in fin dei conti sono così..

 

L’inquietudine per me non vuol dire malessere. L’inquietudine non è il male di vivere. Almeno, per me non è così. E’ la mia natura bizzarra che mi porta ad essere inquieta. Ad andare sempre oltre. A sfidare me stessa e a volte anche gli altri, per migliorarmi e per raggiungere nuove mete sempre più complesse e difficili.

In questo senso quel che ho non mi basta mai, ma non perché sono insoddisfatta ma perché mi sono costruita una vita complicata che mi porta ad essere proiettata sempre in avanti. E questo è l’unico modo in cui io riesco ad essere.

Se dovessi rappresentarmi metaforicamente userei questo frattale.. il nero della serietà ricopre la mia anima caotica e giocherellona.

 


 

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

85 pensieri su “in fin dei conti sono così..”

  1. Non posso fare a meno di condividere quello che dici. E’ come se questo stato di “quasi nervosismo” ( ma nervosismo non è)offrisse una carica per combattere le sfide di tutti i giorni.E’ una sensazione strana che dà quasi una maggiore concentrazione e una lucidità che in condizioni diciamo “normali” non c’è. Almeno, per quanto mi riguarda è così.Certo sul concetto di normalità ci sarebbe da discutere. .. Ciao e a presto

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  2. Io concordo con Giuliana, la quale concorda con te. Ora ci manca che arriva Mara che dice che concorda pure lei e così tutte e tre le mie amicizie internettiane che si sono materializzate la pensano come me…sarà per questo che c’è stata la voglia di conoscersi di persona? Si, si, penso proprio di si! 🙂
    Ciao Ali e buona serata (se non è sera adesso…)

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  3. allora devo dire, che rispecchi in pieno la mia essenza, anch’io se mi sento inquieta cresco interiormente, e mi metto sempre in gioco, il vestirmi di nero non è sinonimo di serietà e tristezza …ma voglia di colorarmi a mia volta.
    un abbraccio

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  4. … gli occhi, alidada, sanno condensare e manifestare un dolore, un’angoscia per un abbandono, una tristezza, o una inquietudine, più di qualunque parola e di qualunque gesto. E, se li sai guardare bene, non mentono mai, ma lasciano trasparire tutto. La tua inquietudine non è un male, ma è il tuo modo di esistere, un tumulto interiore … una straordinaria passione per la vita .

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  5. quanto hai scritto mi rispecchia molto, ma ultimamente sto cercando di proiettarmi un po’ meno in avanti e vivere un po’ più il presente. Non so se sto commettendo un errore, ma al momento è la vita che me lo chiede, proiettarmi in avanti non è più come una volta solo una sfida personale, non dipende più solo da me ma da mille carte in gioco… e così la sana inquietitudine rischia di tramutarsi in panico… e allora mi godo l’adesso. Baciotto

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  6. Eureka ( o come diceva Govi EUKERA!) sono riuscito ad entrare….
    L’importante è essere se stessi e soprattutto accettarsi per quello che siamo.
    Un sorriso ed una calorosa stretta di mano…..dopo tanto tempo ci vuole.
    Nemo

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  7. credo che l’inquietudine sia connaturata a tutti noi, almeno quelli che andiamo per il web. E ormai, siamo tanti:)
    Non la trovo tanto un disvalore, quanto una sana tensione alla ricerca. E’ vero, si corre il rischio di non sapere cosa si cerca ma forse ne vale la pena. Ad ogni modo quell’immagine è bella e se il nero copre un po’ non riesce mica a nascondere il giocoso e colorato caos del frattale:)
    buona giornata:)
    Caio Vibullio Fido

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  8. L inquietudine è segno di ricerca interiore,esteriore,è curiosità ,penso sia passione per la vita.L inquietudine fa sentire vivi,fa crescere ,ma a volte rende anche un po tristi.Diciamo che potrebbe esserci una inquietudine positiva ed una negativa.La tua è certamente positiva.. :)) .Un abbraccio,daphnee

