ingresso quando sento arrivare alle mie spalle delle ambulanze con le sirene spiegate. Una era del 118 e l’altra era un’auto medica. Non ho fatto in tempo a realizzare cosa stesse accadendo che sono scesi tutti di corsa e si sono precipitati all’interno passandomi accanto.

Mi sono detta: “Ma proprio qui… sarà qualche vecchietto che ha accusato un leggero malore dovuto al caldo…” e sono entrata nell’atrio centrale; fatti pochi metri più avanti, mi sono resa conto che la situazione era ben più grave di quanto  mi sarei aspettata infatti uno degli operatori si era già messo chinato e stava praticando il massaggio cardiaco ad un uomo che era steso a terra. In giro non c’era quasi nessuno e l’atmosfera era surreale. Una responsabile del negozio si era rifugiata dietro ad una colonna per non vedere e si copriva gli occhi con le mani mentre sussurrava: “Non posso vedere…”. Un’anziana signora assisteva a tutto quello che accadeva con un certo self control e continuava a dire sottovoce: “Dice che è morto…dice che è anche giovane…” e lo ripeteva a quei pochi che passavano da lì. Io sono rimasta per qualche attimo in apnea ad occhi sgranati, mi son fermata impietrita pensando che di lì a poco avrebbero smesso con il massaggio cardiaco e quel signore si sarebbe ripreso.  Ad un tratto è stato proprio così e mentre un’operatrice metteva una flebo, il signore che faceva il massaggio cardiaco ha smesso con le manovre e si è alzato guardando in basso, controllando la situazione. Ma è stato un attimo di illusione perché tempo zero si è dovuto chinare di nuovo e ricominciare   la manovra di rianimazione. Io a quel punto non ce l’ho fatta più e me ne sono andata via; ho preso l’auto e sono andata in un altro negozio per una mezz’oretta, aspettando che fosse passata l’emergenza. Verso le 11:15 sono tornata nel primo supermercato e, mentre entravo nel parcheggio ho trovato le ambulanze che se ne andavano in silenzio. Mi sono detta che probabilmente tutto si era concluso al meglio e non c‘era più bisogno di correre all’ospedale, si vede che potevano tranquillamente rientrare con calma. Ho parcheggiato  di nuovo e sono entrata nel negozio…ma con un certo magone che ormai mi era entrato dentro e non mi lasciava più. L’area dove prima il signore era steso era transennata e c’erano teli per non far vedere, forse per ripulire… chissà. Ma poi ho visto che erano arrivati i carabinieri e che erano tutti intenti a parlare con i commessi del negozio. Io a quel punto ho comprato i prodotti per cui ero andata lì, delle cose in offerta del reparto cancelleria, mi mancava solo un prodotto e me ne sarei andata. A quel punto mi sono spostata in un’altra corsia e rovistando  su una mensola mi sono trovata accanto una commessa che mentre sistemava uno scaffale mi ha detto: “Ha visto signora che cosa è successo? Sa che quel signore è morto?” ..e io incredula: “Davveroooo… ho trovato l’ambulanza che andava via… lo hanno portato via, in ospedale?” e lei: “Ma no, è ancora lì, aspettano il medico legale!” … E io mi sono guardata le mani con quelle poche cose che avevo acquistato, proprio lì, a 3 o 4 metri dal cadavere… ho mollato tutto e me ne sono andata, passando tra la gente che ignara ancora faceva spesa. Ma come si fa a morire così? Mentre si va al supermercato per comprare due cosette? Come si fa a morire tra un diario della scuola in offerta speciale e un pacco di quaderni a buon mercato! Come si può lasciare il nostro bel pianeta così da soli, a 51 anni, mentre tua moglie è a casa che aspetta che tu torni con due raccoglitori per la carta e un pacchetto di etichette.  Come può andare tutto avanti come sempre se tu sei lì, steso su un pavimento freddo in mezzo ad estranei  capitati lì per caso.  Che situazione paradossale! Insensata…

Io ci penso e ci ripenso…

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

22 pensieri su “Storie insensate”

  1. da brividi, Ali, da brividi…ormai la morte rientra nel carrello della spesa…mi sono ricordato di una versione di Dario Argento sugli zombies…questi tornavano ossessionati in un supermercato…come luogo inevitabile di un richiamo…era splendida metafora che, da quello che mi racconti, fu anche profetica…ovviamente gli zombies non hanno nulla a che vedere col povero signore, ma coi compratori che scavalcano il cadavere, direi di si…ciao

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  2. …”ormai la morte rientra nel carrello della spesa”… ha scritto Franz ed è vero,l la morte è diventata spettacolo e sembra che la gente ne vada ghiotta. Chiudere il negozio sarebbe stata la cosa giusta ma vuoi mettere il “danno economico”? Un saluto e tanta ammirazione per te. Un abbbraccio e serena giornata ❤

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  3. Pietà l’è morta. Pure in spiaggia è accaduto che i bagnanti continuassero la loro passeggiata, mentre una persona giaceva sulla battigia, forse pietosamente coperto da un telo.
    Non so come si sia giunti a una tale devastazione.

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  4. Che situazione! Uno si ritrova impotente. Un mio alunno è morto così, senza preavviso, mentre addentava un panino a ricreazione in panineria. Quando sono arrivato lì, a due passi dalla scuola, gli operatori del 118 stavano facendo proprio di tutto. Inutile. Non lo scorderò più.

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