lettera ad una prof

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Tra poco si ricomincia. Le vacanze sono alla fine e dovrai tornare al lavoro. Ritroverai i colleghi e i ragazzi e di nuovo scoprirai che colleghi non sono più gli stessi e hanno volti nuovi e i ragazzi sono più alti e adulti rispetto a quando li hai lasciati. Non ti sorprenderai a scoprire che i “vecchi” sono andati in altre scuole e nemmeno che “i nuovi” non sono giovani ma sono solo coloro che a cinquant’anni sono sempre lì a giocare il ruolo di supplenti e che ancora non hanno un posto fisso e vengono a sbarcare il lunario in una scuola di frontiera.
Sentirai di nuovo i lamenti dei genitori tutti presi dai propri problemi familiari e che diranno che quei cambiamenti dei prof ogni anno, loro non li capiscono proprio. E poi vedrai i ragazzi e prenderai atto che chi è sempre stato studioso ha ripassato e si è tenuto in forma durante l’estate e che chi aveva bisogno di recuperare, anche in estate non ha combinato nulla di buono e si è dimenticato quel poco che sapeva e ti morderai le dita per averci messo la parola buona per farlo promuovere a giugno.
A settembre sarà uguale a ogni settembre passato e ti domanderai perché mai non assumono al  lavoro qualche matematico più giovane di te e magari con 4 spiccioli ti mandano in pensione e ti levano di lì.
 Poi ti sentirai dire sempre le stesse cose che hai sentito per 25 anni. I problemi sono sempre rimasti problemi e non hanno mai avuto soluzione, anzi, ogni anno se ne sono aggiunti altri. E sorriderai e scuoterai il capo quando si intavoleranno sempre le stesse annose questioni che presuppongono scambi feroci di opinione sul tema se è bene o no tenere i distributori di acqua minerale all’interno della scuola, sì, perché nel 2006 (incredibile ma vero) c’è sempre qualche prof che sostiene che non è buona educazione bere durante il soggiorno a scuola e che sarebbe bene che i ragazzi lo facessero di nascosto nei bagni ( ! ) dove nessun occhio “superiore” li può vedere. Sì, perché quelli sembrano essere i problemi più impellenti da risolvere agli occhi di una classe docente che stagna mentalmente e che si ritrova conservatrice più conservatrice di quanto possa esser la testa di un branco di suore di clausura segregate in Tibet.
E poi tu dovrai entrare in quella classe. Per forza dovrai varcare la soglia di quell’aula che avrà un alunna in meno e ripenserai ai pianti dei bambini a giugno e a quel fatto tremendo che successe. Impensabile che una tredicenne si addormenti tranquillamente a sera per non svegliarsi più. Sarà dura rivedere i suoi compagni di sempre e ti troverai a nasconder gli occhi lucidi e a buttar giù la saliva per mascherare il magone in gola. Sorriderai facendo buon viso a cattiva sorte e dirai a quei ragazzi che il destino a volte è troppo crudele.. ma che bisogna saper andare avanti. Chissà se ce la farai a dirglielo senza farti tremar la voce. E poi ricomincerà il tran tran di sempre e non sarà affatto semplice, ormai lo sai, cara Alidada.

Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

13 pensieri su “lettera ad una prof”

  1. Sìììì, mi ritrovo tanto in tutta questa lettera, carissima Alidada..!!
    Così è il nostro mestiere….

    ti abbraccio tanto tanto e ti auguro un buon inizio di settimana!

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  2. Eh sì si ricomincia, ho cominciato col tirar fuori la fatidica cartella, ho controllato i compiti che ho dato per le vacanze: testi scritti e romanzi da leggere. Ho dato un’occhiata agli appunti presi durante le ultime riunioni di giugno…che bello! Il 4 settembre mi daranno l’agenda di quest’anno della casa editrice di cui abbiamo adottato i testi…ho già comprato un bel quadernone ad anelli per gli appunti vari e le brutte copie. Ma quest’anno ho anche il mio portatile personale!!!!Sono proprio elettrizzata:-))))

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  3. Cara Ali, non risolvere i problemi della scuola per una matematica … mi sembra un paradosso (scherzo!).
    Per affrontare, seriamente, la mancanza prematura di un’allieva con il resto della classe occorre molto tatto e sensibilità; questo tu lo possiedi certamente e non c’è nulla da insegnarti, piuttosto senti cosa diceva il mio prof. di filosofia a proposito di una morte precoce: chi muore, anche da giovane, ha vissuto comunque TUTTA la sua vita. Anche se è un’affermazione un po’ forte, possiede una certa verità: la natura regola il suo equilibrio senza guardare in faccia nessuno, è l’uomo – secondo me – che ci mette molto del suo e poi lo rimpiange e non sa come affrontarlo, ed oggi, in questo mondo edonistico, la morte non è … ben accetta!
    A presto.

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  4. A proposito, la mia ultima foto è stata ripresa sulle crete senesi, sulla strada tra Siena ed Asciano.
    (combinazione, tratta della morte!)

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  5. Anche se non sono del mestiere, al leggere il tuo post mi sembrava di leggere sui problemi degli insegnanti in Portogallo… lo stesso!
    Grazie di avermi aggiunto come amico. Anche tu sei nella mia lista e ho anche linkato il tuo blog. Ora parto per un periodo di due settimane di vacanze, ma appena possa passo a salutarti.
    Spero che a tuo figlio abbia piaciuto il mio paese…
    Un abbraccio e buona settimana

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  6. Mi hai emozionato, carissima, ma ho mantenuto la “lucidità”; hai la capacità con questo post di far riflettere e di suscitare emozioni, emozioni di chi, come te, condivide la professione di docente.
    Già me le sento le lamentele dei colleghi, di altro tipo, lo sbuffare al primo collegio, il voler prolungare ancora le vacanze…etc
    Io sono in forma per iniziare, sebbene i primi giorni abbia sempre il muso lungo, ma è perchè cambiano di nuovo le abitudini quotidiane.
    Un abbraccio e splendida settimana!
    ps: Il mio collegio è giorno 1 settembre.
    🙂

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  7. riprendere il discorso da dove si era lasciato in sospeso non e’ mai facile.
    Ma come sempre si ritrova la forza per andare avanti, senno’ che gusto c’e’ a vivere?!?
    baci VIAREGGINI, e non livornesi…
    ..oibo’, ma come sono campanilistica ;)))

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  8. il 16n ottobre ho il test per i 2 anni di ssis all’accademia… per insegnare storia dell’arte…

    entrare in classe come te, con malinconie annesse e connesse,è un sogno per me…

    buona settimana

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  9. Sui prof. conservatori, ho avuto modo di “toccare con mano” quanto lo siano…
    .. e io sono qui a chiedermi perchè non tutti i prof. sono “umani” come te (si, per fortuna, qualcun’altro c’è)
    Questo post mi ha commosso…
    Ti abbraccio.
    Ars

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  10. Bel post collega. Eh si, tra poco si ricomincia con gli stessi problemi ma nche con lo stesso entusiasmo perchè, poi è bello insegnare e (sottovoce) ci piace insegnare. Almeno per me è così
    Buona giornata
    Dora

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  11. sono in pensione ormai da 14 anni – ho insegnato matematica in una scuola media – ma la scuola, con le sue gioie ed i suoi dolori è ancora forte dentro di me! quindi ti capisco benissimo!
    non c’è niente di più complicato del solito tran tran!
    in bocca al lupo, cara collega!

    giuliana

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