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  9. Mi piace tantissimo questo “frattale” (non sapevo si chiamasse così, imparo sempre qualcosa di nuovo…bene ^__^) perchè esprime proprio la spinta in avanti. Io a dire il vero sto imparando a godere di ogni istante e la spinta in avanti arriva ma più calma di una volta, prima il pensiero era tutto rivolto sempre avanti quasi in una corsa spasmodica, ora mi fermo e respiro e per assurdo vado più avanti di prima. Ma qualcosa mi fa pensare che la tua “inquietudine” sia molto simile a questo mio procedere, chissà se mi sbaglio, mah… Ti abbraccio Ali, buona giornata. :)))

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  10. La mia inquietudine è un disagio. A volte mi assale senza motivo, come una energia negativa che respiro e rimango in attesa che succeda qualcosa di brutto. Di solito, poi, arriva. Una litigata, un bisticcio, un problema sul lavoro, una telefonata che non avevi voglia di ricevere… insomma, qualcosa di esterno.
    La curiosità, la voglia di andare avanti, mi porta invece allegria, battito del cuore, gioia di scoprire…. ma l’inquietudine, mi fa tendere alla “caverna”, al rifugiarmi da qualche parte aspettando che passi 🙂 sicuramente, non dipende mai da me 🙂 Ti abbraccio Willa

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  11. L’inquietudine è il tuo respiro, dunque, elegantissimo come questo frattale, suadente nei colori tenui e incisivo in quelli più carichi…
    Ciao
    Scaramouche

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  12. Mi piace molto la definizione di inquietudine creativa; è l’istanza, forse, più profonda che ci muove nelle azioni, che spinge a non mollare e a superare quei momenti di inquietudine da male di vivere, che talvolta si pone davanti alla vita senza nessun preavviso.
    🙂

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  13. L’inquietudine di cui parli, il prefiggersi sempre nuove mete e una delle qualità della “giovinezza” di cui parlavo in quel mio post dal quale anche tu sei passata.
    La voglia di fare di rimettersi in gioco, l’entusiasmo nell’affrontare nuove sfide, a cui aggiungerei anche coraggio di cambiare idea, è sinonimo della giovinezza dello spirito, che a volte i giovani non hanno.
    Ciao.
    Claudio.

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  14. Per me invece essere inquieta significa non essere serena e se non lo sono non sento quello stimolo ad andare avanti….l’inquietudine però mi porta a ricercare il perchè di questo stato d’animo…..
    santo cielo 🙂 mi sa che mi sono incartata
    Buon fine settimana

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  15. L’ inquietudine, in me, è invece sintomo di grande disagio e me ne provoca altro, quindi la rifuggo!!
    In realtà è uno stato che non fa molto parte del mio carattere.
    In questo concordo con un commento precedente!
    Riesco a fare, a ricercare, ad agire, solo quando sono fondamentalmente serena!
    Bella l’ immagine suggerita dal frattale! 😉

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  16. L’inquietudine _ nek

    Quando il buio scende io mi siedo qui
    Libero la mente che va via e così
    Guardo l’universo sento il suo fruscio
    Sembra un manifesto dove sono anch’io

    Si distende su me una calma che va

    Oltre le cose oltre le attese
    Oltre me oltre noi
    Le mie difese
    Oltre le cose le mani chiuse
    Su di me quando c’è
    L’inquietudine

    È notte quando il vento muove la foschia
    Seguo i lineamenti della vita mia
    Il silenzio dentro non spaventa più
    Ai suoi rami appendo la malinconia

    Si distende su me questa calma che va

    Oltre le cose oltre le attese
    Oltre me oltre noi
    Le mie difese
    Oltre le cose le mani arrese
    Oltre me quando c’è
    L’inquietudine

    L’alba mi dipinge dice ancora si
    E le mie speranze le ritrovo qui

    Oltre le cose le lunghe attese
    Oltre me oltre noi
    Oltre l’immenso
    E quando ti penso in te mi anniento
    Sento che spazzi via
    L’inquietudine
    L’inquietudine
    L’inquietudine
    L’inquietudine

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  17. l’inquietudine come la malinconia sono stati d’animo che mi calano sulle spalle spesso… non sono dolorosi..il loro peso è lieve… è un momento che poi passa.. passa sempre.. passa tutto… Io non mi fermo mai forse per non farmi acchiappare… non lo so… un sorriso zingaro..

