E' stato un inverno brutto. Uno di quegli inverni in cui il freddo ti penetra dentro e il cuore non ce la fa a scaldarti il sangue nelle vene. Un inverno buio, in cui tutto va storto o almeno.. tutto sembra che vada storto ..e il peggio si aggiunge al peggio. Un periodo buio come a volte se ne passano nella vita e che non si aspetta altro che finisca..sperando che nessuno si faccia del male. Il nero è il colore dominante e il silenzio è quello prepotente.. devastante che segnala il non c'è nulla da dire. Non è stato un inverno da blog, uno di quelli in cui le pagine dei diari virtuali sono come i caldi venti di mare che quando li senti non puoi fare a meno di socchiudere gli occhi e di sognare, mentre le labbra si distendono a solcare le guance nel più smagliante dei sorrisi..
Io adoro gli inverni che ti fanno star bene davanti alla fiamma scoppiettando del camino acceso con le mani intende a sciogliere i fiocchi dei regali natalizi.. ma non è stato un inverno di questo tipo.
Da 1 a 10 gli darei 3 senza nemmeno aggiungere un + a questo brutto voto.. ma siccome la vita è una sinusoide che fa alternare gli alti e i bassi, allora io a questo punto mi aspetto che tutto vada meglio.. splendidamente meglio.. e mi accingo a togliere questa notte buio dalla sfondo e mi preparo ad un turn over.. sì, insomma, anche se in questo momento stracarico di problemi non è affatto facile, mi preparo ad un nuovo corroborante.. stimolante.. energizzante.. rivitalizzante.. (della serie: da qualche parte si dovrà pur ricomiciare! )
Mese: marzo 2011
prime margherite
Grande come la terra

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
8 marzo