a proposito di valutazione.

Non è mai stato così difficile gestire la diversità degli alunni nella scuola. Finchè potevamo usare parole.. aggettivi.. sostantivi.. non era poi tanto complicato esprimere dei livelli di raggiungimento di certi obiettivi didattici.. anche se a volte le parole erano interpretabili più dagli addetti ai lavori che dai genitori degli studenti. Sì, questo si sa.. e si sa anche che usare dei voti numerici esprime maggiore chiarezza. Però è complicato lavorare in questo modo perché non tutto può essere detto con un voto.

Prendiamo Pierino, il ragazzino che studia ma non ci arriva.. quel ragazzino che non ha la certificazione di handicap ma che le sue capacità sono molto limitate tanto da non raggiungere mai le soglie di accettabilità. E’ su quello che è difficile esprimersi.. non sul sette o sull’otto …
Prima, all’inizio dell’anno scolastico, ci è stato detto che chi è sotto al 5 va bocciato.. e noi insegnanti di scuola media abbiamo iniziato a strapparci i capelli in testa dalla disperazione pensando alle classi zeppe di ripetenti.. chi si sarebbe salvato dalla dura forbice? Poi ci hanno detto che potevamo anche discuterne ed essere meno drastici ma che sul cinque del comportamento non si discuteva: si doveva bocciare e basta!.. Così un po’ ci siamo rasserenati (mentre ci si avvicinava alla fine dell’anno scolastico e le norme non erano ancora chiare… e i ragazzi ci chiedavano delucidazioni sulla loro sorte).. Poi ci hanno mandato a dire che i cinque non potevano comparire in pagella (nessun cinque)e che potevamo scriverli i sei "politici" in rosso per far comprendere che lì c’era un debito (che poi i debiti alla scuola media ..come si saldano?).

 Io sono arrivata alla fine dell’anno scolastico pensando ai quei sei in rosso.. ma sbagliavo, perché un’ennesima circolare ha vietato “il rosso” e siamo tornati al sei nero.. senza sapere come comunicare i debiti alle famiglie. Intanto il garante della privacy ci delucidava sul fatto che nei cartelloni con i risultati finali, appesi fuori dalle scuole,  potevamo anche scrivere quel fatidico “non ammesso” che (tanto per fare un esempio) qui da noi non usava più da un secolo.
Ma anche questo è opinabile e qualcuno preferisce sempre non scrivere i nomi dei bocciati… eliminando i loro nomi dalla lista dei promossi si capisce che il risultato dell’anno scolastico è negativo! .. E così le scuole discutono sul cosa fare e come farlo e finisce che ci si scanna nei collegi dei docenti. Come vanno scritti i cartelloni da appendere fuori? Mah.. Noi li abbiamo riscritti più volte perché ogni classe in definitiva aveva proceduto in modo diverso.
Alla fine, poi, sono uscite altre circolari a raffica.. proprio nel mentre si scriveva “termine delle lezioni” sul registro.. Insomma, mai nessun anno scolastico è stato più caotico … caotico proprio sulla cosa più importante: la valutazione! Eppure decidere la sorte di un anno di scuola di un bambino è importantissimo..
Voi immaginatevi che alcuni cinque diventano sei ma non fanno media.. ma da qualche parte, in qualche scuola mi sa che gli fanno far media lo stesso.. altri cinque restano cinque ma possono anche essere dei quattro mascherati.. e poi.. tanto per fare un esempio, ad un bimbo albanese appena arrivato, che non sa usare mutine e doppie.. quanto gli si dà? E nella certificazione delle sue competenze quanto gli si mette? E viene fatto di chiedersi di quali competenze certificare a quel “Pierino” di prima, che si diceva che era duro come il cemento armato ma studiava a più non posso. Che caos!
In questa situazione poco chiara e concitata una mia collega che si è trovata a veder bocciato un suo pargolo nonostante il suo parere, poi in un corridoio si è imbattuta sul piccolo tristissimo malcapitato e alla fine è entrata depressa in sala insegnanti  dicendo: “ Mohamed ha avuto la sua dura lezione di vita…e io mi sento una merda!”. (testuali parole!)
Penso che abbia ragione chi dice che la scuola è un ambiente restio ai cambiamenti e che ha dei tempi lunghissimi per adattarsi alle mutazioni della società.. sì, è un grosso difetto del “carrozzone scuola” .. sì, ma tutti lo sanno e lo dovrebbe sapere ancor di più il Ministero della Pubblica Istruzione.. e allora come mai ci impongono cambiamenti così repentini e drastici, in un modo così estemporaneo e disorganico..e soprattutto …schifosamente caotico?