compagno di viaggio

Avevo un amico. Era una persona con cui mi trovavo molto bene perché parlavamo la stessa lingua, nel senso che su tante questioni la pensavamo allo stesso modo. Cominciammo insieme a lavorare e crescemmo insieme.
Ricordo i momenti belli delle cene tra colleghi e quelli brutti in cui ci si trovava vicini a regalarci un abbraccio affettuoso dopo che ci era successo qualcosa di brutto. Ricordo le chiacchierate interminabili e gli impetuosi scambi di opinione. Ricordo i viaggi di una ventina di chilometri insieme per recarci agli stessi corsi di aggiornamento o anche quello di quel giorno afosissimodi agosto, per portare il nostro ultimo saluto al nostro preside che era partito per un viaggio senza ritorno. Eravamo dalla stessa parte e ci si faceva intendere reggendoci mano a vicenda.
Poi accadde che io accettai un altro tipo di lavoro, un impegno più grande che mi portò in prima linea.. Fu allora che ritrovai il mio amico contro di me. Diceva che io ero entrata “nella stanza dei bottoni” e che non mi riconosceva più. Ma anch’io non riconoscevo più lui perché è anche vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno..e lui non era più dalla mia parte.
Io dovevo svolgere il mio compito e nel mio compito c’era anche lui. Non potevo trattarlo diversamente dagli altri ..e questo lui non lo capiva. Non so se era invidia o cos’altro… so che lui mi ostacolava.
Dopo qualche anno rinunciai a quel lavoro e tornai dietro la cattedra. Tornai volutamente e consapevolmente ad essere quella di sempre, allora lui si riavvicinò a me ma io non potevo dimenticare e .. sorrisi.. feci buon viso a cattiva sorte ma mi mantenni distante. Qualcosa si era rotto tra di noi.. ed era rotto per sempre.
I miei segreti da allora furono solo miei e non fui più capace di credere nella sua amicizia e nella sua lealtà. Ora lui se n’è andato altrove, ha preferito andare a lavorare da un’altra parte. Ha detto “non saranno certo pochi chilometri in più a far terminare la nostra amicizia,…” ha detto: “basterà telefonarsi qualche volta e tutto sarà come prima”.. ha detto: “l’amicizia non si alimenta a viversi gomito a gomito per più di venti anni..”
 ..è vero dico io, “l’amicizia è altro…”

Buon martedì a tutti
Alidada

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Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

34 pensieri su “compagno di viaggio”

  1. Amaro, amare parole. Azz! Mi accorgo solo oggi, per la prima volta nella vita, che amare è anche un aggettivo plurale e femminile!

    Amicizia, al contrario, non ha, mai, doppi significati. E’ altro.

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  2. ciao Ali!
    mannaggia che storia…comunque c’è da dire che questo succede purtroppo molte volte,..e qui si vedono i veri amici da quelli che pensano l’amicia sia solo una realtà fittizia..
    buona giornata carissima!!!
    claudio

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  3. si, è un post che ha un retrogusto amaro.. perchè quando le amicizie nate nel comune sentire, per un atteggiamento, un malinteso, un momentaneo non capirsi o, a volte, uno stupido orgoglio, si rompono o comunque non sono più tali, rimane l’amarezza di non essere stati capiti, come se, ad un certo punto, si parlasse una lingua diversa e hai ragione, non è mai più la stessa cosa…

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  4. Posso capire in pieno quello che hai provato a ritrovartelo contro, quello che hai sentito quando si è riavvicinato solo perchè eri tornata dalla sua parte della barricata…e capisco altrettanto bene come ti senti ora che lui si allontana! L’amicizia è altro…è vero…

    BACI
    Tata

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  5. Effettivamente… non era un amico. Mi spiace essere “assertivo”, ma su certe questioni sono di coccio. Dato che tu, come fai capire, ricoprivi un incarico che prevedeva una sua “collaborazione”, l’amico avrebbe dovuto rispettarti di più e come amica e come “incaricata X”. Metterti in difficoltà nell’espletamento della tua funzione col pretesto che si è amici, mi pare un abuso del senso dell’amicizia; certo non è facile districarsi in situazioni simili. A scuola, è anche vero, come in ogni posto di lavoro, si abusa del termine AMICO/AMICA. 🙂

