nel 1400.. quasi 1500

 

Successe che avevo una nomina per tenere dei corsi di aggiornamento sulla didattica della matematica e a volte mi allontanavo anche più del solito per raggiungere delle scuole distanti. Quella volta era verso marzo e mi recai a Migliarino Pisano, che dista da qui una quarantina di chilometri. Io non sono proprio abituata a viaggiare tanto e il traffico mi stanca e così, dopo la scuola della mattina.. il viaggio.. e la lezione dell’aggiornamento che durò circa 3 ore, diciamo che ero letteralmente cotta! Fatto sta che faceva quasi buio quando ripresi l’auto per tornare a casa, ma intanto ebbi qualche problema a farci entrare un enorme vaso di fiori bianchi e pieni di pollini vari, che molto gentilmente quei docenti mi avevano regalato durante quell’ultimo incontro. Il vaso non stava da nessuna parte se non nello spazio destinato al passeggero, proprio di fianco al posto del guidatore. Insomma, quei pollini e quei fiori ce li avevo tutti in faccia e sotto al naso, tant’è che ogni poco li dovevo spostare per vedere la strada.Una volta in marcia sulla via di casa, cercai i cartelli per Pisa, infatti dovevo transitare per quella città per poi andare oltre, verso Firenze, ma tutto d’un tratto si mise a diluviare e non si vedeva più nulla. Meno male che davanti a me c’era un auto che andava piano piano e che mi faceva strada. Immaginatevi la scena.. i fiori.. il diluvio.. i vetri appannati..e la stanchezza. Fatto sta che mi rilassai un attimo, tanto c’era chi mi faceva strada e dissi tra me e me: “meno male che ho davanti a me un navigatore che mi guida!”.

Il tempo passava e io pensavo ai fatti miei,.. a quel bel regalo che mi avevano fatto in quella scuola e anche a quale cenetta mi aspettava a casa dove finalmente avrei potuto riposare. Ad un tratto poi la pioggia cessò e l’auto davanti a me si fermò a secco, allora io mi spostai in avanti a guardare fuori, per vedere dov’ero .. ma all’improvviso mi accorsi che non riconoscevo affatto quel paese.. Mi apparve un castello, o forse delle vecchie mura che potevano apparire come un castello e la luce giallastra dei lampioni rendeva l’atmosfera magica, quasi irreale.

Cominciai un po’ a preoccuparmi. Dove diamine ero finita? A quel punto vidi il tizio che era appena sceso dall’auto e che si allontanava in fretta, aprii il finestrino e chiesi a voce alta: “Scusi, come si chiama questo paese?” e lui di rimando: “Si chiama Filettole”.. A quel punto meno male che era quasi buio perché credo di aver sgranato gli occhi e spalancato la bocca. “Frittoleeeeeeee? …

Pensai che ero piombata indietro nel tempo nel 1400… quasi 1500! Come nel film di Benigni insomma! Ripresi fiato e urlai a tutta voce: “Scusi, ma Pisa dov’è?” e quel tizio: “Qui siamo quasi a Lucca, deve tornare indietro per una ventina di chilometri!”..

E a quel punto non volli saper altro.. nemmeno in che anno ero finita! Girai l’auto facendo manovra a fatica per via di quella benedetta pianta esageratamente grande e pollinosa e tornai indietro, .. finalmente nella via giusta, verso il mondo civile. Arrivai a casa a notte inoltrata, piena di pollini e di idee strane in testa.

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

19 pensieri su “nel 1400.. quasi 1500”

  1. Ma dai, eheh.. esiste un "Filettole"? cmq da morirci di paura 🙂
    Non ci resta che piangere è uno dei film più esilaranti che mi sia mai capitato di vedere..
    Baci da Parma, si sa mai neh!

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  2. A volte la distrazione gioca brutti scherzi…come a quel tizio che nella fitta nebbia si accodò ad un camion e lo seguì per chilometri , fino a che il comion si fermò e dopo qualche minuto di attesa sentì bussare ai vetri del finestrino…abbassò il vetro ed vide il camionista che rideva e gli diceva:- scusi dovrei chiudere il garage, intende fermarsi o vuole uscire?
    Un sorriso Nemo
    P.S. comunque non mi hai detto se mi firmi l’autografo:-)))))

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  3. Eheheh, avevi oltrepassato il "monte per cui i Pisan veder Lucca non ponno". !
    A me è successo il mese scorso, dentro Roma. Per stanchezza o forse per pigrizia. Avevo appuntamento con un amico, per andare a cena. 
    Non so perché per arrivare sotto casa sua, che conosco bene, ho impostato il navigatore.
    Ma ho messo un civico sbagliato.
    Poi ho guidato distrattamente, seguendo la voce. ascoltando la radio, rispondendo ad alcune telefonate.
    Ad un certo punto mi sono meravigliato di non essere ancora arrivato.
    Te credo, invece di andare verso il centro ero ritornato vicino al Raccordo anulare.
    Così sono arrivato con quasi un’ora di ritardo, non ti dico quel poveretto
    Anni fa mi successe di peggio. Ero sull’Eurostar ma dovevo scendere a Padova per prendere un regionale per Brescia.
    Ma mi sono distratto e quando sono sceso il cartello della stazione diceva " VENEZIA SANTA LUCIA" !!!

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  4. *****finalmente nella via giusta, verso il mondo civile*****

    quindi in provincia di Lucca ci sono i selvaggi?

    invece io sapevo che: meglio una lucchese a letto che una pisana all’uscio…

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  5. la distrazione è la mia forte,
    spesso cambio dierzzione, e mi domando cosa faccio qui 🙂
    importante che sei arrivata stanca, ma "intera"  a casa 🙂

    Buon martedi grasso!!!!

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  6. …inconvenienti comuni, purtroppo, a molti di noi.
    …a me è capitato diverse volte di " perdere" l’auto perchè non sapevo più dove l’avessi parcheggiata:-)

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  7. Ali secondo me ci sei andata davvero indietro nel tempo 🙂 solo che poi hai rimosso buona parte e queste sono le reminescenze, chissà … si vede che per qualche giorno "servivi" in qualche anno più o meno remoto

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