21 pensieri su “Nel mio cielo”

  1. E’ difficile definire un rimpiant e forse è ancora più difficile confessarselo. Eppure almeno a me pare che che senza questi attimi di interiore resa dei conti non cresceremmo. Un caro saluto (m.)

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  2. Bellissima !
    La pagella di un gemello non c’è male.
    L’altro, un vero disastro, una bella bocciatura gli farebbe solo bene!
    I prof dicono che le capacità le hanno,
    ma l’impegno è molto scarso, questo mi fa venire ancora più rabbia.
    Non bastano le nostre ripetute “prediche”. Vedremo.
    Ti auguro una buona domenica Alidada
    Franca

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  3. Mi dispiace, non avevo letto l’aggiornamento.Anche per me è un giorno triste, ho perso mio padre l’anno scorso in aprile ed è il primo anno che non posso fargli gli auguri , lui ci teneva tanto a questa festa..
    Festa a parte mio padre mi manca tanto..
    Franca

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  4. voglio illudermi che le persone care che perdiamo, restino accanto a noi, angeli custodi, voci interiori che si trasformano nei nostri più preziosi consiglieri, un abbraccio a te in questo giorno. grazie del passaggio, anche per me è stato bello trovarti, a presto Claudia

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  5. Carissima Alidada,

    Conosco bene anch’io quello di cui parli e del vuoto che lasciano le persone a noi care, ma l’importante è sapere farle sopravvivere nei nostri desideri del cuore..!!!
    Sììì, sai?!?, dopo una bella nanna, sono di nuovo in forma.
    Grazie di tutto…. 🙂

    Un abbraccio

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  6. Sapere di poter ancora fare affidamento su quella stella guida è cmq importante …
    Un abbraccio.

    A.

    O.T.: odio avere sempre ragione … ^__*

    A.

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  7. Il ricordo delle persone amate che abbiamo perso, non smetterà mai di accompagnarci con nostalgica malinconia:
    i tuoi versi trasudano una quieta serenità.

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  8. Padre, se anche tu non fossi il mio
    Padre se anche fossi a me un estraneo,
    per te stesso egualmente t’amerei.
    Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
    Che la prima viola sull’opposto
    Muro scopristi dalla tua finestra
    E ce ne desti la novella allegro.
    Poi la scala di legno tolta in spalla
    Di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
    Noi piccoli stavamo alla finestra.

    E di quell’altra volta mi ricordo
    Che la sorella mia piccola ancora
    Per la casa inseguivi minacciando
    (la caparbia aveva fatto non so che).
    Ma raggiuntala che strillava forte
    Dalla paura ti mancava il cuore:
    ché avevi visto te inseguir la tua
    piccola figlia, e tutta spaventata
    tu vacillante l’attiravi al petto,
    e con carezze dentro le tue braccia
    l’avviluppavi come per difenderla
    da quel cattivo che eri il tu di prima.

    Padre, se anche tu non fossi il mio
    Padre, se anche fossi a me un estraneo,
    fra tutti quanti gli uomini già tanto
    pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
    (Camillo Sbarbaro)

    Per te e per il tuo babbo, ma anche per tutti i papà, presenti e assenti.
    Un abbraccio

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  9. .. ma chi perdiamo, in realtà, non è proprio perso: camminano a fianco a noi in una dimensione parallela.. Non hai l’impressione che a volte comunichi con te?
    Buona serata e un abbraccio
    Ars

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  10. Ali, cara, qualche volta provo anche io a cercare nel cielo la sua stella..ma è passato così tanto tempo che mi sembra di non trovarla più!

    un bacio
    Blue

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  11. Siamo come le foglie, noi e le nostre generazioni. E se ce ne andiamo è per lasciare il posto ai germogli della prossima primavera. Però l’albero rimane e in sé ha il nutrimento e la forza che generazioni e generazioni di foglie gli hanno dato.
    Ed anche la memoria.
    Mio padre se ne andò in una gelida e piovosa alba di San Valentino, ormai 9 anni fa. A volte lo rivedo in alcuni tratti della mia fisionomia, a volte ritrovo i suoi modi ascoltando i discorsi dell mie figlie. Sarà forse un’illusione ma mi piace pensare che è così.
    Buona giornata, Alidada. 🙂
    Caio

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