genitore-amico

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 Quella volta c’era un’aria strana nella scuola. Un’aria diversa. I ragazzi non erano dietro ai loro banchi e gli insegnanti non erano dietro alle loro cattedre. Le voci nell’auditorium non erano disperse nei soliti brusii di quando magari si assiste alla proiezione di un video. Quelli che parlavano la sapevano lunga e il tema era scottante. Quella volta si parlava di droga.

A quella assemblea assistevano i genitori degli alunni e il dibattito era interessante e coinvolgente. Io ero appoggiata ad una colonna laterale e ascoltavo mentre di soppiatto scrutavo i ragazzi adolescenti. Ne’ bambini e nemmeno grandi. Fascia d’età difficile al punto di essere classificata “età evolutiva”, cioè l’età in divenire… insomma quella dei grandi cambiamenti che all’inizio non sai mai a cosa ti porteranno.

Ad un certo punto i conferenzieri passarono la parola ad un uomo che era seduto tra loro. Era una bella persona, distinta, e il suo carisma faceva sì che mentre scandiva le parole nessuno fiatasse. Cominciò a parlare e disse: “ Vedete ragazzi io adesso ho un figlio grande, ma tempo fa mio figlio era come voi, un bravo ragazzo, che portava a casa bei voti e al quale tutti volevano bene.” Poi continuò: “ Io ero il padre più felice del mondo perché mio figlio mi era amico e mi dava grandi soddisfazioni.. ma di punto in bianco le cose cominciarono a cambiare e … non so che cosa successe, ma si allontanò sempre di più e come lui si allontanarono gli amici di famiglia e anche i suoi amici più cari. Poi un giorno entrai in bagno e lo sorpresi con una siringa in mano, mentre si iniettava una dose di eroina.. e lì iniziò il dramma..” La voce di quel pover’uomo diventò più mesta e si sentiva bene che la commozione lo stava raggiungendo.  Disse allora: “ Mio figlio giurò che era un fatto sporadico e che non lo avrebbe più fatto… Ma lì cominciarono le sue menzogne e le cose andarono sempre peggio… ”

A quel punto l’uomo raccontò tutti i particolari e nella penombra dello stanzone cominciai ad intravedere i ragazzi che si commuovevano. Era uno strazio sentire come lui si era prodigato e come tutto ciò non fosse servito a niente. Suo figlio poi fu inserito in una comunità e la storia con la droga non era ancora terminata. Alla fine  l’uomo alzò gli occhi verso i genitori che gli stavano seduti davanti e concluse dicendo: 

“Io credevo di essere il migliore dei padri ma poi ho capito che fare il genitore non vuol dire essere amico del figlio. Voi vi chiederete come deve essere un bravo padre ma io ancora non ho la risposta. So  per certo che un genitore deve saper ascoltare ma deve anche saper dare regole ..e che il figlio, anche se non lo ammetterà mai, ha bisogno di quelle regole e ha bisogno di lezioni di vita.

Un genitore deve usare il suo buonsenso per cercare la giusta via tra le dolcezza e la rigidità.. ma ricordatevi che un genitore non è e non deve essere  solo un amico”.

 
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Pubblicato da

Alidada

sono qui, nel mio spicchio di cielo

26 pensieri su “genitore-amico”

  1. Conosciuto da vicino storie di droga, di genitori disperati.. di una disperzione senza parole e senza consolazione, di figli che fuggono nella notte a cercare la dose, e a fare di tutto per averla, per trovare i soldi.. ragazzi per bene che scippano, che rapinano, che spacciano; e sottolineo: ragazzi per bene, ragazzi buoni, genitori buoni.. poi anni e anni a cercare i motivi, a riparare. Dolore, molto dolore, ferite insanabili.

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  2. Leggere il tuo post di questa sera è inquietante nel senso che chi è genitore sa che anche un bravo figlio puo`cadere nelle reti della droga, ho vissuto da vicino, un caso simile, ma per fortuna quel ragazzo sbandato oggi posso dire che è un grande uomo, si è sposato di nuovo ha figli si è del tutto rigenerato, grazie al pronto intervento dei suoi genitori e di seguirlo in modo constante…ora è un uomo grande e felice, parla spesso della sua esperienza affinchè altri ragazzi non succeda quel che a lui accadde tempo fa!
    Buona serata Alidada…Ahy…

