la schiacciata con l’uva

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In questi giorni settembrini mi sto dedicando alla preparazione di deliziose schiacciate con l’uva. Credo che sia una ricetta tipicamente toscana, ma non ne sono sicura. Comunque sia vi consiglio di provarla perchè è squisita.

Per prima cosa sciogliere in un bicchiere d’acqua tiepida  un cubetto di lievito di birra. Preparare sul piano di lavoro la farina e impastarla con l’acqua del bicchiere , 4 cucchiai di zucchero, 4 cucchiai d’olio ed un pizzico di sale. (come si fa per la pizza. io per la farina vado ad occhio, ma la dose è circa mezzo chilo)

Far lievitare la pasta per circa 1 h ,coperta da un canovaccio e lontano da sbalzi di temperatura. L’impasto ottenuto deve essere adesso diviso in due parti non uguali , per la preparazione del fondo (più abbondante) e del secondo strato (copertura). Stendere la pasta piuttosto sottile ed adagiarla su di una teglia  con il bordo alto. È importante che la pasta del fondo debordi dalla teglia. Riempire la base del dolce con i chicchi d’uva ben lavati ed asciugati (attenzione : una parte dell’uva deve essere riservata per il secondo strato). Cospargervi sopra 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio. Ripiegare i bordi del dolce verso l’interno e stenderci sopra il secondo strato di pasta. Con le punte delle dita creare delle piccole fossette sulla pasta avendo comunque cura di non bucarla. Distribuirvi sopra l’uva rimanente e cospargervi sopra 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio. Cuocere in forno a 180°C per circa 1h.

È preferibile mangiarla dopo qualche ora dalla cottura,  perchè la crosticina di melassa formata da succo d’uva e zucchero, che si forma sopra al dolce, abbia il tempo di solidificarsi per bene.

Buon appetito 😉

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

26 pensieri su “la schiacciata con l’uva”

  1. Ali…ma cosa fai ci metti all`ingrasso, mi hai fatto venire l`acquolina in bocca io son golosetta, ti sapro`a dire come viene la ricettina ehehe…a si si poi parlaci anche della torta di pere e cioccolato…qui a quanto vedo tutte brave pasticciere!…:)) Ahy…

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  2. Come non ricordare le crostate di mia mamma? La tua schiacciata, oltre che l’acquolina in bocca, mi ha fatto venire i brividi, mi sembra di sentire il profumo di farina, uva e di tutto il bendidio che hai descritto.
    p.s.: bella l’ennesima veste del blog: gradevole e rilassante.

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  3. Alfiere.. ti piace quella veste del blog? Ne sono felice! Vuol dire che ci lavoro un po’ per cucirmela perfettamente a misura.. e poi la indosserò. 🙂 ..pensavo non piacesse a nessuno e ho rimesso l’abito nero..

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  4. Deve essere buonissima, ma gli zuccheri da qualche tempo sono un problema …da evitare ;-))
    Mi limitorò ad ammirarla in fotografia !
    Un saluto dalla Liguria !
    Lorenzo

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  5. sottoporrò la ricetta a mia moglie, che sicuramente la farà, però lei ha il diabete e dovrò lottare per non fargliela mangiare….però mi intriga molto quindi lotterò con tutte le mie forze….a proposito devo farglieli togliere i semini all’uva???? -:))))))))
    Un sorriso ed un abbraccio Nemo

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  6. ma no, Nemo 🙂 i semini dell’uva noi li lasciamo sempre..
    A dire il vero io preferisco l’uva fragola anche di solito la schiacciata la facciamo con l’uva normale.. quella con i chicci piccoli.. da vino 🙂 Prova e vedrai! 🙂

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  7. Lo sai che è il mio preferito dolce,
    il numero 1,
    in questo periodo non mi manca mai alla tavola,
    a parole povere-vado matta per questo divino dolce!
    ciao!
    Una Bella Serata!
    ciao!

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  8. buona la schiacciata con l’uva (anche se i semini un po’ mi scocciano!!!)
    a terricciola la fornaia neva la fa buonissimaaaaaa!
    però la tua mi sembra più sfiziosa perchè ha ben due strati!!!!

    giuliana

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  9. L’uva fragola, mi piace molto, se ne trovo ancora la farò fare con quella oppure con l’uva dolcetto o barbera…
    Ciao Nemo
    P.S. va da sè che scherzavo parlando dei semini!!!!-:)))))))

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  10. Ho avuto la fortuna, nella mia vita, di partecipare a pranzi del genere, fuori del tempo..ecco perché non andavo mai a pranzo in pausa lavoro, sopratutto quando dovevo mangiare da solo. Quando mia madre aveva un ristorante – ero bambino – mi metteva molta tristezza guardare i clienti che mangiavano da soli, leggendo il giornale fra una portata e l’altra, per non guardarsi intorno, e dentro…
    Ciao

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  11. Adesso non per prendere le difese di Alidada, che si sa difendere da sola, ma visto e considerato che è un'ottima fotografa e che quel post risale al 2007 sono più propensa a credere che la foto sia proprio di Alidada che non Sua, cara signora Aurelia. Quand'anche così non fosse, mi pare che ci sia modo e modo per dire le cose. Nel Suo commento lei rimprovera Alidada di essersi comportata male per non aver rispettato una delle regole della netiquette; a me Lei, col suo atteggiamento e con la sua protervia, sembra maleducata e basta. Arrivare a casa d'altri, sbattere i piedi e urlare non è proprio un modo educato di presentarsi e di comportarsi. Secondo me, eh. Poi se è il Suo modo abituale di fare, faccia pure. A casa Sua, preferibilmente.
    La saluto.

    (Ali, leggevo ai commenti #2 e #3 di una torta pere e cioccolato. Ricetta, please!, che voglio vedere se è come la mia che, pur essendo deliziosa, abbisogna di qualche piccolo perfezionamento.
    Thanks!)
    :o)

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  12. nel ruuuuummm? naaaaaaaaa….  Poi ci si ubriaca tutti  ..e alla fine non si saprà più nemmeno leggere le date e non si capirà come mai un post pubblicato nel 2007 ha una foto "copiata" da un post del 2009.. no, ..no.. niente rum! 

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