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  18. ciao alidada,
    capisco benissimo quello che dici e concordo anche con caiovibullio, quando parla dei blogger. eppure a volte mi piacerebbe godere di una certa tranquillità, invece di essere sempre attirata dalla curiosità, dalla scoperta, dalla voglia di provare a cui mi conduce la “mia”inquietudine.
    quello che non ho capito è la natura della tua inquietudine, perché questa può avere nature diverse e presentarsi anche con caratteristiche sue proprie. la tua che peculiarità ha?
    un saluto

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  19. rileggo il tuo post e trovo che sia necessario spiegarmi meglio. quel che volevo dire è: da dove o da cosa nasce la tua inquietudine, a parte la voglia di provare cose nuove e sempre più complesse?
    a me dalla voglia di sapere e conoscere.
    sono stata più chiara adesso?
    tornerò a trovarti presto

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  20. non so saro’ una voce fuori dal coro per me l’inquietudine non e poi cosi non saprei come dire scrivo positiva ma non e la parola adatta
    diciamo che la parola inquietudine mi da sensazione di agitazione ed’e vero che puo essere anche nelle cose positive ma mi resta piu l’impressione di agitazione qualcosa non palpabile non afferrabbile insomma qualcosa di non piacevole
    pero e solo una mia impressione

    ti lascio una buona giornata
    virginia

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  21. L’inquietudine intesa come bisogno di darsi un traguardo da raggiungere, credo sia il modo giusto per positivizzare questa sensazione che di solito è associata all’insoddisfazione, forse è il modo giusto per sentirsi costantemente viva! Un saluto Claudia

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  22. Non dolerti dell’iperattività, io mi lamento sempre del contrario.
    Per quanto riguarda il frattale, sai bene come esso rappresenti una figura geometrica in cui un motivo identico si ripete su scala ridotta; almeno, così ce lo descrive Mandelbrot. Tu sei tutt’altro che ripetitiva, anzi, ciò che ti distingue, dal resto, è l’ampia rosa di emozioni e sfumatura con le quali ti poni di fronte al mondo e a noi, poveri mortali. Non sei mai uguale. Meglio una vita complicata che una giornata superflua.

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  23. Ma non sarebbe meglio che fosse la tua anima caotica e giocherellona a ricoprire il nero della serietà?
    Un Fabrich che riprende, dopo trasloco…

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  24. Ma ciao Alidada, sai è stupendo questo tipo di inquietudine spinge sempre in avanti cercando cose nuove, progetti, mete, lavori,aver sempre da pensare a una cosa nuova da scoprire o imparare, ma si vivila sempre così la tua inquietudine! Baciotto Ali:)

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  25. rispetto il tuo senso di inquietudine, ma permettimi di ricordare, guardando questo frattale, le prime mirabolanti applicazioni di nessuna utilita’ che giravano sul mio vecchio Amiga.. quante ore passate a generarne di casuali. Poi mi hanno liberato.

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  26. L’inquietudine è la dimensione di chi rifiuta la stasi come condizione di vita abituale, il motore immobile delle anime in movimento. Nessuno dovrebbe accontentarsi di ciò che è se prima non ha scoperto dove può arrivare. Può volerci una vita, ma ne sarà valsa la pena.

    L’inquietudine sta alla critica, come l’appagamento sta al consenso.

    Ciao amica mia.

    eventounico

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  27. Buona domenica Alidada (ogni tanto passo a trovarti nella speranza che tu abbia risolto ciò che ti tiene impegnata e augurandomi che tu sia comunque serena). Un grande bacio!

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  28. Ciao Alidada….mamma mia quanti commenti!!!
    Anche io, sai, sono come ti descrivi tu, sempre protesa in avanti verso qualcosa da provare o da imparare. Ma so trovare la mia serenità, pur essendo di base un’irrequieta. Al frattale preferirei, a rappresentarmi, un bel dipinto.
    Abbracci, Vera

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  29. .. ci sarebbe da farci un trattato sull’inquietudine.. ma aveva già scritto molto Pessoa …
    Mi piace questa tua inquietudine, perchè è positiva, è sete di vita..
    E comunque si esce sempre un pò più forti dopo un periodo inquieto ..
    Ti abbraccio, Alid
    torna presto…
    Ars

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