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  3. Io sono padre di tre maschi,non ho avuto esperienze come quelle che descrivi, ma sono convinto che sia solo questione di fortuna,certo le regole sono importanti, l’esempio anche, ma il buonsenso lo si può solo predicarenella speranza che chi ti ascolta lo recepisca, e soprattutto abbia la volontà di metterlo in pratica.Devo dire che non mi sono mai stancato di predicarlo, bonariamente, a volte scherzando, senza renderlo pesante.Ma il merito è solo dei ragazzi.
    Ciao hai toccato un argomento molto importante.
    Ghosty

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  4. Ecco perchè mi sono sempre definito fortunato. Perchè nonostante non sappia come si debba fare il genitore, finora i figli non hanno avuto problemi. Finora. Credo che sia l’unica ansia che mi porto dentro.
    Buon fine settimana, Alid.
    A.

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  5. bello il tuo post alidada
    bello…..veramente
    ma lontano dalla mia vita…….
    la sofferenze che lega a volte la vita di un figlio con la madre e’ talmente profonda che lifonde in un essere unico.
    gia’ da da tempo mi sta maturando la voglia di raccontare ma ho sempre rimandato per eccesso di riservatezza?
    lo faro’………
    capirai……..
    ed allora con la tua capacita’ di parole e la profondita’ di sentimenti riuscirai sicuramente ad approfondire argomenti difficili da affrontare……dalla gente comune.
    quando hai tempo e voglia vai a curiosare da Broonotipresentosally e’ come un vecchio baule della nonna….. ci puoi trovare di tutto, anche la lettera
    un bacio

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  6. La vita di molti genitori si sgretola davanti all’ impossibilità di fare e non vi è niente che si possa fare se l’ interlucutore è il primo a non voler nulla…. drammatiche sequenze di vita che rendono l’uomo un soggetto privo di voglia…
    Buon fine settimana Aly, Mutty

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  7. Verissimo e terribile ad un tempo.
    Nessuno nasce sapendo come “essere genitore”, molti cercano di impararlo mentre “fanno pratica”, molti non lo imparano mai e spesso gli errori che commettono sono irreparabili.
    Quanto al problema della tossicodipendenza, l’ho affrontato e combattuto a lungo senza riuscire a spuntarla: ogni persona è diversa dalle altre e nella sua irripetibilità è anche difficile da raggiungere e capire fino in fondo. E chi lo dice è una che ha anni di esperienza psicologica.
    Ma non bastano mai. Non c’è la ricetta per garantire il benessere psicofisico.
    Non mi dilungo ulteriormente.
    Complimenti ancora per questo post e per il tuo blog che continua ad essere per me, e per molti altri, fonte inesauribile di spunti di riflessione.
    Un abbraccio.

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  8. Mi è difficile immaginare la situazione pienamente, non avendo figli. Però ho avuto a che fare con una persona drogata, molto vicina alla mia famiglia e ad essere sincera, più ci si dimostrava amici e comprensivi e più la persona si allontanava e raccontava bugie. E’ brutto dirlo, ma davvero in certi casi ci vuole polso fermo e poca compassione.
    Buona serata cara Alidada. Ti sento sempre qui vicina a me 🙂

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  9. Sono d’accordo con chi ha detto che non è solo questione di ambiente, di educazione, di regole. Non so come vogliate chiamarlo.. caso, destino, fortuna..
    Quella che alle superiori era la mia amica del cuore, quella che ha condiviso con me proprio quell’evoluzione di cui tu parli è morta due mesi fa per abuso d’alcool…
    Le nostre vite, l’ambiente e l’educazione che abbiamo ricevuto erano simili… ma io sono qui a scriverti. Lei si è distrutta da sola, lasciando anche due bimbi piccoli.
    … nel suo caso l’alcool e non la droga… ma è la stessa cosa… e il dolore è lo stesso.

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  10. Ho due figli adolescenti e sono convinta che nessun genitore conosca mai fino in fondo suo figlio e la sua vita. E’ un’età in cui bisogna non tirare mai troppo la corda, non essere troppo severi ma non essere neppure amiconi, essere autorevoli e non autoritari o lassisti, non guardare sempre e solo il figlio con gli occhiali dei genitori ma offrirgli, per una volta ogni tanto, anche un lato più leggero di sè e far capire che qualsiasi cosa facciano c’è sempre la possibilità di dialogo e c’è una possibile soluzione. E non sono ricette, sono solo mie sensazioni, pensieri e convinzioni che cerco ogni giorno di mettere in pratica. Il resto è fortuna, caso……ha ragione Ghosty.
    Grazie Alidada! Vera

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