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  6. Come ti capisco, cara Alidada!!! Anch’io ho avuto un’esperienza simile con una collega..so quanto fa male 😦 ma l’amicizia – hai proprio ragione – è tutta un’altra cosa e se non si è sulla stessa lunghezza d’onda, non si è amici…!!!!
    Un abbraccio forte

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  7. Felice serata, grazie per il commento che mi hai lasciato.
    Per l’amicizia, forse due folli innamorati che si lasciano rimaranno grandi amici, ma due amici che si separano non torneranno più a volersi bene come prima 🙂 ciao*

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  8. Un post molto amaro…
    Devo girare il dito nella piaga constatando, come si evince dalla lettura di molti tuoi post, che troppe volte sei stata “tradita” da persone che ritenevi amiche.
    E qui mi fermo.
    Ti abbraccio forte.

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  9. …verissimo, Ali, l’amicizia è altro!
    Un abbraccio per te ,amica mia, e l’augurio di una notte serena:)Mara

    P.S.:per una serie di problemi del mio PC ho perso la rubrica della posta, puoi rimandarmi il tuo indirizzo? Grazie:)Smack

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  10. hai ragione Proibito, sono stata tradita e delusa molte volte.. praticamente quasi sempre. Forse dovrei essere più superficiale e meno sensibile e non far caso a tante cose..sicuramente in quel modo vivrei meglio.
    Grazie amici miei dei vostri bei commenti e delle vostre attenzioni,
    buonanotte a tutti… a domani
    L.

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  11. Sapessi come vorrei dirti che a me non è mai successo!!!!!!!!!!
    Purtroppo non è così, l’amicizia tradita è una costante della mia vita, ma io non riesco a cambiare e essere diffidente, io se dò amicizia è sincera, non riuscirei ad ingannare chi ha fiducia in me…….purtroppo non è per tutti così……vabbè…. però si incontrano sempre nuove persone , simpatiche ……..e spero sempre che non mi deludano….o che io non deluda loro…….anche io non sono perfetto……ANZI!
    Non provare ad essere più superficiale e meno sensibile…..non bisogna snaturare la parte buona di noi.
    Una cordiale stretta di mano.
    Nemo

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  12. l’Amicizia, con la A maiuscola, non conosce le “convenzioni” sociali. è strano, ma è bene riconoscere che è proprio così, cioè che i “ruoli” istituzionali, sociali, ambientali, e via dicendo,… riescono a smantellare ogni idea di Amicizia. sebbene riconosca che sia “utile” alla vita la scalata “gerarchica” nei ruoli sociali, tuttavia, riconosco che ciò non sia essenziale e che ‘restituisce’… molto di più una sana ed autentica Amicizia.
    sinceramente, Bel proseguimento…

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  13. tutto dipende dalle nostre aspettative, amica bella, l’errore che commettiamo è forse quello di attenderci dal nostro prossimo un trattamento pari a quello che siamo inclini ad offrirgli; purtroppo non è così; ormai dovresti saperlo e – soprattutto – sarebbe bene imparassimo a selezionare: tante buone conoscenze e pochissime amicizie, meno ancora di pochissime, un numero supercondensato, pensa a cose liete; baci dolci, g***

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  14. che dire… da collega non posso che essere d’accordo con te, non era vera amicizia, purtroppo nel mondo del lavoro e soprattutto a scuola (grazie anche al contributo della Moratti…)le amicizie vere e sincere sono difficilissime da trovare… sarà che sono sempre pessimista sull’argomento amicizia… ma io la penso così, ci si sente sempre in competizione con gli altri…

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  15. “aeternum hoc sanctae foedus amicitiae”
    più facile a dirsi che a farsi, Alidada. Però magari quell’amico ti è sempre amico e ti sente, comunque, vicina. Succede, sai, anche se a volte non si ben capisce…per quale motivo ci si allontana, non ci si sente più, se non per sbaglio, non ci si scrive più, ma solo per imbarazzo.
    allora rimane un bel ricordo ed un po’ di malinconia, per un’amicizia che appare sopìta…chissà. Buona serata. A

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